Capitolo 1

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Nella clinica d'ospedale di Lakeville regnava il silenzio assoluto. Era sera tardi e quasi tutti gli impiegati nella segreteria e le donne delle pulizie se n'erano già andati a casa. Tutto pareva immobile: nessun movimento, nessuna voce osava infrangere la pace e la tranquillità delle undici di sera di un lunedì qualunque. Ad un tratto qualcuno si azzardò a rompere quella calma indissolubile: le ante della porta d'ingresso sbatterono violentemente e un rumore di passi frettolosi rimbombò nelle pareti del corridoio.

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Mia era sdraiata sul solito lettino bianco che ormai usava da quasi un anno; fissava il soffitto, che per giunta non aveva nulla di interessante da vedere, ma era sicuramente molto meglio che andare a fare quei noiosi e angoscianti colloqui faccia a faccia con psicologi e dottori vari.
Gli occhi verde mare scrutavano attentamente la superficie, ma essa era completamente bianca e neanche scrostata un po', talmente liscia e compatta da sembrare pasta di zucchero. La ragazza allora si alzò seduta e acconciò i lunghissimi capelli color carota in una treccia. Era stufa di quella vita, era stufa di essere trattata come una ragazza problematica da quanto c'era stata l'esplosione...<< l'esplosione...>>; il ricordo era ancora così vivo dentro di lei che le pareva fosse successo da pochissimo tempo, invece erano già passati 12 mesi. Inaspettatamente un rumore la destò dai suoi pensieri, Mia si voltò verso la parete di vetro che la separava dal corridoio e non appena notò la persona che la guardava sconvolta dall'altra parte si bloccò. << Non...non è possibile...non puoi essere proprio tu >>

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