Capitolo 9. Ricerche

3.7K 146 60
                                    

Chiamo Gaetano più e più volte ma non risponde,guardo l'orologio verde appeso vicino la lavagna, le 13:45.
A quest'ora dovrebbe già essere uscito da scuola,dopo cinque chiamate ci rinuncio.
< Andiamo a scuola! > dico prendendo Monica per un braccio
< Ma signora aspetti,non è il caso di allarmare mezzo mondo >
< Ah no? E dove cerchiamo Alessandro? Lo cerco per conto mio? > sbraito mentre Monica mi stringe la mano < Sta' calma, non fa bene né a te né ad Ambra > mi sussurra,la guardo annuendo e cercando di essere il più convincente possibile.
Usciamo e andiamo alla mia  macchina,Monica si siede alla guida < Lascia stare, faccio io > mi dice con tono quasi accusatorio. Sua madre non fa altro che dirmi di non stressarmi e io invece mi innervosisco spesso e facilmente. Mi siedo prendendo grosse boccate d'aria per calmarmi un po'
< Chiamo qualcun'altro,forse è andata Wanda a prenderlo >
Monica mi guarda con un sopracciglio alzato < Aaah ma chi voglio prendere non giro? Non ci credo neanche io,chi sarebbe andato a prenderlo spacciandosi per Rosy? Che motivo c'era? > dico tra le lacrime, Monica mi stringe la mano < Calma Claudia,di sicuro c'è un motivo, pensa che ora sta mangiando una fetta di pizza,su > dice con aria poco convincente,non ci crede nemmeno lei,è evidente.
Arriviamo davanti scuola,lasciamo l'auto nel parcheggio e di corsa entriamo.
Mi sembra di avere la mente vuota, come se mi stessi agitando senza motivo, come se non avessi una meta,un obiettivo.
< Me ne sono dimenticata, che stupida! Oggi ci sono gli orali! > dico fermandomi sul pianerottolo,ho il fiatone, ho fatto le scale due a due
< È nella commissione? >
< Si,ma solo per sostituire un collega, non è che abbia un ruolo chissà quanto rilevante >
< Andiamo allora > dice prendendomi la mano.
Arriviamo davanti la classe dove si tengono gli orali, il corridoio pullula di gente, la porta è chiusa, mi avvicinoad essa quando la voce stridula di una donna mi blocca < No,non si può entrare, il presidente non vuole ci sia gente estranea,non ha permesso neanche a noi genitori di assistere alla prova > dice scoraggiata.
Guardo Monica, che faccio?
< Non importa,entro e basta > dico e mentre sto per abbassare la maniglia una mano mi si posa sulla spalla, è la signora di prima < Non glielo consiglio,quell'uomo è piuttosto scorbutico, non ha fatto altro che urlarci contro >
< Che urli pure, c'è in ballo la vita di mio figlio > dico nervosa, abbasso la maniglia e sento una lieve fitta al basso ventre che mi costringe a lasciare la presa dalla maniglia, così richiudendo la porta,mi porto una mano alla pancia < Claudia! Claudia! > Monica mi si avvicina preoccupata < Nulla,lascia stare, sto bene > le dico respirando il più lentamente possibile
< Aspetta, siediti un attimo > dice prendendo una sedia malandata dall'angolo
< Col cavolo che mi siedo! > sbraito ed entro
< Non può stare qui,esca fuori > urla un uomo che indossa una deplorevole giacca a quadri blu e gialla, un insieme di banchi posti a ferro di cavallo contornano una seggiola sulla quale è seduto un giovane ragazzo impacciato, sudato, tremante.
Gaetano mi guarda sconcertato, con la mano mi fa segno di uscire
< Chi è lei? Cosa vuole da questa commissione? Si accomodi fuori,per favore > dice freddo
< Ho bisogno del Professor Niccoli > dico cercando di mostrarmi dura e poco malleabile
< Non abbiamo ancora terminato. Nevvero stimato collega? > dice guardando Gaetano che a sua volta guarda me impacciato
< Si,signore > dice con tono quasi sottomesso,poi però si alza < Se mia moglie è venuta fin qui penso ci sia un motivo > dice irritato
< Beh,signora si sbrighi allora,non possiamo perdere tempo > sbraita, Gaetano si alza e mi viene vicino, siamo nell'angolo < Perché hai pianto? > mi chiede asciugandomi  le lacrime
< Alessandro è scomparso > sussurro tutto d'un fiato sotto lo sguardo accusatore della commissione. E all'improvviso mi sento come quattro anni fa,la maturità,l'ansia,lo sguardo preoccupato di Gaetano.
< Andiamo! > dice trascinandomi per una mano,Monica ci segue
< Professor Niccoli! Professore venga subito qui! > urla dal fondo dell'aula mentre Gaetano mi trascina fuori,nel cortile.
Monica ci viene dietro con l'affanno,abbiamo corso come matti per le scale,Gaetano mi afferra per le spalle < Cosa sta succedendo? > chiede infuriato
< Siamo andate all'asilo a prendere Alessandro ma la maestra ha detto che è andata a prenderlo Rosy,che le ha persino mostrato la carta d'identità,e,e > la mia voce è strozata dal pianto
< E? Cosa Claudia? Cosa? > mi scuote le spalle
< Ho,ho chiamato Rosy,non è stata lei,è dalle nove fuori con Sara e i bambini, sono stati da Barbara > dico piangendo
< E quindi dov'è Alessandro? > chiede passandosi le mani tra i capelli scompigliandoli
< Non,non lo so Gaetano,non lo so > piango tra le sue braccia e lui mi stringe forte la testa sul suo petto possente
< Dobbiamo avvertire le forze dell'ordine, non credete? > dice Monica
< Ovvio! Andiamo dai > dice Gaetano,andiamo con la sua auto e la mia rimane nel parcheggio della scuola.
Brucia i chilometri, corre pure troppo, stringe le mani sul volante.
Porto le mani alla pancia,quasi per difenderla, Gaetano sta prendendo tutte le buche ma non lo fermo,diventerebbe solo più nervoso e sarebbe peggio.
Ho la testa affollata di mille pensieri,non so cosa pensare, è tutto così strano.
Arriviamo alla caserma dei carabinieri più vicina, Gaetano mi tiene per mano e di corsa entriamo nell'atrio, seguiti da Monica ci avviciniamo ad una vetrata dietro la quale c'è un uomo sulla quarantina vestito di tutto punto.
< Dobbiamo fare una denuncia > dice Gaetano affannato
< Riguardo? >
< Una scomparsa,nostro figlio di quattro anni è stato prelevato dall'asilo da uno sconosciuto > dice in fretta,la sua mano trema nella mia
< Avviso il capitano > dice, prende il telefono e sottecchi gli dice qualcosa.
Mi gira la testa, stringo di più la mano di Gaetano che a sua volta mi guarda preoccupato
< Cos'hai Claudia? >
< Oh nulla,solo un lieve capogiro,tranquillo > dico e lui mi cinge i fianchi con il braccio destro
< Andate pure nel suo ufficio, il Capitano Rossi vi aspetta lí > dice indicandoci una porta in fondo al corridoio,Monica ci segue.
Entriamo e il Capitano ci fa sedere
< Salve,io sono il Capitano Rossi,spiegatemi questa scomparsa > dice stringendoci la mano e ci presentiamo.
Gaetano mi guarda come a chiedermi di parlare e dopo un leggero cenno del capo prendo parola,deglutisco < Alle 13:15 sono andata all'asilo a prendere Alessandro,nostro figlio di quattro anni,oggi con me c'era anche lei,Monica Ferri,un'amica di famiglia > mi fermo singhiozzando, il capitano mi porge un bicchiere d'acqua e un fazzoletto, Gaetano mi stringe
< Quando ho visto tutti i bambini uscire e la bidella chiudere in seguito il cancello sono entrata per capire dove fosse Alessandro, la sua maestra,la signora Rosaria La Regina mi ha detto che è stato prelevato da mia cognata a mezzogiorno, mia cognata però.... è fuori città da stamattina, non è stata lei > dico trattenendo a stento le lacrime
< Me lo hanno rapito Capitano! Me lo hanno rapito! > urlo in preda al panico
< Signora si calmi un attimo,per favore. Chi ha preso il bambino a scuola avrà pur mostrato un documento d'identità, no? >
< Si,ed è questo il punto! Si è presentata lì una donna identica a mia cognata e la maestra conferma di aver chiesto la Carta d'identità e che la stessa corrispondesse a mia cognata >
< Un attimo,una donna ha mostrato la carta d'identità falsa e ha prelevato il bambino. Che interessi avrebbe avuto? Avete dei nemici? > ci chiede calmo.
Io e Gaetano scuotiamo la testa,chi potrebbe volerci male? Non abbiamo mai commesso reati o torti di chissà che tipo.
< Com'è la vostra situazione economica? Questa situazione potrebbe avere un fine economico? >
< Percepisco uno stipendio da insegnante e ottocento euro da un appartamento che abbiamo affittato, non viviamo di certo nel lusso > dice Gaetano stizzito
< Capisco che ora abbiate la testa piena di mille pensieri, ma per favore, provate a pensarci ancora,siete sicuri di non aver avuto diverbi in passato così grandi da poter mettere in atto un rapimento? >
< Rapimento? > urlo soffocando un nodo in gola < Chi potrebbe averlo fatto? Chi? > sbraito,Gaetano mi posa una mano sul braccio come a volermi infondere calma. Ma come potrei essere calma? Il mio bambino è scomparso, molto probabilmente è stato rapito e non sappiamo né da chi né il motivo di questo folle gesto.
< No Capitano, le ripeto,non abbiamo mai avuto diverbi con nessuno,abbiamo una cerchia stretta di amici,non siamo tipi mondani, amiamo la tranquillità della nostra casa,del nostro chalet,abbiamo una vita serena >
replica Gaetano
< Mmmh,ci dirigeremo subito all'asilo per controllare le telecamere della sorveglianza > dice alzandosi < Gironi! > urla e subito il maresciallo si affaccia
< Faccia preparare dal PM il permesso per accedere alla sorveglianza della scuola materna Gianni Rodari > dice e subito il maresciallo esce per avvertire il PM.
Ci alziamo, Gaetano mi sorregge per un fianco.
< Aspettate un attimo, controllo una cosa sul nostro registro > dice sedendosi alla scrivania, le sue dita battono frenetiche sulla tastiera di un lussureggiante  iMac.
< Avete confermato di essere Gaetano Niccoli e Claudia Mazzini. Giusto? >
< Si > diciamo io e Gaetano in contemporanea
< Confermate di essere stati voi,quattro anni fa,a denunciare il signor Luigi Fioretti per tentata violenza sessuale ai danni della signora Mazzini Claudia? > ci chiede corrucciato.
< Cosa? > chiedo in preda alla disperazione.
< Fioretti? Si,lo abbiamo denunciato noi > dice Gaetano con voce bassa < E quindi, quindi è stato lui! Lurido bastardo > dice in preda all'ira
< Non tragga conclusioni affrettate signore, verificheremo. Tenetevi a disposizione. Signora Mazzini,un'ultima cosa, provi a calmarsi, lo dico per il suo bene,anche mia moglie è incinta,so cosa succede e so anche  che tutta questa situazione le provoca ansia,ma stia tranquilla. Si fidi di noi > termina stringendomi la mano calorosamente, con il calore che non mi sarei mai aspettato di trovare in una persona dell'Arma.
Il capitano esce di corsa seguito da due uomini in divisa, rimaniamo nell'atrio,immobili,sconvolti.
< È stato lui! Ne sono certo! > urla Gaetano tenendosi la testa con le mani, io nel mio piccolo non so far altro che pensare ad Alessandro, il mio bambino.
Mi lascio cadere su una sedia di fianco al distributore di bevande calde, Monica mi si siede vicino tenendomi una mano sul ginocchio mentre Gaetano fa avanti e dietro nel corridoio tenendosi la testa con le mani.
< È stato quel bastardo,è stato lui! > impreca,mi prende per una mano e usciamo nel parcheggio.
Ci mettiamo in auto dirigendoci verso una qualche meta sconosciuta.
< Gaetano, prima di arrivare a conclusioni affrettate fermati un attimo a pensare. Ad aver preso Alessandro all'asilo è stata una donna, di certo il professor Fioretti non è la virilità fatta a persona ma non penso che sarebbe potuto essere scambiato per una donna > dice Monica dal sedile posteriore sporgendosi in avanti. Gaetano frena bruscamente esclamando < È vero! > si gira verso Monica mentre con l'auto siamo nel bel mezzo della strada intralciando il traffico < Allora è coinvolta anche una donna! > dice quasi entusiasta, come se avesse scoperto qualcosa di importantissimo. E si,ha scoperto molto,non ci resta che sperare nelle forze dell'ordine.

Un pezzo della nostra famigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora