Chapter 3

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In questi giorni Sandy era diventato più acido e aggressivo. Stava cominciando a non piacermi per niente quella situazione. E se ve lo state chiedendo si, dopo un po' ho deciso di dargli un'altra possibilità, ma sapevo già quel che volevo fare, non poteva più continuare così.
Stasera sarei uscita con lui e i suoi amici, saremmo andati in spiaggia. Siccome non ero in confidenza con i suoi amici gli chiesi se Luke potesse venire con me ma lui ovviamente mi rispose di no. Ma sapete cosa? Me ne fregavo altamente di cosa mi diceva Sandy. Invitai lo stesso Luke, e lui accettò.

"Hailee" sentii la voce di Luke che saliva le scale.

"Mi ha aperto tua madre" disse poi affacciandosi alla porta di camera mia.

"No Luke, pensavo che tu fossi un pazzo maniaco che aveva scassinato la porta e ucciso mia madre" dissi, Luke scoppiò a ridere.

Pensandoci su scoppiai a ridere anche io all'immagine della scena, povera mamma.

Eravamo lì coricati sul letto e mentre lui giocava a lanciare una pallina per poi riprenderla io giocherellavo invece con la sua barbetta.

"Dovresti tagliarla" dissi con tono tranquillo.

"Ma no! Sai almeno quanto fa colpo con le ragazze sexy?"

"Ma quali ragazze?" dissi ridendo.

"Ah che stronza!" rispose ridendo anche lui.

"Oddio mi stavo dimenticando, ho una cosa per te!" dissi euforica.

"Cosa?" chiese curioso.

"Chiudi gli occhi, vedrai" risposi sorridendo.

Lui chiuse gli occhi e sorrideva. Non sapeva cosa gli aspettava. Mi avvicinai pian piano a lui e gli leccai la guancia, lui si spaventò e aprì subito gli occhi per poi ridere.

"Ora sei ufficialmente una stronza!" disse bloccandomi e avvicinandosi a me.

"Non farlo!" dissi ridendo, poi chiusi gli occhi, non volevo vedere cosa mi avrebbe fatto. Ad un tratto sentì la sua lingua sulla punta del mio naso.

"Eppure non è niente in confronto alla mia guancia slinguazzata, dovresti ringraziarmi!" disse ridendo.

"Okayokay 1) ti odio 2) grazie e 3)" non feci in tempo di finire che suonò quella sveglia per ricordarti che era appena scattata l'ora.
Guardai l'orario e vidi che segnava le 22:00, cazzo.

"Diamine, siamo in ritardo Luke!"

"Stasera sono un uomo morto" disse alzandosi dal letto.

"Ma no, ti salverò io mia bella fanciulla" dissi facendomi scappare una risata.

"Mh, zitta" rispose ridendo.

Andai a prepararmi velocemente e appena fummo pronti uscimmo di casa. Salimmo sulla sua moto, lo abbracciai da dietro e partimmo. Dopo circa 10 minuti arrivammo in spiaggia e ci incamminammo verso il gruppetto che da lontano riconobbi grazie alla giacchetta blu scuro di Sandy. Appena vide che c'era anche Luke mi fulminò con lo sguardo e poi facendo finta di niente si alzò con un mezzo sorrisetto.

"Hey" disse, mi baciò con foga, che palle. Ora faceva la scenetta da "Lei è mia" davanti a Luke. Evitò anche di salutarlo. Che bambino.

Io e Luke ci sedemmo sulla sabbia insieme agli altri amici di Sandy, riconobbi Drake e altri due ragazzi che giocavano tutti a football, indovinate di cosa parlavano.
Passò una buona mezz'ora ad ascoltare Drake che raccontava la sua storia eroica da campione di football. Io e Luke per poco non riuscivamo a trattenerci dalle risate, mi misi una mano davanti alla bocca facendo finta di starnutire per non far vedere che stavo ridendo.

"Wow, sei davvero il migliore Drake" disse Charlotte, si. C'era il trio delle troie.

Poggiai la testa contro le ginocchia, come contenersi a una scena del genere. Feci dei respiri profondi e poi rialzai la testa.

"Tutto bene Hailee?" disse Sandy.

"Si, benissimo." risposi facendo finta di niente. Finalmente cominciarono a parlare di musica e in quel momento ringraziavo dio per questo.

"Oh, finalmente si parla di musica! Cosa ascoltate voi? Non so i Blink, i Green Day o i Pink Floyd.." dissi cominciando a stuzzicarli.

"Dio, ragazza tu ascolti quella musica? Ma sai cosa va di moda oggi? Aggiornati" ed ecco che Dina disse la sua enorme cazzata della serata. Anche lei faceva parte del trio di troie, era la tipica stupida bionda ossigenata. Risi alle sue parole.

"Ma almeno avete un po' di cultura?"

"Conoscete i Beatles?" aggiunsi subito, anche se la risposta doveva essere abbastanza scontata.

"Scusa, chi?" parlò di nuovo Dina.

"Oh dio mio." mi alzai e me ne andai alla moto, Luke mi seguì.

".. non conoscono i Beatles?" disse Luke, scoppiammo tutti e due a ridere. Io e lui ci capivamo a vicenda e amavo quando succedeva. Non feci in tempo a mettere il casco che subito arrivò Sandy.

"Hailee, ti riaccompagno io" disse con tono un po' acidello.

"Okay, Luke vado con lui o mi farà la predica." gli sussurrai facendo un piccolo sorriso per tranquillizzarlo.

"Sicura?" rispose.

"Si, tranquillo" lo abbracciai forte.

"Notte Luke" dissi sorridendo.

"Notte Hailee" rispose salendo in moto, poi partì.

"Che cosa fai eh? Sono pur sempre i miei amici" disse arrabbiato.

"Senti, i tuoi amici mi stanno pur sempre sul cazzo. E mi stupisco che tu non l'abbia ancora capito."

"E poi Luke? Ti avevo detto che non poteva venire."

"E cosa avrei dovuto fare? Subirmi da sola le storielle eroiche del football che a te piacciono tanto?"

"Quindi preferisci stare con Luke che con me?"

"Queste domande le fanno i bambini di 4 anni, Sandy."

"Ti riaccompagno a casa." disse, mi sedetti in macchina e Sandy dopo aver salutato i propri amici salì in macchina vicino a me e partì. Appena arrivati Sandy mi baciò anche se non avevo la minima voglia di baciarlo, ero sul punto di lasciarlo. Non ce la facevo più, ma quella sera ero stanca e non avrei voluto intrattenermi a litigare ancora così lo salutai ed entrai in casa.

"Ehi mamma" dissi vedendola prendere le chiavi dal mobile.

"Ehi tesoro, devo tornare in ufficio per sistemare delle cose. Non aspettarmi, resto a casa da zia Christine, chiudi la porta a chiave, notte" disse dandomi un bacio e uscendo di casa.

Chiusi la porta e poi salii in camera mettendomi i miei pantaloncini e la canotta bianca, mi misi sotto le coperte e, dopo poco, mi addormentai.

POV'S LUKE

"Stupido" mi dicevo fra me e me.

"Luke la ami,e devi dirglielo. Non puoi tenerti per te questi sentimenti per così tanto."

"Luke stai impazzendo, la ami, la ami, la ami."

Lo facevo molte volte, parlare fra me e me. Ragionavo ad alta voce, lo facevo quando ero in ansia.
La amavo da morire, lei è così bella. Mi faceva impazzire tutto di lei. Il suo sorriso, il suo modo di fare, il suo carattere così profondo.
Oggi stavo per baciarla, dio. Avevo deciso di dirgli tutto quel che provavo per lei l'indomani, ma i minuti passavano e io non prendevo sonno. Si fecero le quattro meno venti e ancora non riuscivo a dormire. Mi alzai e mi misi il maglione che piaceva a lei, gli skinny strappati e le vans nere e uscii di casa. Stavo per fare qualcosa di cui non avrei mai pensato di fare. Arrivai a casa di Hailee qualche minuto dopo, mi recai sul retro dove si affacciava il balcone di camera sua. C'era un albero affianco in cui ci arrampicavamo sempre da piccoli. Decisi di arrampicarmi e dopo qualche tentativo riuscii ad arrivare sul balcone, ma la porta di vetro non si apriva. Qualche secondo dopo mi accorsi di una finestra li affianco, era socchiusa.

Thanks. || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora