Love you.

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"Am I in love with you 
or am I in love with the feeling?" 

Quand'era bambina, Abigail, era sempre stata molto socievole e dolce.
Salutava e parlava con tutti, aveva bisogno di relazionarsi con il mondo quindi lo faceva.
Appena tornava a casa da scuola correva da Sascha e lo abbracciava, lui la prendeva in braccio, la stringeva a se e le chiedeva com'era andata la giornata, la chiamava 'piccola principessa'.
Poi andava dalla madre e le dava un bacio sulla guancia e, dopo aver pranzato assieme a loro, faceva i compiti con Alan.

Cos'è cambiato da allora? 

Era in terza media quando, per la prima volta, si innamorò di un ragazzo.

Lui era davvero stupendo, aveva i capelli scuri e gli occhi color ghiaccio, non era bravo a scuola, anzi, era il tipico 'bad boy'.

Abigail confessò i suoi sentimenti alla sua migliore amica di allora e lei si affrettò a dirli al ragazzo pensando di aiutare l'amica.

Lui la derise, la insultò, le disse "Io con una come te non ci starei mai, rifatti la faccia poi ne riparliamo, forse".

Dopo quell'accaduto Abby iniziò pian piano a chiudersi in se stessa, a non fidarsi di nessuno.

Provò a raccontare ciò che era successo ai genitori, loro le dissero semplicemente che succedeva, che non doveva abbattersi ma per lei non farlo era impossibile.

Cos'aveva di sbagliato? Era davvero così brutta?
E, soprattutto, perché quella che credeva la sua migliore amica, di cui si fidava ciecamente, aveva detto il suo segreto più profondo alla persona meno indicata?

Lei non aveva mai avuto amici maschi, l'avevano sempre ritenuta strana, gli unici amici che aveva erano quelli che le chiedevano informazioni sul padre perché, probabilmente, i loro padri seguivano il canale "Anima".

Alan invece non aveva mai avuto questi problemi, era pieno di amici, cambiava ragazza ogni mese, aveva tutto quello che lei non riusciva ad avere e, proprio per questo, iniziò ad odiarlo.

Le capitava, ogni tanto, di ripensare al suo passato, proprio come stava facendo adesso, e inevitabilmente stava male.

Com'era possibile che anche da bambina nonostante non avesse mai fatto nulla di male venisse scartata da tutti?
Si affrettò ad asciugare una lacrima che era scesa dai suoi occhi: lei non piangeva, mai.
Aprì il pacchetto di sigarette intenzionata a fumarne una per poi scoprire che, il pacchetto, era vuoto.

Sbuffò e uscì dalla sua stanza, scese le scale per uscire e andarle a comprare.

Si fermò qualche secondo a guardare la madre che stava lavando i piatti.

I loro lineamenti erano uguali, forse se Aurora fosse stata più bella lo sarebbe stata anche lei.

Forse Abigail non sarebbe stata rifiutata da quel ragazzo, anni fa.
Forse non sarebbe diventata così.
Per ogni cosa che le accadeva cercava, in qualche modo, di dare le colpe alla madre anche se, in realtà, lei colpe non ne aveva.

Probabilmente anche il fatto che Salvatore non voleva scoparsela era colpa sua.
Se non fosse così simile ad Aurora forse avrebbe qualche possibilità.

Mentre era assorta nei suoi pensieri la madre si accorse del fatto che Abigail la stava fissando ormai da cinque minuti buoni.
"Abby, hai bisogno di qualcosa?"
Scosse la testa in risposta balbettando un flebile 'no'.

Nineteen •Surrealpower•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora