I miss him.

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"Now I need someone to breathe me back to life

Got a feeling that I'm going under

Tripping over myself
Aching, begging you to come help
And now that I'm without your kisses
I'll be needing stitches."

"Esattamente, cosa siete tu e Salvatore?"

"Amici mamma, solo amici."

Era questo che Abigail aveva detto a sua madre ma di amicizia tra i due c'era ben poco.

Loro non erano amici, non erano nemmeno fidanzati, in realtà non erano assolutamente nulla.
Erano solo un gran casino.

Questo non era un casino solo per loro due ma per tutte le persone che li circondavano a partire da Aurora che era preoccupata, per entrambi.
"Sascha?" lo richiamò lei, lui mugolò in risposta tenendo la testa sul cuscino del letto.
"Voglio...voglio parlare con Sal."
Alzò la testa di scatto, lei abbassò lo sguardo e si morse il labbro.
"No."
"Sascha, ti prego" lei capiva il perché della risposta negativa del marito ma avrebbe voluto che, dopo tutti questi anni, lui si fidasse di lei.
Non avrebbe rifatto l'errore di anni fa, forse.
"Provi ancora qualcosa per lui?"
"Certo che no, ma nonostante ciò mi manca.
Non mi mancano i suoi baci o i suoi gesti da fidanzato, mi manca quello che era prima.
Mi mancano i suoi abbracci, sentirmi chiamare 'piccola' da lui, il rapporto che avevamo una volta, questo mi manca.
Sono preoccupata per lui, per quello che è diventato e sapere che è così per colpa mia mi fa stare malissimo" ammise, lui rimase in silenzio qualche secondo mentre lei lo fissava attendendo una risposta.
"Lui non tornerà mai come prima, è inutile che ci provi" disse freddo per poi rigirarsi nel letto e mettersi a dormire.

Aurora rimase a guardare il soffitto mentre i ricordi di quello che era il suo migliore amico le riaffioravano la mente.
Ripensò a quel giorno quando lei gli rubò il telefono poiché voleva conoscere i Mates, cosa sarebbe successo se non avesse mai creato il gruppo?
Se Sascha non fosse venuto a Padova a cercarla?

Aspettò che lui si addormentasse per poi aprire il primo cassetto del suo comodino, cercò per qualche secondo fin quando la sua mano non sentì un pezzo di carta, lo prese facendo attenzione a non rovinarlo: era una foto.
C'era lei, con Salvatore.
Lei aveva le braccia attorno al collo di lui ed era in punta di piedi per riuscire ad arrivare alla sua altezza, lui le cingeva i fianchi e le stava dando un bacio sulla fronte.
Sfiorò l'immagine con le dita ed essa venne bagnata da una lacrima.
Lui le mancava terribilmente.

La mattina seguente Abigail di alzarsi dal letto non voleva saperne, non aveva nessuna voglia di vedere quella testa di cazzo di Thomas eppure, svogliatamente, uscì dalle calde coperte del suo letto con la speranza di rivedere in qualche modo Salvatore.
Prese un paio di leggings neri e un maglione bianco che le arrivava al ginocchio, pettinò i lunghi capelli neri e si guardò allo specchio.

Si soffermò sui suoi occhi di un noiosissimo marrone merda, avrebbe tanto voluto gli occhi azzurri.
I capelli scuri che facevano risaltare il chiarore della pelle lattea.
Notò l'ennesimo difetto: labbra piccole.
"Fanculo" disse tra se e se per poi scendere le scale con calma, quella mattina voleva arrivare in ritardo per evitare Thomas.

Prese le cuffie e avviò la riproduzione casuale del cellulare che decise di farle ascoltare 'Strange love' di Halsey.
Persino le canzoni le ricordavano lui.

Chissá se anche lui, a volte, pensava a lei.
Probabilmente no.

Arrivò davanti scuola in ritardo di mezz'ora, ormai la prima ora era saltata.
Attese il suono della campanella e passò le successive quattro ore a sbuffare e a guardare male chiunque le parlasse, la guardasse o le respirasse vicino.

Odiava tutti, tranne una persona. Lui.

Ed era proprio di lui che aveva bisogno, voleva sentire le loro labbra scontrarsi, le loro lingue cercarsi e i loro corpi pericolosamente vicini.
Magari a casa sua, magari su un letto.
Si morse il labbro a quel pensiero, dire che le sarebbe piaciuto era un eufemismo eppure quel pensiero le sembrava così sporco, malato, sbagliato.

Probabilmente lo era, loro due erano sbagliati.
Perché le cose sbagliate dovevano essere così maledettamente belle?
Perché dovevano far stare Abby così bene?

Una volta uscita da scuola si guardò attorno, sperava di vedere Salvatore com'era successo il giorno prima ma nulla.
Di lui non c'era traccia.

Sospirò, doveva aspettarselo.
Lei si stava innamorando di un uomo che di lei se ne fotteva, ma se ne fotteva anche degli altri.

"Hey, Abby" Thomas.
Si era completamente dimenticata di quel piccolo, e fastidioso, ragazzo.
Il suo tono di voce però era diverso, non era dolce come al solito.
Lo guardò e notò che aveva una sigaretta in mano.
"Cos'è quella?" Abigail indicò la sigaretta con un sorriso divertito in volto.
Lui alzò le spalle "Vuoi?"
Lei scosse la testa in segno di un 'no' e si avvicinò a lui, prese il suo viso tra le mani e lo baciò con foga.
Lui ricambiò incerto.

Una volta concluso il bacio lei sorrise "Non sai da fumo" gli prese la sigaretta buttandola a terra "Se devi fare il cattivo ragazzo fallo bene, coglione".

Lo lasciò lì, con la bocca spalancata, incredulo, che si sfiorava le labbra.
Rise divertita dalla scena e quando alzò lo sguardo lo vide.
Lui la stava guardando.

Lei si sentì in colpa per aver baciato Thomas, anche se lo aveva fatto per prenderlo per il culo.
Salvatore si avvicinò a lei che, pentita per ciò che aveva fatto, indietreggiava fino a quando la sua schiena non raggiunse il muro di un vecchio bar.
"Prima cosa" iniziò a parlare appena fu abbastanza vicino a lei "lo hai smerdato bene, brava".
"Seconda cosa, quel tipo non sa baciare"
Abigail sorrise alle prime affermazioni del ragazzo.
"Terza, e ultima cosa" sussurrò a poco dalle labbra di lei "Non voglio che baci altri al di fuori di me".
Lei deglutì "Sal, tutto questo è sbagliato" ammise.
"Chi cazzo se ne frega" rispose per poi baciarla, un bacio come si deve non come quelli di Thomas.

Sono verdeh.
No seriamente, ho i capelli verdi.
Quando ho voglia metterò la foto in instagram-mo.
Ho problemi lo so.
Anyway, capitolo di passaggio molto gne.
(Come mi esprimo bene)

Ah si, se shippate #Subri...uscite da questa fan fiction, andate a confessarvi e ripulite la vostra anima. (saschino)

Detto ciò ci auguro che il vostro 2016 non faccia schifo.

Io vi osservo.
Notte personcine.
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Nineteen •Surrealpower•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora