Da quando ero piccola ho sempre voluto fare questo lavoro.
Ho sempre voluto mettermi nei panni delle persone in difficoltá o con problemi psicologici. Questa curiositá nasce dal fatto che all'etá di sei anni non ho avuto nessuno che si mettesse nei miei panni, anzi sono sempre stata maltrattata e non capita.
Mia madre é morta quando avevo cinque anni e da quel momento mio padre ha preso un esaurimento, e lo esternava picchiandomi. Dai sei ai quindici anni ho subito violenze psico-fisiche e ho cercato di capire cosa gli passasse per la testa. Nonostante il male che mi ha creato, nonostante il disagio che ho subito, ho cercato di capirlo perché sapevo che lo faceva per la mancanza di una moglie. Ma ci sono alcune domande che nascono spontanee: perché doveva farmi del male? Perché io dovevo capire lui e lui non doveva capire me? Anche io ho perso una persona importante: una madre,che é tutto per una figlia. Quello che mi ha fatto non ha giustificazioni, riuscivo a perdonarlo, ma pian piano l'odio cresceva, sempre di piú. Era diventanto un'ossessione.
Tutta la mia infanzia e gran parte della mia adolescenza l'ho trascorsa con la paura, incominciavo ad aver paura anche di un abbraccio ricevuto da un' amica. All'etá di quindici anni mio padre é morto a causa di un infarto e l'incubo é finito. Nonostante tutto ho versato fino all'ultima lacrima. Mi rendevo conto che l'amore verso un padre é piú forte dell'odio, ho capito che era l'unica persona che c'era nel bene e nel male.
Per anni sono stata in cura da uno psicologo, e ogni volta che ci andavo mi ripetevo che sarebbe stata quella la mia professione a costo di scalare una montagna, avrei fatto di tutto.
Ci sono tanti bambini che seguo e vedo sempre dei miglioramenti da parte loro. Quei bambini sono fortunati ad avere la possibilitá di essere capiti, curati ma soprattutto ascoltati, un elemento fondamentale.
Dopo aver cercato di dimenticare il passato ho incontrato Albert. E diciamo che lui é stato colui che mi ha dato un aiuto maggiore verso la nuova realtá.
Hannah, mia suocera, ha colmato, in parte, la presenza materna. Mi ha insegnato tutto ció che una mamma insegna ad una figlia. Mi ha accolta come tale. Tutto nasce da questo. La mia insicurezza. La mia paura. Il mio orgoglio. La mia rabbia.
Dietro tutto ció si nasconde una persona che ne ha passate tante.Hola! Vi piace il secondo capitolo?
Fatemelo sapere con un commento!
Nel prossimo capitolo accade qualcosa di
inaspettato.
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Tutto un sogno
RomanceQuesta é la storia di Elisabeth, una psicologa sposata con Albert. Quest' ultimo il 23 luglio 2015 muore e rimane nel cuore di Elisabeth un dolore incolmabile e la voglia di avere una figlia con Albert. Dopo 15 anni decide di rifarsi una "vita" e ce...