Capitolo 4

82 9 6
                                    

Dopo alcune ore passate a studiare i canti dell'inferno dantesco, Mia chiuse il libro esausta e qualche istante dopo sentì la serratura della porta di casa scattare. La ragazza si avvicinò rapidamente all'ingresso dove vide sua madre che teneva in braccio la piccola Kendal.
- Mamma! Sei tornata finalmente! Ma dove cavolo sei stata fino a quest'ora? Cosa è successo? -
- Tesoro...ascolta, ne riparliamo un'altra volta-
- Mamma...? Sicura che vada tutto bene?-
- ....si-
Mia si accorse che la madre aveva esitato, ma preferì non peggiorare le cose.
Kendal si liberò dalla stretta della madre e corse subito ad abbracciare la sorella.
- Mia!!!!-
- Kendal! Tesorino!-
Le due sorelle rimasero abbracciate a lungo, stringendosi con molto affetto. Si passavano di ben dieci anni ma il legame che c'era tra loro era forte. Anche Kendal aveva i capelli tendenti al rosso, con numerosi boccoli che si arricciavano sul fondo. Era una bambina molto intelligente per la sua età, riusciva a carpire sottigliezze e particolari nei comportamenti delle persone. La piccola si liberò dall'abbraccio e corse a giocare nella sua cameretta.

Era ormai ora di cena e, mentre la signora Lewis cominciava a preparare qualcosa, tutte le preoccupazioni non smettevano  di tormentarla. << come farò adesso?? E se Mia dovesse venire a sapere tutto questo? Ormai è grande...non è più una bambina ...E se dovessero farle del male? Non potrei mai perdonarmelo, lei non c'entra nulla con tutta questa storia>>.
-Mamma!- la voce di Mia interruppe bruscamente i pensieri della donna che sobbalzò e si voltò verso la figlia.
- Mamma! Stai per caso preparando la cena?-
- Sì, tesoro-
- Ma papà? Quando torna?-
La donna cercò di mantenere la calma, non sopportava le domande a cui non poteva dare una risposta e non era molto brava a inventare scuse, anche se finora ci era riuscita abbastanza bene.
- Tornerà tardi, l'hanno trattenuto al lavoro. Adesso torna a studiare - disse nel modo più credibile possibile.
- Oh, okay - Mia tornò in camera sua perplessa, essendo molto sveglia aveva già capito che c'era qualcosa di strano.

***
L'uomo con gli occhiali da sole continuava a passeggiare avanti e indietro stringendo tra le mani un coltello affilato. Per l'ennesima volta ripeté la stessa domanda:
- Dov'è la formula?-
- Te lo ripeto: non lo so- rispose Micheal Lewis mentre cercava di liberarsi dalla stretta dei lacci che lo tenevano seduto su una sedia di legno.
- Lewis, aspetterò fino a che non me lo dirai, ma sappi che la mia pazienza ha un limite- . Il coltello si avvicinò rapidamente alla gola dell'uomo sfiorandogli la pelle sudata.
- Io non so nulla, non sono a conoscenza di nessuna formula e non ho niente a che fare con questa storia- rispose lui con fermezza.
- E va bene...ricorda però che ti ho dato una possibilità e tu l'hai sprecata- il sorriso dell'uomo si trasformò in un ghigno e il coltello iniziò a scalfire la pelle.

Ciao a tutti,
mi scuso moltissimo  per questo ritardo...prometto che pubblicherò regolarmente...anche perché ora non possiamo proprio   abbandonare il padre di Mia e la sua preoccupata mamma!
Spero vi piaccia questa storia...fatemi sapere cosa ne pensate e se avete qualche correzione da suggerirmi...grazie

Senza parole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora