Firestones (Fireworks 0.5) [SOSPESO]

7. Drake: Non c'è nessuna collega.

"Non so se ho intenzione di farti entrare! Sei in ritardo, dopotutto!"

"Questo vuol dire che mi devo attaccare al campanello per tutta la serata?" rimbeccai con un ghigno, dall'altra parte della porta chiusa a chiave.

Cami si esibì in un infantile linguaccia, lo capii dal tono con il quale mi rispose subito dopo. O forse lo sapevo semplicemente perché la conoscevo abbastanza bene. "Tanto posso staccare la corrente!"

"Allora mi metterò a bussare come un pazzo."

Cami non mi rispose ora. Ma le sentii sfuggire dalle labbra un lamento frustrato. Non era mai stata brava in questo gioco, mai quanto me, dopotutto. E sapeva che ero perfettamente capace di mettere in atto tutte le minacce che le muovevo contro. E mi sarei fatto ancora meno scrupoli.

"Oh, andiamo!" brontolai senza ottenere risposta mentre lei cercava di resistere e farmela pagare, "Lo sento fino a qui il profumino che esce dalla tua cucina... lo so che mi hai preparato le lasagne proprio come piacciono a me!" Cami sapeva essere un osso duro e questo doveva essere un marchio di fabbrica dei Daves. O il mio peculiare difetto era quello di non saper resistere dignitosamente davanti ai suoi manicaretti, "Allora sai cosa ti dico, testona? Mi siedo qui sul tuo bel portico per tutta la serata e mi faccio fuori tutti i tuoi cioccolatini extrafondenti e la bottiglia di vino che ti ho portato e tu me li sentirai mangiare uno ad uno. Urlerò così forte..."

"Sei uno stronzo, Drake!" sentii rimbrottare frustrata dall'altra parte della porta, prima che la serratura scattasse e finalmente Cami si decidesse a perdonarmi per i dieci minuti di ritardo che avevo accumulato. Avevo fatto di peggio in tutti questi anni di servizio attivo, ormai avrebbe dovuto saperlo che i dieci minuti di ritardo per Drake Daves erano ordinaria amministrazione. Per quanto Cami non avesse la più pallida idea di cosa facessi esattamente per sbarcare il lunario.

La gratificai con il mio sorriso più straffottente mentre lei si allungava ad aprire la zanzariera per lasciarmi passare in casa. Mi strappò la borsa di mano, spiandoci dentro per essere sicura che avessi mantenuto la parola prima di chiudere l'uscio e salutarmi con un frettoloso bacio su una guancia. Ricambiai e lei fece qualche passo indietro, stringendosi la borsa al petto come fosse un preziosissimo tesoro.

E per Cami la cioccolata valeva più dell'oro. Avrebbe ucciso, per un cioccolatino.

La studiai da testa a piedi, lentamente ed attentamente, mentre lei si divertiva ad incenerirmi per la mia ultima minaccia. Sembrava stare bene, nulla di insolito nel suo attillato jeans chiaro a vita alta e la camicetta di raso nero. La vidi roteare gli occhi prima di girare sui tacchi e farmi strada fino alla sala da pranzo già approntata per due. Sentivo il profumino della lasagna chiamarmi a gran voce dal tavolo, protetta in una grossa teglia che mi avrebbe fatto da piatto mentre me la sbaffavo tutta per la gratificazione della mia sorellina. Alla faccia del galateo!

"Sto bene, Drake. Non è che ti chiamo ogni volta per quel motivo lì." brontolò acida la minuscola biondina che era mia consanguinea diretta. Mi deconcentrai completamente dalla lasagna per lanciarle uno sguardo di fuoco mentre spariva in cucina con la bottiglia di vino in mano.

La seguii e il mio buonumore era pericolosamente sul punto di prendersi un bel calcio nel sedere.

"Devi ancora spiegarmi perché non hai intenzione di denunciarlo."

La guardai aprire nervosamente un cassetto, recuperare il cavatappi e voltarsi verso l'isolotto che ci separava per aprire la bottiglia, senza degnarsi di ricambiare il mio sguardo o fornirmi una risposta. Ma sapevo di averla messa sul chi va la, da come aveva irrigidito le spalle minute e si impegnava attivamente per non guardare verso di me. Si mordeva nervosamente il labbro superiore ora e riuscivo a sentirla mentre mentalmente si malediceva per aver tirato fuori quell'argomento già ad inizio serata.