5. Capitolo~

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Passò una settimana da quel famoso giorno, per le due nazioni sembrava essersi davvero dimenticati a vicenda se non fosse per quei piccoli momenti in cui sentivano entrambi il bisogno di mettersi da una parte, soli e riflettere... su cosa?
Beh, sulla vita. Il destino davvero riservava tutto questo dolore per loro?
Come se non bastassero le guerre, erano stufi di soffrire e lottare, volevano porre fine a tutte le sofferenze, sia per il mondo ma anche per il loro piccolo ed essenziale.
Quella giornata di sole America decise stranamente di andare in biblioteca.
Kiku gli aveva detto che erano arrivati dei nuovi fumetti sui supereroi e di certo Alfred non poteva perdersi neanche un volume.
Faceva un po' caldo, dunque aveva fatto bene a mettersi solo una camicia bianca a mezze maniche e dei jeans blu, gli donavano quei colori, rispecchiavano molto i suoi occhi con quei occhiali che portava sempre con sé.
-BuonGiorno!!.- Disse facendo irruzione nella biblioteca.
-Shhh!!!.- Lo frenò la commessa al banco, era una signora anziana per giunta, come poteva mancare di rispetto.
L'americano si portò una mano alla nuca, grattandosi appena i capelli dall'imbarazzo e abbassare di poco gli occhi con fare dispiaciuto, sembrava davvero un cucciolo.
-Mi dispiace signora...- sussurò a bassa voce tenendo sempre il capo abbassato.
-Mi scusi signora.. sapete dove posso trovare il reparto fumetti?.-
-Si, è da quella parte.-
La commessa indicò uno scaffale infondo a tutto. L'americano volse anche lui lo sguardo sul punto indicato ma il problema e che non riusciva a capire bene quel scaffale.. la biblioteca di dov'era adesso era enorme!!
Alfred sorrise comunque ed annuì, salutando la commessa ed avviarsi in giro. Magari se avrebbe girato un po avrebbe capito anche dove fosse questo famoso scaffale.
-Mh... ma dove sarà mai...-
Provò a guardarsi ancora intorno quando ad un tratto si bloccò, indietreggiando dopo aver visto qualcosa...

-A-Arthur...

Si esatto, era incredibile da realizzare quel che aveva appena visto ma Arthur era veramente lì.
Era seduto su una poltroncina della biblioteca accanto alla finestra aperta da dove entrava un lieve venticello facendo muovere delicatamente la tendina bianca lì vicino e i soffici capelli del britannico.
L'inglese teneva un libro in mano, o meglio, appoggiato sulle gambe mentre la testa era appoggiata sullo schienale della poltroncina.
Alfred si aggiustò meglio gli occhiali per guardare meglio, stava dormendo, come supponeva.
Sciolse un po' i nervi e la tensione poi emettere un forte sospiro e farsi coraggio, si avvicinò con passo lento e silenzioso, non voleva svegliarlo.
Una volta raggiunto la poltroncina lo guardò attentamente: Dormiva come un angelo, forse sofferente. Le braccia erano sciolte, posate adagio su quel libro aperto che teneva, forse era davvero esausto, come faceva a dedurlo? Dal suo viso.
Il viso di Arthur era sereno ma anche molto sofferente però la cosa più curiosa è perché aveva delle lacrime agli occhi?
Alfred a quel punto si fece ancora più coraggio, sedendosi praticamente accanto a lui. Appoggiò il gomito sullo schienale e la testa posata sul palmo della mano con lo sguardo rivolto al britannico.
Lo guardava ancora una volta, come se il suo sguardo forse dipendente da quel viso, no anzi, da tutto di lui.
Che fosse diventando Gay ormai ne era sicuro ma ne valeva la pena, si era innamorato della persona più bella che gli potesse capitare, volendo anche contante che quella persona era anche colui che l'aveva cresciuto, gli voleva più di semplice bene affettivo.
Arthur invece dormiva, era arrivato nella biblioteca alle 8:00 del mattino con l'intenzione di cambiare quel libro 《Noi, insieme》 e sostituirlo con un altro ma invece di sostituirlo la tentazione di prendere il secondo volume di quella storia era più forte di lui.
Aveva iniziato a leggere ma dopo un paio di capitoli era crollato di nuovo, ormai non riusciva più a dormire sereno durante la notte e di questo passo l'avrebbero solo distrutto completamente il sonno però quel sole così caldo che colpiva la sua pelle da quella finestra era riuscito a rilassarlo, costringendo a chiudere gli occhi e lasciarsi andare in un ennesimo sogno di "lui".
Alfred vide quelle lacrime posate sui gli occhi, poi farsi sempre più grandi e lasciarsi cadere lungo le sue guance. Un po' gli stringeva il cuore, perché stava piangendo ancora?
Stavolta non aveva fatto nulla..
Allungò istintivamente una mano sui suoi occhi e asciugare quel poco di lacrime che aveva, poi quella stessa mano accarezzò tutto il suo viso dolcemente, adesso sembrava più sereno di prima Arthur e sulle sue labbra stranamente si aprì un lieve sorriso. Era bellissimo..
Sopratutto per gli occhi di Alfred, cioè, come faceva a resistere?
Per lui era pronto a tutto, andare in guerra da solo per esempio, nonostante avrebbe rischiato molto però non gli importava, sapeva che quel giorno ormai si stava avvicinando ma per Arthur l'avrebbe fatto.
Chiuse livemente gli occhi, non riusciva più a controllare il suo corpo e le sue azioni. Si lasciò così andare ad un bacio, labbra contro labbra, appoggiate lievemente per sentire il suo dolce sapore sulle proprie.
Poco dopo si staccò, alzandosi dalla poltrona e correre subito via, di nuovo in una corsa.
Arthur invece quella scena sembrava averla sognata, la percezione delle sue labbra l'aveva solo sognate, poi sentendo ad un tratto dei passi veloci corre via aprì di scatto gli occhi con il cuore a mille.

-Alfred!!

Ecco la prima cosa che pensava e che aveva detto. Si guardò intorno ma come pensava, non c'era nessuno eppure il profumo di Alfred si sentiva nell'aria, come se fosse stato accanto a lui..

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|| Spazio autore||

Ehhh stopp!! Stavolta sono riuscita a scrivere qualcosa in più rispetto al capitolo pretendete. Spero che vi piaccia :3 alla prossima!
By KeyMiry

||UsUk|| Promise: Sarò il Tuo EroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora