"Bene, allora spezzale il cuore"
Tali parole spiazzarono Killian. Come avrebbe mai potuto far soffrire Emma, il suo amore, l'unica gioia della sua vita, l'unica persona che – insieme a suo fratello – l'avesse sempre davvero compreso, l'unica per cui avrebbe dato anima e corpo..? Al solo immaginare lo splendido sorriso di lei svanire dal suo candido viso per sempre, a causa sua, si sentiva un mostro, ma sapeva bene che se avesse voluto che lei sopravvivesse l'unica possibilità sarebbe stata quella di farla soffrire, così da allontanarla da lui, dalla sua vita. Lei gli avrebbe chiesto di stringerla, di baciarla, di amarla, appena si fossero rivisti... Ma lui l'avrebbe semplicemente odiata, infamata, allontanata. Che razza di mostro avrebbe potuto fare ciò? Si odiava con tutto sé stesso!
Nel frattempo Emma, che stava guardando la scena dallo specchio magico, carezzò delicatamente il vetro di esso mentre una lacrima le rigava il viso. Dovevano sbrigarsi e trovarlo al più presto, così che lei potesse subito accoccolarsi tra le sue rassicuranti e protettive braccia nonostante tutte le offese che lui le avrebbe urlato per farsi odiare. Non avrebbe ascoltato nessuna parola dell'uomo, perché sapeva alla perfezione che l'avrebbe fatto solo per donarle un futuro migliore e per questo l'avrebbe soltanto amato ulteriormente!
Finalmente Hercules e la sua guardia decisero di andarsene dalla prigione, lasciando in pace Killian, ed Emma non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere il suo uomo poggiarsi esausto al muro di pietra, e subito prendere in mano il biglietto mandatogli da lei. Lesse e rilesse quelle righe quasi fossero state la sua unica essenza di vita e lei lo ammirò ogni secondo di quella notte... Nessuno dei due riuscì a chiudere occhio, troppo distratto a pensare all'altro. Verso le cinque del mattino, però, gli occhi della bionda si chiusero da soli e fu proprio in quell'istante che suo padre bussò alla sua porta per darle il buongiorno. Sbuffò e si alzò dal letto, nascondendo lo specchio dietro la schiena ed aprendo la porta con l'unica mano libera.
"Buongiorno, tesoro!" esclamò il padre.
"Buongiorno, papà" mugugnò lei, stancamente.
"Hai fatto nottata?" chiese con dolcezza l'altro.
"Diciamo che dormire non era uno dei miei pensieri principali" sospirò.
"Cosa nascondi dietro alla schiena?" sviò David, sporgendosi nel tentativo di vedere.
"N-Nulla!" esclamò subito la bionda. "Vattene, papà!"
"Emma, mostrami cos'è! Mi stai facendo preoccupare!"
"È... È solo uno specchio magico" sospirò lei, mostrandoglielo. "Da cui posso vedere-"
"Killian..." finì la sua frase il principe. "Dimmi che non te l'ha dato Tremotino!"
"Necessitavo di vederlo, papà, e Tremotino era l'unico che potesse-"
"Ti rendi conto di cosa hai fatto? Ora sei in debito con il bastardo!"
"Non mi interessa, d'accordo?" urlò Emma. "Killian è più importante di qualsiasi debito!" strillò.I due si guardarono intensamente negli occhi per qualche secondo, finché Emma non crollò definitivamente e si buttò nuovamente tra le braccia del padre, permettendosi questa volta di piangere – ma solo dopo aver chiuso la porta con una rapida mossa della mano grazie alla magia. L'uomo la strinse a sé e le sussurrò un dolce Calmati all'orecchio, coccolandola e prendendola poi in braccio con immenso amore.
"La mia bambina..." sussurrò "Vieni qui. Hai bisogno di riposare" continuò, posandola delicatamente sul letto, per poi stendersi accanto a lei così da continuare a stringerla a sé senza farle sentire la mancanza del suo abbraccio. "Certo, non sarò Killian, ma potrai dormire sonni tranquilli per almeno qualche oretta... Resterò qui"
"Grazie, papà" sussurrò Emma, accoccolandosi al suo petto ed avvolgendolo con le braccia.
"Non preoccuparti, presto lo rivedrai e sarà tutto finito" la rassicurò.
"Hercules gli ha ordinato di farmi soffrire, se non vuole che mi uccidano"
"Cosa?" chiese il padre, allibito. "Hai visto ciò attraverso lo specchio?"
"Sì... Killian non vorrebbe farlo, ma a quanto pare lo farà per salvarmi"
"Cosa intendi fare?" chiese il padre, stringendola intensamente.
"Intendo arrivare là ed abbracciarlo, nonostante ciò che potrà dirmi" sussurrò.
"Hai un bel coraggio a volerti subire tutto ciò per salvarlo..." finse un ridacchio l'uomo.
"Lui si è sempre sacrificato per me. Ora è il mio turno di sacrificarmi per lui..." rispose semplicemente.Detto ciò, chiuse gli occhi e si lasciò andare al mondo dei sogni, riuscendo finalmente a non fare incubi ed a dormire sonni tranquilli, proprio come aveva detto suo padre qualche attimo prima che i suoi splendidi occhi verdi si chiudessero, per donarle un poco di tranquillità. Era bellissimo dormire tra le braccia di qualcuno, seppur non fosse il suo uomo, così com'era bellissimo percepire le sue dolci carezze...
Si permise però di dormire giusto un'ora, poi i suoi occhi si aprirono e – nonostante il sonno – decise di alzarsi in piedi e prepararsi, così da trovare il suo amore al più presto... Sarebbe riuscita a dormire realmente solo una volta tra le braccia di Killian Jones. Sarebbe riuscita a dormire realmente solo con le sue labbra a posarsi con delicatezza sul suo capo ed a sussurrarle un 'Buonanotte, amore mio'.
Il padre rimase sorpreso dalla sua gigantesca forza di volontà e non obiettò, limitandosi ad alzarsi in piedi a sua volta ed a guidarla fuori dalla stanza, per poi porgerle con un complice sorriso lo specchio magico; lei lo ringraziò tacitamente con un bacio alla guancia e nascose quel così prezioso oggetto tra le sue stesse braccia, per poi iniziare a camminare fuori dall'ostello, meravigliandosi nel vedere tutti gli altri già lì fuori ad attenderla. Erano tutti carichi e pronti per seguirla nella sua avventura, seppur un poco suicida...
Erano passati i secondi, i minuti, le ore, ed ancora non v'era neppure una singola traccia del tanto bramato tempio. O forse era lei a non notare gli indizi, troppo distratta a pensare ad altro..?
Odiava dover attendere, soprattutto se si trattava di dover salvare le persone che amava.
Posò lo sguardo sullo specchio e finalmente sorrise lievemente nel vedere il suo uomo dormire... Che fosse a causa dell'adrenalina che l'aveva steso tutto in una volta o della tranquillità che lo aveva raggiunto, Emma Swan era felice perché il suo eroe stava dormendo sonni – sperava – tranquilli...
David notò il sorriso di sua figlia e le si avvicinò appena, sorridendo a sua volta nel guardare la scena, per poi avvolgere un braccio sulle spalle di lei e stringerla a sé, continuando a camminare."Soddisfatta?" sussurrò.
"Soddisfatta!" ridacchiò lei.
"È bello vederti così raggiante"
"Sono solo tranquilla, papà" spiegò lei.
"Beh, è comunque bello vedere un sorriso sul tuo viso"
"Sì, beh... Diciamo che la tranquillità fa sorridere chiunque!" esclamò la bionda.
"Ormai dovremmo essere vicini, tesoro" le intimò il padre, indicando il tempio.
"Non mi sembra quasi vero che finalmente ci siamo" sorrise.
"Hai un piano?" sviò dolcemente l'uomo e lei annuì."Ho intenzione di entrare nella prigione da sola, mentre tu e mamma dovrete rimanere fuori con Henry; porterò Regina, Robin e Tremotino con me perché potrebbero aiutarmi. Saremo in tre con la magia ed in uno con arco e freccia!" spiegò Emma, voltandosi poi verso i presenti e parlando con tutti loro.
"Mamma, permettimi di venire!"
"Non se ne parla, Henry. Tu rimarrai fuori e niente storie!"
"Ma-"
"Henry..." lo interruppero in coro le madri e lui chinò il capo, arrendendosi.
"Come volete, ma mi pare ingiusto! Anche io tengo a Killian!" urlò.
"E lo rivedrai" gli assicurò Emma, avvicinandosi a lui e chinandosi alla sua altezza. "Dovrai solo pazientare qualche minuto in più e Killian sarà di nuovo con noi, d'accordo?" sussurrò, sorridente.
"Lo faccio solo perché voglio lasciarti sola con lui" sbuffò il figlio.
"Testardo come la madre!" intervenne Regina, facendo ridere tutti.
"Andiamo, dai..." sussurrò Emma, prendendolo per mano e continuando a camminare.
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Operation Happy Ending.
FanfictionCAPTAIN SWAN ;; POST 5X11 ;; UNDERWORLD. Emma farà di tutto per salvare il suo Vero Amore, per riportarlo da lei. In un mondo dove la più sofferente persona è il suo Capitano, riuscirà a placare il suo immenso dolore ed a tornare a godere del suo in...