V. The whole night for us

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Finalmente fuori dal tempio. Non sapeva quanto tempo fosse passato – forse cinque minuti o forse due ore – ma sapeva che ogni secondo passato fuori da quell'Inferno quale il tempio di Hercules era per lui divenuto, seppur si trovassero ancora nell'Oltretomba, lo faceva sentire in Paradiso, nel suo personale e splendido Paradiso, accompagnato dal suo amore e da Henry, che a quanto gli era stato riferito da Emma aveva trasgredito una regola semplicemente per rivederlo. Troppa gioia in pochi minuti. Era terrorizzato. Non era mai stato abituato ad essere così felice per troppo tempo... Aveva un brutto presentimento, un pessimo presentimento, come se tutta quella felicità fosse stata solo un'illusione prima della batosta finale.

Forse, però, era troppo pessimista. Sì, doveva semplicemente godersi la vita e non pensare ad altro...

"Killian..." interruppe i suoi pensieri la bionda.

"Dimmi, tesoro" rispose, con un dolce sorriso.

"Sicuro che vada tutto bene?" chiese, seria.

"Sì, è solo che..." sospirò, scuotendo il capo. "Lascia stare. Sto bene"

"Se hai bisogno di parlare, lo sai bene, io sono qui"

"Emma, sto bene!" esclamò, forse un po' troppo bruscamente.

"Non stai bene..." sussurrò lei, ponendosi delicatamente davanti all'uomo e prendendogli il viso tra le mani, preoccupata. "Cosa succede?" chiese, così che potesse udirla solo lui, ma Killian si limitò a chinare il capo.

"Sono solo un po' nervoso" ammise, alzando le spalle.

"Questo l'ho notato. Hai voglia di parlarne?" lui scosse il capo. "Vuoi parlarne più tardi?" tentò.

"Emma, ti prego..." quasi la implorò e lei si arrese.

Fece scivolare via le mani dal viso del suo uomo e gli diede le spalle, continuando poi a camminare. Non era offesa e neppure infastidita o infuriata, si sentiva semplicemente inutile... Com'era possibile che in poche settimane – da quando s'erano conosciuti – lui fosse riuscito a farla aprire, mentre lei ancora non v'era riuscita? Nascondeva così tanti desideri, rimpianti, dolori all'interno del suo cuore il Capitano, avrebbe voluto sanare ogni sua singola tristezza così da vedere finalmente uno splendido sorriso regnare sul suo viso. Non sapeva come farlo aprire, forse non lo conosceva davvero così affondo come diceva... Cosa aveva commesso di così tanto grave da finire nella prigione di Hercules? Cos'era accaduto tra lui e suo padre?

Voleva sapere, voleva sapere tutto su di lui, ma se avesse continuato a chiudersi perfino con lei non sapeva come avrebbe fatto... E fu in quel momento che, volgendo nuovamente lo sguardo al moro, vide suo fratello affiancarlo e limitarsi a parlargli di altro, per distrarlo da tutto ciò.

"Perché non ti apri con lei?" chiese d'un tratto Liam.

"Mi apro con lei" mentì, guardando altrove.

"Non mentirmi. Ti conosco"

"Non mi apro con lei perché... Temo che possa capire chi davvero sono..."

"Ormai ti conosce in ogni tua singola sfaccettatura, dalle migliori alle peggiori. Vi siete incontrati quando tu eri Capitan Uncino e non solo Killlian, ma ha deciso di darti una possibilità, consapevole che quello non era il vero te, ha visto del buono dentro al tuo cuore... Si è innamorata di te fin dal primo attimo, come te di lei. Ha conosciuto il vero Killian e si è innamorata di te ancor di più. Poi – a causa dell'Oscurità del pugnale – eri divenuto ciò che eri divenuto, ma lei non ti ha abbandonato neppure un secondo, si sarebbe sacrificata lei stessa pur di salvarti da questo destino" lo rassicurò il fratello. "Non lo capisci? Lei ti ama, davvero, e forse avrai sofferto come nessun'altro nella vita – questo te lo concedo – ma se non ti metti in testa che esiste qualcuno al mondo che ti ami per come davvero sei, difetti inclusi, allora non so come spiegartelo!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 26, 2016 ⏰

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