Parte uno.

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Vi siete mai chiesti perchè noi essere umani sin da piccoli sentiamo il bisogno di avere qualcuno al nostro fianco? Qualcuno che riesca ad ascoltarci e a capirci, qualcuno che ci sostenga, qualcuno con cui ridere e piangere.. Qualcuno da amare. Io si, mi sono sempre chiesta perchè tutti abbiamo bisogno di qualcuno e credetemi che la risposta è semplice. I poeti descrivono l'amore come la base dei nostri sentimenti, insomma il centro d tutto, il cuore. L'amore ci porta a cambiare, ci porta ad essere persone migliori, persone un pò più felici. Ma l'amore può anche portarci ad essere persone peggiori.

Lo sbaglio più grande che possiamo fare noi umani? Innamorarci della persona sbagliata, eh si, anche io mi sono innamorata della persona ''sbagliata''.

Primo amore (Dicono che sia indimenticabile.) due anni fa, all'età dei miei quattordici anni incontriai il mio lui. Non fu subito amore, ma lo diventò conoscendolo. Insomma, due anni tra alti e bassi, credevo veramente in noi ma nell'ultimo periodo soffrivo parecchio, tutto era cambiato.

Quando mi lasciò un vuoto gigantesco invase il mio petto, e i miei occhi imploravano riposo come le mie lacrime.. Mi sentivo apatica, la voglia di uscire non l'avevo mai, e iniziai a chiedermi perchè tutto questo era successo, inizia a chiedermi cosa avevo fatto per far andare tutto storto. Non ebbi subito la risposta ma poi capì. Avevo semplicemente capito che forse così per come eravamo, eravamo troppo diversi e io non meritavo qualcuno che mi facesse soffrire sempre ma qualcuno che mi facesse ridere, anzi, qualcuno con cui ridere insieme.

Quindi realizzai di dover cominciare tutto da capo, volevo cambiare, diventare una persona migliore, prendermi cura di me stessa, divertirmi e circondarmi di amici. Non avrei dimenticato niente del mio passato con lui, avrei ricordato per sempre tutti i bei momenti, ma non sarei mai più tornata sui miei vecchi passi.

Febbraio.

Sono le cinque del mattino quando la mia sveglia inizia a suonare disturbandomi dal sonno. Tiro fuori una mano con difficoltà dal piumone caldo e la spengo. Mi stiracchio, strizzo gli occhi e con difficoltà abbandono il mio letto. Una volta alzata mi dirigo verso il bagno per lavarmi e darmi una sistemata. Cerco di essere il più veloce possibile, e una volta pronta salgo in macchina con mio padre.

Il silenzio è ciò che ci circonda, io tengo gli occhi socchiusi e muoio dalla voglia di ritornare a letto mentre mio padre si concentra alla guida.
-''Siamo quasi arrivati.''- Dice lui.
Faccio cenno con la testa di aver capito.
-''Hai freddo?.''-
-''Un pò..''-
Mio padre mi guarda.
-''Dietro deve esserci una coperta, ce la fai a prenderla?.''-
Guardo dietro il sedile e riesco a vedere la coperta. Allungo il braccio fino ad arrivare a prenderla, dopo la metto e mi sento già meglio.
-''Sei al caldo?.''-
-''Si, adesso sto meglio.''-
Mio padre mi sorride senza dire nulla.
Dopo una decina di minuti finalmente arriviamo all'aereoporto, mio padre prende la valigia dal cofano e mi accompagna dentro.
-''Tra poco è il momento di salutarci.''- Dico a mio padre.
-''Già.. Beh penso che qualche mese dalla zia Meghan ti farà bene.''-
-''Cambiare aria è proprio quello di cui ho bisogno adesso.''-
All'altoparlante si sente l'annuncio del prossimo volo.
-''E' il tuo.''- Dice mio padre. -''Vieni qui, mi mancherai amore.''- Mi abbraccia.
-''Anche tu papà.''- Dico stringendolo più forte.
-''Dai, adesso vai, non vorrei farti perdere il volo.''-
Sorrido a mio padre, mi volto e inizio a camminare allontanandomi da lui.

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