Prologo

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Spesso chi è solo non se ne rende neanche conto.
È come quando guardi nel vuoto, assorto nei tuoi pensieri, senti che ci sono persone intorno a te ma allo stesso tempo non le senti, e agli occhi degli altri sembri tremendamente concentrato su un punto indefinito davanti a te.
Poi arriva il simpaticone che ti sventola la mano davanti, e che ti chiede se sei sveglio. In quel momento tutto diventa improvvisamente piú nitido, quasi ti stordisce, la nitidezza di quello che hai intorno.
Quel simpaticone del tuo amico, quello che ti "sveglia", è la realtà.
Ti guardi intorno, vedi gli altri vivere, ed è come se fossi solo uno spettatore, come se la tua vita fosse ferma, cristallizzata, pietrificata; osservi solo quella degli altri.
Sei da solo.
Perso.
Ed è troppo tardi per tornare indietro.

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