Questo racconto è la continuazione di Anxiety e quindi, se non l'avete letto o se non ve lo ricordate, vi consiglio vivamente di dargli un'occhiata per avere le idee più chiare. Fatta questa premessa, buona lettura.
"Buonasera!" salutò il pubblico Gennaro.
"Buonasera!" gli fece coro Alessio.
"Come vi chiamate?" chiese la voce calda di Fedez.
"Io sono Genn."
"Io Alex" annunciarono i due ragazzi titubanti.
"E il gruppo come si chiama?" li incoraggiò sempre Fedez notando il loro imbarazzo.
"Urban Strangers." rispose Gennaro guardandosi intorno spaesato, come se fosse alla ricerca di conferme da parte del pubblico.
"Che genere fate?" continuò l'interrogatorio il rapper milanese.
"Non lo so." Affermò, visibilmente a disagio, il biondo. L'avere i riflettori e gli occhi di migliaia di persone puntati addosso era un tantino destabilizzante per uno come lui: uno che al massimo si era esibito in locali per 20/30 persone.
"Cazzo, avrei fatto più bella a dire pop!" si ritrovò a pensare vedendo l'espressione del giudice tatuato. Preoccupata, indignata o schifata. Non riusciva a decidere quale delle tre definizioni le si addicesse di più.
"Bene." Disse sarcastico Federico, provocando una sonora risata da parte del pubblico e un sorriso nervoso sulla bocca dei due giovani napoletani.
"E cos'è che ci avete portato oggi?" chiese ancora, nella speranza di ottenere una risposta sicura e decisa da parte dei due.
"Ehm, abbiamo portato No Church In The Wild..." cominciò Gennaro per poi guardare il moro e lasciarlo proseguire: "... di Jay-Z e Kayne West."
"Prego."
Gennaro rivolse un'ultima occhiata al rapper, giusto in tempo per assistere ad un'altra delle sue espressioni poco convinte. Entrambi i ragazzi fecero un respiro profondo, si girarono l'uno verso l'altro e si scambiarono degli sguardi carichi di fiducia, utili a calmare il biondino. Alessio era la sua ancora, il suo punto di riferimento, la sua salvezza. Quello sguardo gli era bastò per farsi coraggio: era la loro ultima occasione per farsi conoscere e non potevano assolutamente sprecarla. Non si potevano permettere né errori, né distrazioni.
Il morò batté una volta il piede destro a terra e attaccò con la sua chitarra. Gennaro chiuse gli occhi estraniandosi da tutto e da tutti: in quell'istante c'erano solo lui, Alessio e la loro musica. Il più giovane dei due era rilassato, e Genn lo seguì a ruota intonando le prime note della canzone.
Human beings in a mob
What's a mob to a king?
What's a king to a god?Un primo applauso si levò tra la folla.
What's a god to a non-believer?
Who don't believe in anything?
We make it out alive
All right, all right
No church in the wildOra toccava a Gennaro esibirsi da solo. Si concentrò al meglio e iniziò a rappare con disinvoltura, focalizzandosi solo sul microfono, sulle note prodotte dalla chitarra di Alex e sulle parole che fuoriuscivano dalla sua bocca.
Tears on the mausoleum floor
Blood stains the coliseum doors
Lies on the lips of a priestUn altro applauso da parte del pubblico, stavolta più convinto e fiducioso. La sicurezza e la consapevolezza dei due ragazzi aumentarono sempre di più.
Thanksgiving disguised as a feast
Rollin' in the Rolls-Royce Corniche
Only the doctors got this, I'm hidin' from police
All for Plato, screech
I'm out here ballin', I know y'all hear my sneaks
Jesus was a carpenter, Yeezy, laid beats
Hova flow the Holy Ghost, get the hell up out your seats
Preach
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You'll Be My Urban, I'll Be Your Stranger || GENNEX
FanfictionQuesta è una serie di piccoli racconti sulla vita di Gennaro e Alessio. Scene di quotidianità e dimostrazioni di quella che è più di una semplice amicizia.