Non ho perso il vizio
di ascoltare le note incantevoli del tempo.
Non ho perso il vizio
di assaporare la melodia ineffabile del vento quieto.
Non ho perso il vizio
di sprofondare in astratte fantasie
ed emozionarmi nel ronzio di un ape che si esibisce davanti ai miei occhi
ho chiuso le palpebre ed ora non la vedo più
ho chiuso le palpebre e ho sognato un labirinto
un labirinto in cui mi sono perso
ma non ho perso ancora
mi sono perso si
ma non ho perso il vizio di perdermi nel profondo del mio io
ancora forte.
Non ho perso il vizio
di curiosare nelle tasche infinite dell'inconscio
sempre misterioso.
Non ho perso il vizio
di colmare il giorno di errori.
Non ho perso il vizio
di guardarmi allo specchio e gustare il mio volto riflesso
il mio volto al di là
il mio volto che è specchio del mio tempo
dei miei anni, dei miei vizi.
Non ho perso il vizio
di instaurare legami.
Non ho perso il vizio
di voler bene
d'amare
di odiare
di piangere
di soffrire
e d'aver fede.
Ed è con la fede che scavalco i monti altissimi e le valli oscure.
Non ho perso il vizio
di guardare la terra
l'acqua e il fuoco
ed è con il fuoco che consuma le mie emozioni e che brucia dentro che riscaldo il mio presente.
Non ho perso il vizio
forse un giorno lo perderò
quando perderò il vizio di respirare.
STAI LEGGENDO
Visioni e Ombre
PoesíaLa poesia fatta di parole e fiati, gridata al mondo con amore e disperazione, la poesia che ama le sue storie ha il magico potere di portare alla luce il mondo.