Il Branco Della Morte.

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Qualcuno mi afferra da sotto le ginocchia e mette un braccio sotto il mio collo.
Inizia a correre molto veloce, finchè il suo cuore non batte come se fosse un metronomo a 250.

Forse siamo fuori, o forse siamo ancora nei sotterranei, non lo so. So solo che sento un aria sul collo, sento come il fruscio delle foglie e il sole caldo che batte sulla mia faccia, il problema è che dovrebbe essere notte e quindi la mia testa mi sta giocando brutti scherzi.

Colui che mi ha in braccio ricomincia a correre sempre più veloce, più veloce ancora. Finchè non mi sdraia su qualcosa di morbibo, forse siamo davvero fuori adesso, chi lo sa.
Sento qualcosa sbattere, dopo di chè iniziamo a correre.
Mi sembra di essere nella jeep di Stiles, ma non ne sono sicura, forse sono ancoraa fra le braccia di chi mi ha preso da terra, forse la velocità è il modo in cui corre, la morbidezza sarà la sua schiena calda.

Una mano si poggia sulla mia spalla e la accarezza delicatamente, come se fossi qualcosa di fragile.
"Tranquilla, ti proteggeremo a costo di perdere la vita."
Gli vorrei dire di no, che non devono, che non mi sono debitori di una vita, ma io gli sono debitrice della mia.
Non mi devono proteggere se prima non sono protetti loro, se solo potessi fare qualcosa di più, se solo potessi abbracciare la soluzione adesso, vorrei stringerla e tenerla con me.
La situazione a questo casino.
E adesso sono qua, impotente su questa, forse, morbida schiena calda e accogliente.
Il mio respiro si accelera sempre più fino ad essere molto veloce, andrò in iperventilazione e poi mi esploderà il cuore, e morirò.

Dopo che vidi Liam buttarsi sul cavaliere per proteggermi, dentro di me si è spezzato qualcosa, non so cosa fosse, ma non mi sento come prima.
Mi odio, mi odio, mi odio.
Mi odio così tanto, forse sarebbe meglio se mi lasciassi andare.
Rivedrei i miei genitori, e avrei restituito il debito a questi ragazzi che sono lontani dalle loro famiglie per colpa mia.
Se io adesso andassi via sparirebbe tutto, tutto il male circostante sparirebbe.

Non penso che Lydia ne sarebbe orgogliosa, forse non lo sarebbe, ma come biasimarla.
Ho un dolore lancinante in tutto il corpo, sento le viscere spezzarsi, mi sento bruciare dentro. Forse sto morendo per davvero, ma se dovessi morire, rinascerei dalle mie ceneri e sarebbe impossibile che io morissi.

Ma io non voglio stare qua dove non posso vivere, che posto è il mondo se non puoi vivere come vuoi?
Che posto è il mondo se devi lottare ogni giorno con i tuoi demoni? Che posto è il mondo se devi la tua vita all'oscurità? Che posto è il mondo se non puoi essere te stessa?
Non voglio vivere circondata dal terrore che qualcuno possa ferirmi irreparabilmente. Forse fra un mese sarò in salute, senza nemmeno un graffio. Ma nell'anima, sarò piena di buchi, piena di ferite aperte.
Non voglio misure straordinarie se poi il proseguo della mia vita sarà ancora più difficile.
Non voglio una morte lenta e dolorosa, voglio una morte indolore e instantanea.

Così decido di lasciarmi andare lì, su quella schena sudata e calda.

Dopo un po' di tempo sono sdraiata su qualcosa di più morbido, di più comodo ancora.
Mi alzo di scatto e ruggisco come non mai, le mie viscere bruciano ancora di più.
Ma perchè sono qua? Non dovevo morire? Ma forse una piccola parte di me lo voleva.

Appena metto a fuoco la scena vedo Kira e Bonnie ai piedi del letto e dico: "Per quanto tempo? Per quanto tempo sono stata in quello stato?"
Bonnie prende un bel respiro e dice: "Tre settimane."
"Non è possibile.Cioè io pensavo che fosse passata solo qualche ora. Non ho sognato, nulla mi è apparso mentre dormivo, niente di niente."
"Ti avevamo data per morta, ma poi Isaac ha capito che eri ancora viva, da quel giorno ti controlliamo 24h su 24h.
Ci diamo i turni ogni ora per controllarti dentro la stanza e fuori la porta c'è Liam che non vuole alzarsi, ha dormito là tutto il tempo. Per tre lunghe settimane ha dormito fuori. Qualche volta veniva a parlarti di quello che succedeva, ma non si muoveva." Dice Kira sorridendo un po'
Bonnie e Kira si guardano,sospirano e Bonnie dice: "Quando Stiles ti ha portato a casa, in questa camera abbiamo trovato un cadavere... Non sapevamo di chi fosse, ma era un cadavere, perfettamente disteso sul letto senza nemmeno una ferita, niente di niente. Ti somigliava così tanto... Era molto simile a te. E' stato uno spavento." La sua voce si rattrista un po' ed io dico: "Lo sapevo, Lydia me l'aveva detto, cioè lei aveva detto che sarebbe morto qualcuno qua. Comunque come sta Liam? Io mi ricordo che era conciato peggio di me."
"E' stato a dormire per due giorni pure lui, ma poi , piano piano, è iniziato a guarire fino a rimettersi del tutto." Kira sorride e continua: "Adesso credo sia impaziente di vederti e salutarti, noi usciamo, hai bisogno di qualcosa? Vuoi chiederci altro?" Faccio cenno di no con la testa ed escono.
Entra Liam sorridente al massimo e si siede ai piedi del letto, vicino a me.
"Mi sei mancata. Pensavo che fossi morta, e quando venivo a trovarti, tu respiravi così lentamente che ho pianto. Ti avevo dato per morta, tutti ti avevamo dato per morta. Rebekah ha pure dato di matto, diceva che era colpa sua. Che lei ti aveva sgridata e quindi quello che pensava si era avverato, è stato davvero divertente. Poi Tyler era quello che aveva più turni di tutti, cioè ti voleva stare appiccicato ogni momento di ogni ora. E Derek e il signor Argent facevano di guardia alla casa, stavano fuori nel cortile sempre per controllare che nessuno entrasse. Scott e Stiles prendevano i biscotti di Damon appena sfornati e te li facevano annusare perchè pensavano ti svegliassi. Malia ti parlava di quello che succedeva fra tutti noi e Elena e Caroline ti parlavano di vestiti. Abbiamo cercato di creare un'atmosfera felice, per te." Un sorriso si apre nella sua faccia e inizia a ridere, ed io lo seguo.
"Per me?" Dico, tutto questo mi sembrava assurdo, nemmeno fossi loro amica da secoli.
"ti vogliamo tutti molto bene, Mya. Non pensare che non ci importi di te, ti vogliamo bene, sei parte del branco. Ormai." Liam mette una mano sulla mia caviglia ed io sussulto.
Lui la leva e dice: "jackson ha passato mattine intere fuori con isaac, Jeremy, Matt e Damon per cerca Lydia. Ma niente. Hanno setacciato tutti i sotterranei, dall'inizio alla fine. Ogni caverna. Ma di Lydia nessuna traccia." Sono così triste per Lydia. Le devo molto.
"Avete controllato al nemeton? L'ultima volta che ci siamo viste è stato quando lei mi ha portato lì, e se volesse dirmi che si trova lì ora? O forse nel nemeton c'è inciso qualcosa che noi non abbiamo notato. E se io tornassi lì e provassi a cercare la driade? Io e Lydia siamo collegate in qualche modo, io sento che le devo la mia vita, sento come se lei fosse una seconda madre per me. Il punto è che di persona ci siamo viste poco e niente, ma siamo collegate. Io sento di dover avere l'approvazione di Lydia, per qualcunque cosa faccia." Liam mi guarda esterefatto e dice: "Scendiamo di sotto." Mi prende il polso ed io cerco di dimenarmi, ma alla fine mi arrendo e lo seguo e dice: "Ragazzi, credo che abbiamo un problema, un grosso problema. Scott, una volta mi dissi che siamo come fratelli, come una famiglia..." Derek lo interrompe e dice: "Gli hai rifilato la stessa cavolata che ti dissi io quando non volevi essere un lupo?" La sua espressione fa davvero ridere.
"Non sapevo che fare." Si giustifica scott. Derek scuote la testa in segno di disapprovazione e nel salotto si alza una risata.
"Comunque, io credo che Mya sia il beta di Lydia. Ogni cosa che fa dice che vuole sapere se a Lydia vada bene." Liam mi guarda attenatmente e Damon dice: " E' asservita. Elena era asservita a me, ogni cosa che faceva la faceva solo se andava bene a me. Non è come la devozione verso chi ti ha creato è qualcos altro, è diverso. Tu sei dipendente dalla persona che ti ha creato."
"Io ero asservito a klaus, quando lui mi ha trasformato in ibrido, io ero asservito a lui. Per superarlo ho imparao a trasformarmi da solo, quando volevo io." Dice Tyler.
E' calata un silenzio tombale e imbarazzante. Molto imbarazzante. Io guardo i miei piedi rigorosamente scalzi e poi rivolgo uno sguardo a tutti.
"Non credo essere asservita, voglio dire,mi sono trasformata da sola e poi Lydia non mi ha creata. Smettetela. Forse le vorrò bene e ci tengo che torni sana e salva. Forse mi manda segnali o forse ho solo un cancro al cervello al quarto stadio. Mi starò immaginando tutto e adesso sono sdraiata nel letto di casa mia guardare il soffitto! Non sapete quando preferisca essere con il cancro a casa. I miei genitori sono morti, ho perso la mia migliore amica. Ho perso tutto quello che mi apparteneva. Sono mentalemnte instabile. Ho saputo da nemmeno un mese che sono una potentissima fenicie capace di salvare il mondo dalle insidie del male. Ho solo 14 anni! 14 anni non sono maturità, non rappresentano la saggezza dei 90 anni. Sulle mie spalle c'è caricato qualcosa di enorme. Devo stare attenta che nessuno muoia. E questo lo devo fare mentre io non muoio. Ho 14 anni ma sento come se ne avessi 40. Non posso proteggere tutti, non posso. E voi, voi non potete proteggere me. Scusate." Le lacrime escono dai miei occhi e scappo via da lì. Io non sono asservita a Lydia. Ma cosa gli passa per la mente?! Se solo Lydia fosse qua. E' l'unica che sa cosa vuol dire prevenire la morte di innoccenti, è l'unica che sa cosa vuol dire la morte. Ed ora non è con me e non lo sarà mai!
Finalmente credo di provare un'emozione umana: tristezza.
Piango a dirotto, così forte che credo mi sentano tutti. Mi dispero. Il problema è che mi sento denudada di me stessa. Mi sento priva di ogni forma di umanità. Ed è così angosciante. Così meschino da parte del mondo.
L'aria fredda della sera mi rinfresca un po'. Il profumo del giardino mi aiuta.
La luce della luna fa rispledenre la mia pelle che sembra oro.
Mi accascio a terra, disperata e triste.

"Dammi la mano Mya. Non preoccuparti per quello che sei ora. Guarirai dalle ferite. Le loro morti non sono colpa tua." Il suo sguardo cerca di rassicurarmi, ma io non sento niente.
"E' come un interruttore." Dice Elena.
" Lo so bene, cara." Risponde Lydia sorridente.
"Le loro morti non sono causa mia. A me alla fine non importava più di tanto." Cerco di convincermi che sia così, che non mi importi di nulla. Ma so che dentro di me c'è una guerra. So che mi sto spezzando. So che la colpa è mia, se solo avessi pensato a proteggerli... Se solo l'avessi fatto...
"Tutto questo è patetico." Mi alzo dalla sedia scaraventandola contro il muro. Faccio ribaltare il tavolo e Lydia dice: "La mamma e papà stanno tornando. Oggi la mamma non ha nemmeno vomitato... E papà è finalmente tornato a casa." "Non mi interessa." Dico io.
"Siamo un branco Mya, io sono il tuo Alpha ed è mio compito proteggerti." La voce di Lydia si spezza e lei scoppia in un pianto isterico.
"Basta rifilarmi la storia che mi dovete proteggere, chi l'ha fatto è morto. E so che tu sei il mio alpha, Liam l'aveva detto." Un disperazione interna mi mangia viva, Liam...

Spalanco gli occhi e sono ancora nel giardino, nessuno è venuto a cercarmi.
Alpha? Branco? Mamma e papà?
Io prendo potere dalle morti altrui e Lydia trova le morti.
Lei è il mio Alpha.
Quello che trova, lo trova per me. Sempre per me. Mi vuole più forte. Siamo entrambe legate alla morte, entrambe abbiamo bisogno l'una dell'altra.
Lydia è il mio branco.

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Questo capitolo è di passaggio, ovvero: non succede niente di eclatante, nulla di Wow si combatte, ma è davvero importante... Almeno per la mia storia❤️
-Xxx

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