Antitesi}CameronDallas

Thirty-Nine

9 novembre

-Ci riesco.. Ci riesco. Solo i polsi fanno male, non tutto il corpo.- risi.
-Si beh..- disse lui, prendendomi i fianchi, alzandomi in aria, per poi posarmi a terra.
-Ce la facevo da sola, ma grazie.- dissi sorridendo.
-Siete pronti per andare?- il professore entrò nella stanza.
-Si..- risposi.
-Perfetto.- ed uscì.
Mi sistemò una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
-Sei dimagrita troppo, Isabel.- disse guardando il mio corpo.
-Sembri mia nonna.- dissi ridendo.
Mi baciò la fronte, con ancora la mano tra i miei capelli.
Sorrisi.
Uscimmo dalla stanza. Lui mi teneva per mano.
-Ufficialmente libera!- dissi sorridendo. Il mio sorriso scomparve non appena ti vidi.
-Ignoralo.- mi sussurrò Oliver, baciandomi una tempia.
Annuii.
-Perfetto! Ho firmato alcuni documenti.- disse il professore.
-Non lo ha detto ai miei genitori, vero?- chiesi.
-Signorina, sono stato obbligato a riferirlo.- disse lui.
-Fantastico!- dissi sarcasticamente. Sbuffai.

Quando rientrai in albergo, alcuni ragazzi erano seduti su dei divanetti, altri chiacchieravano.
Si fermarono tutti quanti, quando mi videro.
Abbassai le maniche della mia felpa.
-Andiamo di sopra.- disse Oliver, prendendo la mia mano.
Eravamo stesi sul mio letto, uno di fronte all'altro.
-Andiamo a mangiare qualcosa?- chiese lui, dolcemente.
-Non ho fame.- dissi.
-Non mi importa.- mi trascinò fino alla mensa.

-Non puoi costringermi a berlo.- dissi indicando il frappé davanti ai miei occhi
-Invece si. Dai Isabel, è solo un frullato.- disse ridacchiando.
-D'accordo.- dissi prendendo il bicchiere fra le mie mani.
-Brava!- esclamò felice.
-Oliver?-
-Dimmi.- mi guardava.
-Mi hai detto che con te sfondo una porta aperta.. Intendevi che.. Insomma.. Ti piaccio?- chiesi, arrossendo.
Lui annuì.
-Cavolo.. Scusami.- dissi scuotendo la testa.
-Non è colpa tua.- ribatté immediato.
Sospirai.
-Rimarremo amici?- chiesi.
-Questo dovrei chiederlo io.- ridacchiò.
-Assolutamente si.- risposi.
Sorrise.