È un grido fioco,uno di quei gridi spezzati da una parola chiave di supplica;da una parola che invoca pietà persino al cielo e alla terra,stanche di assistere a questo viavai di carnefici e vittime.
Un brivido percorre il ragazzo quando sente per una seconda volta un "aiutatemi",stringe le labbra come a dire:"Resisti;sto arrivando!"e un attimo dopo posa la sorella sul bracciolo del divanetto al centro della sala.
Guizza via come una freccia,con gli occhi lucenti e le guance infuocate per via del freddo misto alla corsa contro il tempo.
Arriva in cucina e cerca con lo sguardo la provenienza di quella richiesta di salvataggio.
Lo vede:vede quel ragazzino dai vestiti sbiaditi e impregnati del suo stesso sangue con le gambe portate al petto e le mani chiuse a pugnetto in un posto appartato della cucina.
Gli angoli della bocca sono tirati verso giù,con mille minuscoli taglietti che danno quel colore vermiglio alle labbra.
Gli occhi socchiusi,dopo qualche battito di palpebre,individuano la figura di Marko venire in suo soccorso.Tende un braccio verso l'alto,come una nave risucchiata da un vortice che cerca la sua ancora fino a quando non tocca il fondale marino.
"Dove ti fa male?!Dove,dove?!Ora ci penserò io a te!"e con una risatina che accenna un lieve disprezzo per quelle creature noiosette che sono a volte le mamme;in questo caso Marko,indica il collo e gli para di fronte i polsi dolenti.
Il cuore del soccorritore diviene così piccolo,si restringe così tanto alla vista del collare spinoso e delle catene che gli bloccano i movimenti degli arti superiori.
Chi è stato a ridurre questo ragazzino in un cagnolino indifeso e bastonato?
La risposta è solo una e Marko la conosce meglio delle sue tasche:è un prigioniero di guerra e i vincitori non hanno nessuna pietà per i civili dello stato nemico.
Ma addirittura incatenarli come bestie?
Sì,purtroppo è questa la dura realtà di oggigiorno.
La conferma della sua teoria viene data dalla pelle abbronzata e dalle iridi blu profonde del ferito che risplendono a contatto con i punti luce della stanza.
Ma risplende ben altro sulla cute delicata:all'altezza della clavicola si possono scorgere dei succhiotti.
Scuotendo lievemente il capo per distogliersi da pensieri che nemmeno lo riguardano,Marko rivolge l'attenzione a Clio,la quale stringe tra le braccia una scatola:capisce dal disegno della croce rossa che si tratta della cassetta medica.
"Grazie,sorellina"e in un batter d'occhio libera il ragazzino dalla prigionia delle catene e con lo stretto necessario ferma la coagulazione sanguigna.
"Piccolo,chiamami Marko"si presenta quest'ultimo porgendo la mano,mentre la bambina segue il suo esempio;scrivendo sul fantomatico blocknotes:"io invece sono Clio,ciao".
Il diretto interessato squadra dal capo ai piedi i due fratelli,soffermandosi principalmente sui pozzi verde acqua che ha apposto degli occhi il maggiore.
Gli piace sprofondare in quegli occhi perché ricordano il suo oceano,quell'oceano in cui ci sono i più particolari pesci.
"Mi chiamo Arn"sussurra con un filo di voce,ancora incantato dai suoi gesti gentili ed incredulo di averlo salvato.
"Non sono così piccolo,ho quindici anni e so cosa fanno i grandi"afferma Arn con tono sensuale.
Si avvicina a Marko a carponi e,baciandolo,gli dice:"Cosa posso fare o darti per sdebitarmi?".
~•
Buonasera gente,ho aggiornato la storia spero che non dispiaccia:P
Grazie per le stelline ricevute e i commenti☆
Taggo @miu_kiuro e @hiyori-kawaii pensando che l'aggiornamento possa interessare loro.
~Clau
STAI LEGGENDO
[Il secondo principe delle sette monarchie]
AcakUna mamma strappata dalla vita e un papà richiamato alle armi che lo terrà lontano da casa la guerra in Medio Oriente:questi sono i pensieri giornalieri di Marko,un ragazzo che, momentaneamente,ha lasciato la scuola per dedicarsi completamente alla...