Capitolo 6

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Ero confusa.

Così confusa che pensando a ciò che fece Hunter mi vennero dei conati. Com'è possibile cambiare idea su una persona così velocemente? Guardarla negli occhi e capire che tutto l'odio che hai provato nei suoi confronti era inutile? E poi, com'è possibile essere una attimo prima prepotenti e l'attimo dopo avere gli occhi così dolci?

Mi misi le mani tra i capelli non riuscendo a rispondere a quelle stupide domande.

Cosa mi stava succedendo?

Guardai per un secondo Hunter che mi stava già guardando. L'ho sempre considerato un bellissimo ragazzo, pericoloso e ho sempre odiato alcuni lati del suo carattere, ma il carattere che lui tiene sempre nascosto, ovvero la dolcezza, mi fa essere in un certo senso attratta da lui. Lui è sempre stato un amico fantastico per mio fratello e quando rifletto sul perché sono diventati così stretti non riesco a capirne il motivo.

Chissà, forse un giorno lo capirò..

Provo ancora imbarazzo per la crisi che ho avuto un attimo fa, ma cerco di stare tranquilla e di fare dei piccoli e regolari respiri.

«Scusami..» mi disse timidamente Harold.

Alzai lo sguardo e lo vidi tremendamente giù di morale e mi dispiaceva tantissimo per lui, ma una parte di me era ancora un po' arrabbiata con lui per il pugno che diede ad Hunter. Mio fratello sapeva che la colpa non era sua, ma di nostro padre, quindi non riuscii a capire il motivo per cui si arrabbiò così tanto con Hunter. 

Gli sorrisi solamente poiché non riuscii a dire una sola parola e scesi al piano di sotto. L'unica cosa che volevo fare un quel momento era starmene da sola con le cuffie alle orecchie.

«Ehi.» qualcuno mi chiamò dalle scale.

Mi girai e vidi Jase raggiungermi. «Non darmi una colpa per quello che ha fatto. Stava solo cercando di proteggerti. Non essere arrabbiata con lui, ti prego.»

«Va bene.» annuii e andai a sedermi vicino l'isoletta della cucina.

Sentii qualcuno aprire la porta e mi spaventai all'istante, ma poi vidi i bellissimi capelli biondi di mia madre e mi calmai.

Entrò in cucina e mise le buste della spesa sul tavolo. «Sono riuscita a trovare i cereali che piacciono a te. Ultimamente non li vendono più...» 

Le sue parole si trasformarono lentamente in silenzio. Non riuscii più a sentire ciò che diceva e mi concentrai su quello che avrebbe pensato una volta visto Hunter con il labbro spaccato e Harold con la mano arrossata. Andai nel panico.

«Ehi, mi stai ascoltando?» mi chiese.

La guardai e vidi che aveva già capito che qualcosa non andava. «Teresa, cosa mi stai nascondendo?» disse in tono severo.

Raramente riuscii a mentire a mia madre. Lei riusciva sempre a capire quando dicevo la verità e quando invece no.

«Niente, sono solo stanca. Ho passato una giornata faticosa e voglio solo andare a dormire il più presto possibile.»

Lei guardò l'orologio. «Tesoro, ma sono solamente le cinque del pomeriggio!»

Si era fatto così tardi?

«Ehi mamma, sei già qui?» Jase scese le scale seguito da Harold che teneva la mano destra nella tasca dei jeans.

Lei sorrise. «Sì, sono riuscita a fare in fretta.»

Si misero a parlare di ciò che aveva comprato e ne approfittai per andare in soggiorno.

Decidi di controllare il telefono e vidi un messaggio da parte di Clare.

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