Capitolo 5.

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Pow Damon
Appena varcata la soglia della porta la mia attenzione cade immediata alla mia sinistra, su Ginevra.
Dio, quei jeans la rendono sexy da morire e le calorie mi pervadono nel basso ventre.
Quella ragazza non fa altro che trasmettermi pensieri perversi, le farei ogni maledettissima "tortura" che mi frulla in mente e farò di tutto per arrivare al mio intento.
Noto che lei sta osservando interrogativa quel coglione che mi sta accanto, che continua a scrutarla senza distogliere lo sguardo nemmeno un secondo.
È mio amico da un po, ma se prova a fottermi la tipa gli spacco la faccia.

Pow Ginevra
Continuo a chiedermi perché persiste nel guardarmi come se gli avessi fatto un torto.
Non lo conosco nemmeno.
«Sei il tipo di oggi al centro commerciale?» Oso chiedergli nonostante abbia già la certezza che fosse lui, Damon serra la mascella a quella domanda.
«Sono Manuel e non so di che parli» risponde lui freddissimo.
Adesso che lo noto da più vicino, ha qualcosa a me familiare.
«Mi osservavi e non credo di essermi sbagliata per questo motivo ti chiedo, gentile comunque per la tua presentazione» iniziamo bene, deve essere un'amico di Damon e ovviamente cos'altro potevo aspettarmi, se non un'impertinente.
«Beh, se proprio dobbiamo dirla tutta, il tuo è il solito modo di accogliere la gente? Gentile anche tu» mi lascia senza parole, cazzo è la prima volta che non riesco a ribattere.
Alice continua ad osservare la scena ridendo sotto i baffi, Damon invece sembra quasi nervoso.
«Lei è Alice» dice Damon indicandola «mia cugina, mentre lei è Ginevra, la sua migliore amica, sono conquiline» poi fa per guardare entrambe «come vi ha detto lui è Manuel, un'amico, adesso dato che abbiamo finito le presentazioni e mi sono rotto i coglioni, potremmo anche andare, Manu ha la macchina parcheggiata qui fuori» conclude infastidito, sicuramente per il mini-dialogo appena avuto con questo strano tipo, Manuel.
Noto che Alice guarda maliziosa Manuel che di sua risposta le fa un occhiolino. Iniziamo davvero bene, conoscendola sono sicura che gli piace.
Alto e muscoloso al punto giusto, moro dagli occhi blu da definire.. Il suo tipo direi, un po opposto al mio prototipo, poi con quella sfacciataggine.

In seguito all'occhiolino, Manuel esce fuori seguito a ruota da Alice. Non posso credere che gli va addirittura dietro.
Damon resta davanti la porta.
Io faccio per prendere la pochette e mi avvio per dirigermi fuori, quando cerco di sorpassare Damon, lui mi blocca per un gomito.
«Non puoi nemmeno immaginare cosa vorrei farti con questi addosso, adesso, qui, su questo pavimento» mi sussurra all'orecchio facendomi avvampare dalla vergogna.
«Non potresti fare proprio nulla, Damon» dico di tutta risposta cercando di scrollare la sua presa.
«Sai benissimo che posso, realizzerai ogni mio più oscuro desiderio Ginevra, che ti piaccia o no, volontaria..o meno» la sua voce adesso ha un sottile filo di pretesa.
«Sei un porco Damon, non immagini quanto mi fai ribrezzo, adesso lasciami andare o mi metto ad urlare!» aumento la forza e finalmente molla la presa così mi dirigo all'esterno, riempiendo i polmoni di aria fresca e aumentando il passo verso l'auto di Manuel. Una range rover nera opaca. Cazzo. Dev'essere il figlio di una figura importante o uno spacciatore primordiale.

In auto, Manuel guida e Damon, per fortuna, è seduto sul sedile anteriore mentre io ed Alice su quelli posteriori.
Percorriamo un strada che conduce ad un'ampio vialetto, con case giardinate mozza fiato.
Ad un certo punto Manuel accosta davanti ad una di esse, iniziando a suonare il clacson, nonostante il buio, grazie ai lampioni all'interno del giardino riesco ad intravedere una bionda platino, volgarissima nel modo di vestire e altrettanto nel modo di camminare.
Indossa una minigonna di pelle nera, calze a rete e un crop top nero aderentissimo che lascia intravedere le sue forme prosperose.
Lei avanza ondeggiando anche troppo i fianchi e giunta alla macchina saluta con un "ciao tesori" con voce stridula.
La zoccola che immaginavo.
Appena fa per salire, osserva puntigliosa me ed Alice, civettando un "chi sono ste due?" Quasi con disgusto.
Adesso che la osservo meglio, ha le labbra gonfie, come se avesse fatto il botulino, gli occhi grandi e un sorriso più che finto.
Ma chi sarai te.
«Un'altra ne abbiamo..» dico esasperata reggendomi il viso con la mano e portando lo sguardo fuori dal finestrino. Alice ride di sottecchi. Damon mi osserva compiaciuto.
«Come hai detto scusa?» Miss botulino mi fulmina con lo sguardo ma non ci faccio caso più di tanto, la sua voce mi da la nausea.
«Lei è Serena, la tipa di Manuel» ci avverte Damon, noto subito il dispiace sul volto di Alice, ma sarà meglio così, quel tipo non mi piace ed Alice per quanto schizzofrenica, è una brava ragazza.
In ogni caso, Serena solo di nome direi.
«Serena, lei è Alice mia cugina e..»
«Ginevra, piacere tuo» continuo la frase e mi sento fottutamente realizzata.
Alice mi guarda divertita mentre la saluta forzata con un cenno della mano, Damon accenna una smorfia, Manuel credo azzardi un debole sorriso sotto i baffi, Miss Botulino invece, sentendosi con le spalle al muro si affila in viso guardandomi storta mentre si adagia al sedile, sporgendosi poi verso Manuel per scoccargli un bacio disgustoso sulle labbra.
Altro che bacio, mi sarei incazzata a morte se il mio ragazzo non mi avesse difesa, ma da un tipo come lei, a quanto immagino, credo siano più scopamici che altro e sono sicura di non sbagliarmi nemmeno su questo.

21:30
Quasi mezz'ora dopo, arriviamo al locale e da fuori si avverte già la musica che rimbomba all'interno.
Da fuori scorgo diversa gente, alcuni ridono, altri sono totalmente sbronzi e c'è gente che limona senza pudore.
Manuel parcheggia e scendiamo tutti per poi avviarci all'interno.
Buio, luci e musica a palla mi frastornano.
Ma il mix non mi dispiace, non sono poi così nerd come sembro.
Alice mi tira per un braccio al centro della pista e iniziamo sin da subito a ballare, con lo sguardo noto Damon che mi osserva facendolo notare, come se fossi di sua proprietà. Ma deve mettersi in testa che non lo sono.
Serena tiene a braccetto Manuel e poi lo attira al centro della pista, strusciandosi col sedere sulle sue parti intime, il volto di Manuel è leggermente compiaciuto, ma in ogni caso sembra impassibile.
Ma sto ragazzo non ha sentimenti?
Io ed Alice continuiamo a ballare e ad essere sincera mi sto divertendo, ma qualche minuto dopo i tacchi iniziano a distruggermi i piedi e mi concedo una pausa sedendomi ad uno sgabello del bar, mentre Alice continua a scatenarsi.

Pow Damon
Mentre osservo Ginevra, mi volto un'attimo per fare un cenno a Manuel, starà sicuramente cercando un angolo libero per scoparsi Serena.
Quella ragazza è una troia, si è passata mezza comitiva e non si fa alcuno scrupolo di chi ha davanti  se deve soddisfare i suoi bisogni sessuali.
A Manuel non gli fotte nulla di quella, è solo brava a scopare e questo di certo non gli dispiace.
Tutte le volte che ha bisogno di sfogarsi, sa già chi chiamare e lei lo soddisfa a pieno.
È un dio con la bocca, testasto.
Poso nuovamente la mia attenzione al centro della pista, notando Alice accanto ad un tipo che non riconosco, poi cercando Ginevra, ma non riesco più a trovare il suo sguardo.
Dove cazzo è andata?
Mi avventro tra la gente che sbatte a destra e sinistra, scatenandosi e urlando come i vichinghi.
«Dov'è finita Gin?» domando ad Alice mentre è avvinghiata con le braccia al ragazzo sconosciuto, che guardo storto un'istante, ma non mi importa più di tanto.
«Ha detto che andava a sedersi un'attimo, aveva bisogno di riposarsi» risponde cercando di sovrastare il suono della musica, indicandomi un'angolo dove suppone stia.
Mi dirigo verso il bar e scorgo da lontano Ginevra seduta ad uno sgabello, sorrido instintivamente, poi avanzando maggiormente la mia visuale adocchia un ragazzo accanto a lei, stanno parlando animatamente e il sangue mi sale al cervello.
Gli spacco il culo, chiunque sia, dico a me stesso mentre aumento il passo facendomi spazio tra la gente.

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