Il Rosso.

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Malia mi scaraventa contro il muro e sbatto la testa così forte che perdo i sensi.

Dopo un po' mi sveglio, in un letto. Ho una pezza bagnata sulla fronte.
Malia spazientita cammina avanti e indietro per la stanza e seduto in una poltrona c'è Tyler.
Apro gli occhi e dalla mia bocca esce un lamento, Malia corre verso di me.
"Oddio, come stai?" Mi dice preoccupata.
"Scusa, scusami tanto, solo che ero arrabbiata, Isaac stava per essere sventrato e tu eri immobile a non fare niente, altri due colpi e sarebbe morto, mi ero completamente spazientita di vederti lì ferma." Mi abbraccia ed io ricambio, come posso.
"Tranquilla" mormoro io, in fondo ha ragione, ero inutile là, se non fosse stato per lei Isaac sarebbe morto.
"Come sta Isaac?" Dico preoccupata per lui.
"Lui è nella stanza di Damon, e se non supera la notte, potrebbe, lui potrebbe morire." Quelle parole le si spezzano e delle lacrime escono.
"Oddio." L'unica cosa che riesco a pronunciare è questa.
"Qualche vampiro gli darà un po' di sangue e il suo processo di guarigione sarà molto più veloce, guarisce solo se sente dolore, ma i vampiri guariscono anche se non ne sentono, perciò gliene daremo un po' e supererà la notte." Dice Tyler alzando lo sguardo dallo schermo del suo telefono.
Quelle parole in qualche modo mi rassicurano.
"Voglio riposare." Dico a Malia, e lei fa cenno a Tyler di uscire.

In realtà non dormo, mi rigiro e rigiro nel letto, la testa non fa più male e mi sento leggera, se Isaac dovesse morire io lo sentirei, inizierei a sentirlo qualche ora prima, sentirei in me più coraggio e poi acquisirei più forza. E per ora non sento niente, sento solo una terribile solitudine che mi mangerà viva.

La porta si apre ed io ancora non dormo. Non apro gli occhi, ma sento una persona sedersi ai piedi del letto, sento accarezzarmi la cavaglia.
"Scusa." Mormora una voce, una voce femminile, è simile alla voce di Lydia.
Apro gli occhi incuriosita e la trovo seduta ai piedi del mio letto.
"Lydia dove sei stata ti stavamo cercando, o meglio dovevamo cercarti."
"Ero in un posto e ci sono ancora, ma qui, con te, c'è la mia anima, oggi morirà qualcuno, premonizione da banshee, in questa casa morirà qualcuno, non so chi sarà, ma tu con i tuoi poteri puoi sentirlo. Adesso devo andare, ma ti dirò un posto in cui sono: Sono molto più vicina di quanto tu possa pensare, è un posto dove il sole non batte mai, ma dove tanti sono stati." Sbatto le palpebre e Lydia scompare.

Sospiro , ho così tanto timore che tutto questo possa divorarmi l'anima.

Alla fine decido di addormentarmi e inizio a dormire.

Mi sveglio di soprassalto, sono tutta sudata e sento delle urla provenire da sotto, ho paura che sia morto qualcuno. Lydia mi ha detto che riesco a capire in anticipo chi muore, ma adesso ho solo un brutto presentimento, non sento e non capisco niente.
Ancora urla, urla che non si fermano mai. Mi alzo dal letto e in un punta di piedi inizio a camminare verso la porta. Nel momento in cui la mia mano tocca la gelida maniglia, la porta si apre rivelando un Liam del tutto spaventato.
"Liam cosa succede?!" Gli dico io.
"Non lo nemmeno io Mya, ma mi hanno detto di stare qui con te, a controllarti, hanno paura che ti possa succedere qualcosa." Mi dice terrorizzato.
"Mandano ad una potentissima Fenicie, un lupo alle prime armi di 17 anni?" Una risatina scappa.
"La potentissima fenicie è una ragazzina di 14 anni gracile e poco forte, quindi sì, hanno mandato me per proteggere te."
"Potrei abituarmi a te che mi proteggi."
"Ed io potrei abituarmi a te, con me." Diventa tutto rosso ed abbassa lo sguardo.
Dentro di me sento una lotta, ma che diamine?
"Mi sento strana."
"Cosa senti?"
"Mi sento così quando sta morendo qualcuno, inizio a sentire qualcosa dentro di me."
"Sicura che stia per morire qualcuno?" Liam cerca di capirmi.
"Non proprio, è diverso dalla prima volta che è successo, cioè non sapevo nemmeno che fosse la prima volta, ma adesso sento come una sensazione strana alla pancia." Liam mi guarda e ride: "Si chiamano farfalle allo stomaco e ti vengono quando sei innamorata o hai una cotta. Hai espresso il tuo amore nei miei confronti." Che brutta figura.

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