Capitolo 6 [Approvazione.]

218 18 4
                                    

"Allora, signorina, sbaglio o l'appuntamento era al crepuscolo? È tardissimo! Dove sei stata fino ad ora?" Tuona la figura davanti a me. È mio padre ed è infuriato.
"I-io.." Balbetto, non trovo frasi per giustificarmi, e non so come dire a mio padre del campo di addestramento; sò che ci saranno conseguenze se oso nominargli un posto del genere.
"Petra! Mi stai ascoltando? Voglio sapere dov'eri. ADESSO." Insiste.
"Io... Sono andata al campo di addestramento qui vicino." Gli dico con voce tremante e gli occhi fissi per terra, non ho il coraggio di guardarlo per paura della sua reazione.
"COSA? SEI ANDATA DA SOLA? CON QUALCUNO? VOGLIO I DETTAGLI" comincia a urlare. A questo punto, alzo gli occhi pronta a ribattere fermamente ma devo pensarci due volte prima di farlo. Lo sguardo di mio padre è diverso dal solito, riesco chiaramente a leggere il timore e la paura nei suoi grandi occhi marroni; ma non mi importa, stavolta non mi trattengo, prendo un bel respiro e comincio a parlare:
"Dì la verità, tu hai paura. Hai paura del passato, ti dà rabbia il fatto che io abbia visitato un centro di addestramento perché non vuoi che io faccia la stessa fine della mamma. Hai paura che possa succedere ancora, hai paura di perdere nuovamente una persona a te cara. Ma sai che ti dico? Non possiamo sprecare la nostra vita così. Vivere nella paura è sbagliato, accetta e supera i tuoi timori! Rinunciaci, il futuro cambierà e sarà diverso dal passato poiché ho deciso di arruolarmi. Si! Mi arruolerò!" Dico con tono solenne.
"V-vuoi diventare un soldato?" Balbetta, stenta a crederci.
"C'é di più!" Continuo "Io voglio essere audace come la mamma, leale come Lisa, gentile come i miei nuovi amici! Voglio fare del bene per gli altri, capisci?" Dico con un sorriso smagliante stampato sulle labbra. "Io voglio entrare nel corpo di ricerca!" Urlo.
Papà è ancora lì, cade in ginocchio ed ora mi è possibile guardarlo meglio occhi come si deve.
"Ma Petra, tu non hai idea di quanti pericoli corrono i soldati del corpo di ricerca. È stato quotato che circa l'80% di loro muore durante le escursioni...ogni giorno. Là fuori è pericoloso! Non è posto per una ragazzina fragile ed esile come te! Dice lui.
"Lo so. Sono perfettamente consapevole dei rischi a cui vado incontro. Ma devi fidarti di me, diventerò forte e ti assicuro che farò parte del restante 20% di quei soldati." Rispondo con lo stesso sorriso di prima. Improvvisamente, lo sguardo di mio padre si addolcisce e mi dice "Era da tanto che non ti vedevo sorridere così."
Prontamente rispondo "Sorrido perché sono felice, tu non hai idea di come sono formidabili le persone nel campo. Sono 5 ragazzi sorprendenti, si, li conosco da poco ma sono sicura che la mia opinione non cambierà andando più avanti col tempo."
"Dimmi, sono del corpo di ricerca?" Mi domanda.
"No, sono ancora reclute semplici per ora, ma presto avranno l'avanzamento di grado e potranno decidere in quale corpo entrare." Rispondo.
"Vederti così felice mi allieta, farei di tutto per farti mantenere questa felicità, Petra."
Dette queste parole, un'emozione di gioia fortissima mi prende e chiedo "Quindi posso arruolarmi?" Lui mi risponde con un "Si, aspetta di crescere ancora un po' e potrai."
Queste parole mi riempiono il cuore di gioia e in automatico butto le mie braccia attorno a lui mormorandogli all'orecchio: "Grazie papà, credi in me."
Quasi commosso, mi propone di tornare alla nostra <<casa>>.
Mentre ci incamminiamo mi fa un paio di domande sul campo
"È molto grande?" "Grandissimo! È il campo di addestramento più grande che io abbia mai visto!" Rispondo. "Ci sono ragazzi della tua età?" "Ne ho visti in giro alcuni..." Ribatto. "Posso parlare con il responsabile del campo?" "Ovvio! Perché non ci passiamo domani mattina?" Gli propongo "così inoltre, avrai l'occasione di conoscere i miei amici!" Esclamo.
"Va bene" risponde.
Siamo arrivati alla nostra casa decadente. Entriamo e ci stendiamo per terra vicini.
"Ah, prima che me ne dimentichi, ecco la cena" dice cacciando dalla tasca della tunica una pagnotta di pane e porgendomela "è tutto quello che sono riuscito a trovare oggi, mi dispiace." Aggiunge.
"Non preoccuparti papà, quando mi arruolerò non soffriremo più la fame, e tu ricomincerai a lavorare come mercante." Dico.
Cala la notte, raccolgo alcuni stracci rovinati e li uso come coperta, si prospetta un'altra notte fredda...
"A domani" mi dice papà
"A domani." Rispondo sbadigliando.

---Angolo Autrice---
Buona Pasqua a tutti voi e alle vostre famiglie! ☺️🍫

I'll be with you forever //LevixPetra.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora