"Ti vuoi dare una mossa? Sei sempre il solito ritardatario."
Amelia era stanca di rimproverare suo fratellino, il quale non aveva la benchè minima intenzione di alzarsi. Il biondino mugugnò qualcosa di indecifrabile e scostò la mano dalle lenzuola solo per mostrare un plateale dito medio alla sorella.
"Gennaro Raia!" urlò spazientita la maggiore ribaltandolo dal letto.
"Questo potrebbe essere il giorno più importante di tutta la tua vita, più importante sia per te che per Alex e non ti permetterò di rovinare tutto come tuo solito. Quindi ora mi farai il favore di portare il tuo fondoschiena fuori da questa camera.".
Gennaro si alzò da terra, mormorò un qualcosa di molto simile ad un 'fanculo' e si diresse verso il bagno. Si guardò allo specchio e per poco non rimase secco per lo spavento.
"Certo che faccio proprio schifo, eh..." si ritrovò a pensare osservando la sua pallida immagine.
I capelli completamente fuori posto, i brufoli adolescenziali che non avevano intenzione di scomparire, i denti parzialmente ingialliti dal fumo e quei due o tre peletti sul mento che proprio non riusciva a radere. E poi c'erano loro, le vere protagoniste di casa Raia: le sue immancabili occhiaie. Non era mai stato un ragazzo mattiniero. Amava stare in giro tutta la notte e quelle 'cose' che si ritrovava quotidianamente sotto gli occhi ne erano la palese dimostrazione. La gente lo osservava sempre per le sue occhiaie così marcate. Non che gliene importasse qualcosa a dire il vero. Se ne era sempre fregato del giudizio degli altri e di sicuro non avrebbe cambiato idea a riguardo, né tantomeno la mentalità con cui si approcciava alle persone. A lui importava solamente l'opinione di una persona: Alex.
Guardò di nuovo il suo riflesso e cercò di sistemarsi alla bell'è meglio. Non lo stava facendo per se stesso e nemmeno per i 4 giudici di XFactor. Non lo stava facendo per gli spettatori dello stabile dove si sarebbero esibiti e neanche per i milioni di persone che, nel giro di qualche mese, avrebbero assistito alla loro audizione in televisione e, perché no, su YouTube. Lo stava facendo solo ed esclusivamente per Alex. Voleva sempre sembrare perfetto agli occhi del suo ragazzo.
Si passò una mano tra i capelli incasinati, si lavò la faccia, si tagliò quell'accenno di barba e si profumò con il suo dopobarba preferito, quello che gli aveva regalato Alessio. Avrebbe preferito farsi una doccia, ma non c'era più tempo. Si maledisse mentalmente per la sua pigrizia quando si rese conto che Alex sarebbe arrivato a casa sua nel giro di 5 minuti.
"Dannazione!" imprecò quando si rese conto che non avrebbe avuto nemmeno il tempo materiale per fare colazione.
Si lavò velocemente i denti e corse in camera per cambiarsi. Prese più o meno le prime cose che si ritrovò per mano: un paio di skinny neri, una maglia nera con delle scritte e una camicia a quadri rossa e nera. Si mise le sue amate Vans nere e poi scese di corsa le scale di casa. Come immaginato, Alessio era già sulla soglia ad aspettarlo. Genn si ritrovò a sorridere alla vista di così tanta bellezza. Erano vestiti molto simili. Alessio indossava una maglia nera, dei normalissimi jeans e delle scarpe nere. Erano il ritratto della felicità, insomma.
Si salutarono con un veloce bacio a stampo suscitando un 'ohhh' da parte delle tre donne di casa Raia, le quali trovavano ancora strano vedere il loro piccolo Gennarino nella veste di tenero fidanzatino. Il biondo, di rimando, si girò e le incenerì con lo sguardo. Prese le carte e i documenti necessari, salutò frettolosamente la sua famiglia e si diresse con Alex verso la sua macchina. Nando era al volante e li stava aspettando impaziente. Gennaro lo salutò e prese posto nei sedili posteriori dell'auto. Con sua gran sorpresa, Alex lasciò vuoto il sedile di fianco al conducente, andando a posizionarsi di fianco al fidanzato. Il moro gli porse la mano.
"Sei pronto per cominciare questo viaggio Butch?"
Gennaro intrecciò le dita con quelle del fidanzato.
"Sì, lo sono."
Sarebbe stato un bel viaggio, ne era convinto.
POCHI ISTANTI PRIMA DELL'AUDIZIONE
"E se mi dimenticassi tutte le parole di punto in bianco?"
"Non succederà."
"E se stonassi nelle note alte?"
"Non succederà."
"E se mi inciampassi sul palco e cadessi...?"
"Gennaro Raia, non succederà niente di tutto questo. Sei pregato di darti una calmata." lo ammonì severo Alessio.
"Scusami Alè, lo sai come sono fatto." tentò di giustificarsi il biondo.
"Sì, lo so."
Ed era vero. Era davvero forte il legame tra i due. Talmente forte che, in alcune occasioni, sembrava quasi che si leggessero nella mente. Alessio era il più bravo tra i due a capire i pensieri del fidanzato: ormai sapevano tutto l'uno dell'altro, sapevano come comportarsi in determinate situazioni, sapevano come rassicurarsi e consolarsi a vicenda. Conoscevano a memoria il significato dei loro sguardi e l'importanza dei loro tocchi. Sapevano identificare i loro punti di forza e i loro punti deboli. E tra i punti deboli del fragile Gennaro c'erano, senza ombra di dubbio, l'ansia e la costante paura di fallire. La paura di non essere all'altezza, di non raggiungere gli obiettivi prefissati e di deludere le aspettative di tutti. E tutto questo Alessio lo sapeva, oh sì se lo sapeva. Si cercarono con gli sguardi; gli occhi penetranti che si infondevano coraggio a vicenda. Non serviva altro, bastava così poco ai due ragazzi per capirsi e rasserenarsi. Furono interrotti da una voce femminile: "Urban Strangers? Tocca a voi."
Alessio avrebbe voluto poggiare le sue labbra su quelle morbide e carnose del fidanzato, ma si rese conto che sarebbe stato inopportuno. Si limitarono a darsi delle pacche sulle spalle e si avviarono verso il palco.
1 0 0 0 V I S U A L I Z Z A Z I O N I
Abbiamo già superato le mille visualizzazioni in poco più di una settimana e se ho raggiunto questo piccolo, ma importante, traguardo è solo grazie a voi. Proprio per questo motivo ho deciso di dedicare questo capitolo a tutte voi, anche alle lettrici "silenziose". Grazie di cuore, davvero.
Stasera non sto particolarmente bene, ma sono riuscita ad aggiornare comunque. Non ho ricontrollato il capitolo e, nel caso in cui ci fossero errori, non fatevi problemi a segnalarmeli.
Come avrete sicuramente notato dal titolo, ci sarà anche una seconda parte, quella dedicata interamente alla vera e propria audizione. Ma, dato che io sono malvagia, non la posterò subito dopo di questa muahahaha
Scherzi a parte, mi piacerebbe conoscervi un pochino. Per questo motivo ho preparato un paio di domande per voi:
-Come vi chiamate?
-Quanti anni avete?
-Da dove venite?
Solo mera curiosità :')
Per questa volta vorrei provare a proporvi degli obiettivi, indi per cui vi chiederei cortesemente 150 visualizzazioni e 15 voti per un nuovo aggiornamento della storia.
Ce la faremo ad arrivarci? Io conto molto su voi e sul vostro sostegno.
P.S. Ringrazio la mia pimpina Micol per avermi segnalato alcuni errori di battitura e per avermi dato alcuni consigli sulla punteggiatura.
Alla prossima :)
||Flox
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You'll Be My Urban, I'll Be Your Stranger || GENNEX
FanficQuesta è una serie di piccoli racconti sulla vita di Gennaro e Alessio. Scene di quotidianità e dimostrazioni di quella che è più di una semplice amicizia.