Capitolo 4 [Cinque stelle.]

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Dopo due mesi dalla tragedia, io e mio padre abbiamo trovato "sistemazione" presso una vecchia casa abbandonata nella periferia del distretto di Trost. Non è il massimo, ma almeno abbiamo un tetto sotto il quale ripararci. Spero che il ragazzo dalla pelle olivastra stia bene, chissà quali terribili traumi ha dovuto sopportare anche lui...
I miei pensieri vengono interrotti dalla voce di mio padre.
"Vado a cercare un po' di cibo, tesoro." Dice.
Sono passati due mesi, e da due terribili mesi viviamo come vagabondi. Papà ha perso il lavoro e ogni giorno lottiamo tra la vita e la morte, per cercare un pò di cibo e se siamo fortunati, un pò d'acqua.
"Vengo con te." Gli dico.
Arrivati al centro della città mi dice "Tu vai a destra, io andrò a sinistra. Al crepuscolo ci ritroveremo qui al centro, capito?"
"Capito." Annuisco e poi mi separo da lui. Mi sento osservata, ho gli sguardi di molte persone attaccati addosso, si comportano da indifferenti alla vista di una bambina scheletrica. Mi chiedo come facciano. Seppure io abbia attirato molti sguardi, dopo ore di girovagare a vuoto, non ottengo nulla. Neppure una misera mollica di pane.
Stanca, decido di riposarmi sulla scaletta di una casa quando all'improvviso, mi vedo sfrecciare davanti due ragazzi più grandi di me.
"Muoviamoci o faremo tardi all'addestramento!" Grida uno all'altro.
Sono vestiti con la divisa dei militari, ma il simbolo che hanno stampato sul retro della giacca marroncina non mi è familiare. Non si tratta delle ali della libertà, né dell'unicorno della gendarmeria e neppure delle rose della guarnigione bensì di due spade incrociate. È la prima volta che vedo un simbolo del genere e, per pura curiosità, decido di seguirli. Corrono molto veloce ma fortunatamente riesco a stare al loro passo, quando ad un certo punto inciampo su un sasso e cado per terra; ovviamente un gridolino di dolore mi esce fuori dalla bocca. "AHI" urlo guardandomi la ferita causata dalla caduta. I due prontamente si girano e cominciano ad avvicinarsi a me senza dire una parola. Uno dei due mi cinge le braccia intorno alla vita e mi solleva di peso.
"AIUTO!" Urlo e il secondo mi porta rapidamente una mano alla bocca impedendomi di urlare.
"SHHHH! Silenzio! O sveglierai i vecchietti del quartiere! Chi li vuole sentire dopo..."
"Rilassati piccoletta, non vogliamo farti del male." Continua il primo.
Annuisco con la testa facendo capire loro che non avrei urlato.
"Ottimo." Dice il secondo liberandomi dalla mano.
"Vieni con noi, al campo ti cureremo quella brutta ferita." Dice il primo.
Stranamente, decido di fidarmi rimandando in braccio al ragazzo, quando quest'ultimo rompe il silenzio dicendo "Io sono André e quello è mio fratello gemello Cicco!"
André e Cicco sono praticamente uguali, entrambi hanno dei bellissimi capelli biondo cenere e degli occhi marroni all'interno dei quali si possono scorgere delle pagliuzze gialle. C'è solo una differenza, André porta gli occhiali mentre Cicco no.
"Io sono Petra." Dico con voce timida.
"Ah che bel nome!" Dice André. "Già, proprio carino." Continua Cicco.
Arrossisco e ringrazio entrambi e poi chiedo loro "Quanti anni avete?"
"20!" Rispondono loro in coro, "Siamo troppo grandi per te dolcezza!" Dice ironicamente André e scoppiamo tutti quanti in una grossa risata generale, mi piacciono.
Dopo circa 30 minuti di cammino, seguendo una stradina ghiaiosa una voce rompe il rumore dei passi. "Siamo arrivati!"osserva Cicco. Non credo ai miei occhi, è un vero campo di addestramento reclute! "Woaaaah!" Mi lascio scappare dalla bocca, "è enorme." Dico.
"Eh già!" Ribattono in coro i gemelli. Entriamo dal cancello principale quando una voce urla: "Ehi idioti! Veloci, filate nella casetta prima che il generale Keith ed Erwin vi vedano!" A parlare è una ragazza bionda che, insieme ad altre due ragazze, corrono verso i gemelli.
André mi fa scendere e mi prende per mano e tutti e sei corriamo insieme in una della casette sotto gli occhi curiosi di altri ragazzi lì presenti.
Cicco apre la porta e si rivolge a me dicendo "Accomodati Petra." indicando un letto; senza esitare mi siedo e accanto a me si sistemano le tre ragazze ed André.
"Sii cominciamo le presentazioni!" Esulta André entusiasta. "Abbassa la voce" gli dice una ragazza dai capelli castani.
"Petra, lei è Fede, la ragazza <<Gentile>> del gruppo!" Fede ha i capelli castani e corti, con una frangetta che le copre la fronte e degli occhiali dalla montatura sottilissima, questi ultimi nascondono dei bellissimi occhi azzurri che ispirano dolcezza, è la più bassina.
"Poi" continua Cicco, "Lei è Francy" indica una ragazza con i capelli lunghi e biondi, raccolti in uno chignon e gli occhi di un bellissimo verde chiaro, alta e slanciata. "Diciamo che lei è quella <<Intelligente>>" continua ridendo il ragazzo.
"Infine abbiamo Becky" dice André. "È quella <<pazza che ride sempre>>" questa volta, si riferisce ad una ragazza di media statura con i capelli lunghi e rossicci, raccolti in una treccia che le cade sulla spalla sinistra; i suoi occhi sono marroni e il suo viso è puntigliato da lentiggini dello stesso colore della sua chioma.
"Questo è il nostro gruppo di pazzoidi" affermano soddisfatti i gemelli in coro.
"Piacere di conoscervi!" Dico accennando un sorriso.
"Okay, ora lasciati curare quella brutta ferita" mi dice Cicco con una benda in mano, si china all'altezza del mio ginocchio e sta per iniziare la medicazione quando ad un tratto, l'atmosfera viene interrotta dallo sbattere della porta d'ingresso della casetta.
"Oh cavoli, é Erwin." Dice Becky.

---Angolo autrice---
Eccomi col quarto capitolo 🙃
Spero che la storia continui a piacervi, grazie ancora per i commenti e per l'apprezzamento :)
Vi dico solo che i 5 nuovi personaggi hanno lo stesso nome dei miei migliori amici, enjoy ☺️

I'll be with you forever //LevixPetra.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora