Dad?

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"Hold the gun to my head, count 1, 2, 3
If it helps me walk away then it's what I need"

Guardò nella direzione da dove proveniva la voce per capire chi fosse stato a 'salvarla'.
La sua vista però era offuscata e non riusciva a mettere a fuoco le cose, riuscì solo a ringraziarlo anche se, probabilmente, non l'aveva nemmeno sentita.
Vide Thomas allontanarsi, la stava lasciando da sola in una discoteca?

“Stai bene?” le chiese il ragazzo avvicinandosi a lei.
Lei annuì incerta “Dov'è andato Thomas?”
“Lo conoscevi?” lei annuì nuovamente.
“Non so dove sia andato, vieni usciamo da qui”
Iniziò a camminare nella folla cercando l'uscita, Abigail provò a seguirlo ma venne colpita da un forte mal di testa che la costrinse a fermarsi.

Era circondata da ubriachi, e forse drogati, che si strusciavano tra di loro.
Gente che si stava letteralmente scopando la bocca con le lingue e altri che mancava poco che scopassero davvero.

A lei non erano mai piaciuti quei posti, non le era mai piaciuto nemmeno Thomas.
Allora perché aveva accettato?

Salvatore.
Lo aveva fatto per lui, voleva togliersi quel nome dalla testa.

Ogni sua scelta era condizionata da lui.
Era la causa di tutto, dei suoi pianti e dei suoi sorrisi.

Si guardò attorno cercando con lo sguardo il ragazzo di prima, l'uscita o qualcosa che la tirasse fuori da lì.
Camminò tra la gente ricevendo varie palpate e richieste inopportune, riuscì a trovare la porta.

La testa le faceva male e la vista era sempre più annebbiata.
Fortunatamente qualcuno le venne affianco e la aiutò a raggiungere la porta e ad uscire.

“Ti avevo persa” le sorrise il ragazzo che, da come parlava, Abby pensò fosse il ragazzo di prima.
Lei si resse a lui e appena uscirono il contatto con l'aria gelida la fece stare meglio.
“Grazie” disse appena si riprese.
“Di niente” sorrise di nuovo.
Quel ragazzo sorrideva troppo.
“Come ti chiami?” iniziò una conversazione ma lei non aveva proprio voglia di conversare.
“Abigail” rispose freddamente.
“Io Luca”
Annuì disinteressata, prese l'iPhone e mandò un messaggio ad Alan chiedendogli di venirla a prendere.
“Sei di poche parole” continuò.
“Senti, non sono in vena di parlare quindi evita, puoi anche andartene non ho bisogno che stai qui” sbuffó
“Non posso lasciarti qui da sola, quelli la sono tutti tossicodipendenti” disse indicando un gruppo di ragazzi.
“Sono abituata a stare con i drogati” si morse il labbro, lui stava per farle altre domande ma fortunatamente i fari dell'auto di Sascha illuminarono il parcheggio e Abigail lo ringraziò mentalmente.
Alan non aveva la patente però il padre gli aveva insegnato a guidare e, raramente, gli permetteva di usare la sua auto.

“Thomas?” chiese il fratello appena Abigail salì in macchina.
“Poi ti racconto, anzi domani, adesso ho solo voglia di dormire”
Annuì prendendo la strada verso casa.

La mattina dopo grazie a Dio era domenica, poteva rimanere tranquillamente a letto fino a mezzogiorno e nessuno le avrebbe rotto i coglioni.
Poteva stare per i fatti suoi, come aveva sempre fatto, e continuare a tormentarsi con le sue mille domande su Salvatore che non ricevevano mai risposta.

Ovviamente però doveva esserci qualcosa che interrompeva i suoi piani, Abigail non poteva avere nulla che andasse bene.

Lei era un disastro e la sua vita lo era ancora di più.

A volte si era persino chiesta perché non la faceva finita e basta, non era una di quelle ragazzine depresse che si vedono su tumblr e non si tagliava però che senso aveva la sua vita?
Qual'era il suo scopo?

Dopo 18 anni non aveva capito nulla di tutto ciò che la circondava, di se stessa.
Sapeva solo di avere una grande confusione e la sua unica certezza era la cosa che più le incasinava la vita.

La sua certezza era che, lei, in qualche modo era legata a Salvatore e non voleva, non riusciva a stargli lontano.

Si alzò svogliatamente dal letto poiché aveva finito le sigarette e doveva andarle a comprare.
Mise i primi vestiti che trovò nell'armadio fottendosene di vedere se stavano bene o no, tanto sarebbero stati coperti dal cappotto.

Prese i soldi, il telefono, le chiavi e uscì di casa.
I suoi dormivano ancora quindi si risparmiò quelle conversazioni mattutine che tanto odiava.

Era quasi giunta davanti al negozio, aveva le cuffie nelle orecchie e teneva lo sguardo basso.
Si scontrò con qualcuno che imprecò in risposta.
“Scusi..” sussurrò Abigail alzando lo sguardo ma appena vide chi era ritirò ciò che aveva detto.
“Giulia” disse acida.
“Guarda chi si rivede, la ragazzina, cos'è non ti hanno insegnato a guardare dove cammini?”
Abigail la squadró notando la pancia che iniziava a diventare man mano sempre più visibile.
“Vedo che la cagna sta per avere dei cuccioli” sorrise ironica e poi continuò “Non ti hanno spiegato che si usano le precauzioni?”
“Salvatore ha sempre preferito non usarle”

Si fermò per un momento, incredula.
“S-Salvatore?” balbettò.
“Sì” rispose con il suo sorriso da troia stampato in faccia.

Adesso Abby non aveva dubbi, era colpa di Giulia se Salvatore l'aveva lasciata.
Era perché lei era incinta.

“Povera piccina, ci sei rimasta male?”
Non le rispose, non voleva farsi vedere debole davanti ai suoi occhi ma il suo atteggiamento non l'aiutava.

Giulia rise.
“Pensavi davvero che sarebbe rimasto con te? Lui mi ama, e ora siamo legati per sempre”
Abby sorrise, uno di quei sorrisi tremendamente falsi che nascondono tutte le paure e la tristezza che la assaliva in quel momento.
“Congratulazioni, questo bambino avrà un padre fantastico” disse iniziando a camminare allontanandosi da lei.
“E la madre...lasciamo perdere
Se ne andò trattenendo le lacrime convinta che, dopo questo, tra lei e Salvatore non ci sarebbe stato più nulla.

I'm just a sad sooong.
No davvero, io sparo depressione da tutti i pori.
Che bello.
Anyway, non c'ho un cazzo da dire.
Se io e Aurora ci apriamo una paggy su instagram (ovviamente sui mates) ci seguite?
Si dai, siete bravi.
Se non ci seguite vi spedisco Thomas bullo a casa e vi mette tutte incinte (e i maschi incinti)
Sparisco, zao. <\3

Instagram: __weltshmerz__

Nineteen •Surrealpower•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora