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*Pov Sascha*
Eravamo all'ospedale da quasi due ore e i medici non ci avevano ancora dato notizie di Giada.
Ero preoccupato. Tanto.
Continuavo a chiedermi cosa avrei fatto senza di lei.
Ora come ora, una vita senza non riuscivo ad immaginarmela.
Cercai in qualche modo di cancellare quei pensieri ma non ce la facevo.
"Siete parenti?"
Alzai lo sguardo, era l'infermiera.
"No, la ragazza non ha parenti, sono il fidanzato"
Non fece a tempo a parlare che subito dissi
"Come sta?"
La donna esitó un attimo a rispondere, guardó tutti i ragazzi, scorgendo ogni sguardo per poi ritornare a guardarmi.
"È in coma etilico"
Mi cadde il mondo addosso.
Mi scese una lacrima.
"Posso vederla?"
"No, per ora non si puó. È meglio che andiate, è tardi"
Annuimmo e ci incamminammo verso l'uscita.
Non ci potevo credere, era tutta colpa mia, non saremmo dovuti uscire, anzi, non avrei dovuto farle bere cosí tanto, dovevo proteggerla, invece ho fatto il contrario, l'ho messa in pericolo.
In quel momento mi facevo schifo. Ero una merda.
Continuavo a fissare il vuoto in silenzio.
Pensavo al suo viso, ai suoi occhi, ai baci, alla sua risata. Sarebbe potuta morire da un momento all'altro. Non avrei più potuto abbracciarla, baciarla, farla ridere e vederla ridere.
Stavo uno schifo.
Gli altri cercavano di consolarmi ma le loro parole mi entravano da una parte e mi uscivano dall'altra.

Quando arrivai a casa, o meglio, la casa dove stavamo io e gedi, accesi il computer e inziai a scrivere:

"Cara Giada...

Ops,
Mi faccio schifo da sola lo so. ❤️ vvb
È un po' cortino, il prossimo ve lo prometto che sarà lungo.
Se non avete un cazzo da fare passate dall'altra mia stroria "sorry, I love you" dove parlo della sabri e Sascha, (quanto li shippo 😍)e se vi piace lasciate una stellina. E al' 1:37 vi auguro buona notte :)

Lui. - Sascha Burci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora