Capitolo 2

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"Riccardo, scendi da quel letto e vieni a farti la colazione"

È iniziata la mia solita routine, scendo dal secondo piano e mi precipito in cucina.
Fisso mio padre che mi risponde in maniera molto "posata"
"Beh cosa stai qui a guardarmi bocia? Cucina!"
Accendo la macchinetta del caffè, riempio la tazzina e gliela piazzo sotto gli occhi, prendo due fette biscottate, e mentre lui sorseggia la sua unica ragione di vita, ci spalmo sopra un po' di marmellata e inizio a mangiare.
Guardo l'orologio e mi viene un brivido, sono già le 07:20.
Corro in camera prendo la solita camicia bianca, pantaloni neri e mi infilo le scarpe mentre afferro lo zaino e senza dire una parola a mio padre esco di casa.

10 minuti di camminata e sarò li, non ci vuole molto ad arrivare, ma Mirko mi aspetta davanti a scuola alle 07.30, così nel tragitto mi accendo una sigaretta e fischietto la mia canzone preferita
"Storia di un defunto artista" di Nitro, Dio se stimo quell'uomo.

Arrivo a scuola, Mirko è già li con il casco della moto in mano.

"Bella Riky, come sono andate le vacanze? Solito?"

"Padre assente, casa vuota, divertimento assicurato"

"Mi sei mancato Riky"

"Pure tu Man"

"Invece tu come te la sei passata?"

"2 mesi in Puglia con la famiglia e 2 settimane ad Ibiza con Davis, non ti dico il devasto"

"Sarei voluto venire pure io ma il vecchio rompeva e non finanziava"

"Ci rifaremo con il viaggio di maturità l'anno prossimo dai"

"Speriamo va.."

Ci accendiamo un altra sigaretta e aspettiamo l'arrivo del solito ritardatario.

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