Jealousy

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"Sei solo uno stronzo!"

"Alessio, fermati. Non è come sembra."

"Non mi interessa Gennaro. Ho visto abbastanza. Ti proibisco di venire in camera a dormire questa notte."

Gennaro. L'aveva appena chiamato Gennaro. Non lo chiamava mai per nome proprio perché sapeva quanto lo detestasse. Questo bastò per far capire al biondo che Alex era davvero furioso e che forse sarebbe stato meglio andare a dormire sul divano.


UN'ORA PRIMA

La cena si era appena conclusa e i ragazzi erano sazi. Le pizze surgelate condite da Giò solitamente bastavano per sfamare i ragazzi per due giorni interi. Elisa e Luca erano rimasti in cucina a sistemare dato che era il loro turno. I LandLord si erano ritirati in sala prove per apportare gli ultimi ritocchi al brano che avrebbero portato al live il giorno seguente. Davide e Fabio dei Moseek stavano discutendo di musica con l'altro Davide e Leonardo in salotto. Alex invece stava insegnando ad Enrica ad usare la chitarra. Si erano rinchiusi in un'altra delle sale di prova per evitare di infastidire gli altri occupanti del loft.

Gennaro aveva bisogno di un po' di tranquillità. Andò in camera a prendere un pacchetto di sigarette e un accendino e poi si diresse verso l'unico terrazzo che avevano a disposizione. Non fu affatto sorpreso nel trovare lì Giò dato che ormai potevano considerarlo il loro punto di ritrovo. Alex non fumava, quindi non aveva la necessità di frequentare quel terrazzo. Al contrario, Genn passava buona parte della giornata lì, e lui e Giovanni gradivano della reciproca compagnia.

"Complimenti." Disse il biondo portandosi alla bocca la sigaretta ancora spenta.

"Per cosa?" si ritrovò a domandare l'Over, inarcando il sopracciglio sinistro.

Genn estrasse l'accendino dalla tasca e tentò di accendere la sigaretta. Uno, due, tre tentativi. Niente,

"Merda, è già finito!"

Non fece in tempo a finire la frase che Giò gli porse il suo. Si accese la sigaretta, restituì l'accendino all'amico, fece il primo tiro e, alla fine, si decise a rispondere.

"Per la cena. Questa volta ti sei davvero superato e le pizze sono uscite una bomba." Rispose con convinzione.

"Grazie Gennariè, solo il meglio per i miei amici!" ammiccò il moro.

Finirono di fumare in silenzio e poi decisero di rientrare. Dopotutto era pur sempre novembre e non potevano rischiare di ammalarsi. Contando poi che il ventenne era di salute cagionevole...

Entrando in salotto rimasero stupiti nel vedere che si era svuotato. Dalla sala prove arrivava ovattato il suono di una canzone, segno che i LandLord non avevano ancora terminato. Gennaro si stava tormentando le mani. Durante quegli istanti di silenzio sul terrazzo si era ritrovato a pensare al giorno seguente. Per lui era un giorno speciale e aveva paura di fare qualcosa in grado di rovinarlo. Era indeciso se chiedere o meno un consiglio all'amico per una questione di vitale importanza. Dopotutto per certe questioni non sapeva proprio come comportarsi.

Il barese sembrava essersi accorto di quest'ansia improvvisa.

"Tutto bene? Che hai Genn? Lo sai che a me puoi dire qualsiasi cosa."

Genn ci pensò e alla fine si decise a parlare. In fin dei conti, Giovanni e Davide erano gli unici nel loft ad essere a conoscenza della sua relazione con Alessio. Si fidavi di loro pur conoscendoli da un tempo relativamente breve.

"Ecco, avrei un consiglio da chiederti. Sai, domani io e Alex facciamo un anno insieme. Gli ho comprato l'unico cd di Beck che gli mancava, però non so proprio come comportarmi. Non so nemmeno quando dargli il regalo. Tu come la trascorreresti una giornata del genere?" il biondo sembrava disperato.

Giovanni ci pensò un attimo e alla fine parlò: "Beh, è complicata la situa. Secondo me domani mattina potresti svegliarlo con un bacio e portandogli la colazione a letto. Poi il regalo potresti darglielo domani sera, subito dopo il live. Tanto passerete di sicuro, quindi, quale miglior modo per festeggiare?"

Gennaro tornò a sorridere.

"Grazie Giò, sei il migliore. Ti voglio bene." Disse lanciandosi sul maggiore. I due iniziarono a ridere e a tirarsi innocui pugni, atteggiamento tipico dei ragazzi.

"Ti voglio bene anche io." Si lasciò sfuggire il barese.

Furono riportati alla realtà da un tonfo improvviso. Si girarono di scatto verso la fonte del rumore e scoprirono un Alex scioccato che aveva appena lasciato cadere il barattolo di Pringles pieno. Genn si alzò di getto e si mise a rincorrere Alex, che stava scappando in direzione della propria camera.

"Dannazione!" pensò tra sé il biondo. "Avrà sicuramente frainteso tutto."



Buonasera, eccomi tornata con la seconda storiella. Come potete vedere, siamo già nel loft. Tutto questo perché, come avevo già spiegato nell'introduzione, le storie non seguiranno un ordine cronologico. Vi anticipo già che ci sarà anche una seconda parte di questa storia, ma non sarà la prossima che posterò. Mi alletta l'idea di tenervi sulle spine.

Probabilmente il capitolo non sarà un granché, ma mi serviva per introdurre la storiella collegata a questa. Più avanti avrete modo di capire tutto.

Spero che vi stiano piacendo questi miei racconti.

Come sempre, se avete critiche da farmi, se avete consigli da darmi e/o se avete errori da farmi notare, non esitate a lasciare un commentino.

Vi ringrazio perché in meno di tre giorni abbiamo già superato le 300 visualizzazioni. Lo so che a voi sembrerà poco, ma per me è già un grandissimo traguardo.

Cosa vi chiedo? Quello che chiedono tutti: un voto (tanto non vi costa niente) e magari anche un piccolo commentino, giusto per farmi sapere se posso continuare a scrivere, o se devo ritirarmi da tutte le piattaforme di scrittura possibili e immaginabili ahahah

Buona serate e ci vediamo al prossimo capitolo :)

||Flox



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