12. Taylor: Blackout completo.

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Avevo fatto del mio meglio per rendermi quantomeno presentabile quella mattina attingendo a tutte le borse e borsette che avevo appoggiato sul tavolino della mia camera a cinque stelle una volta rientrati al quartier generale. Adam era stato tanto galante da volerle portare personalmente e io non mi ero sentita di ignorare la sua gentilezza per caricarmele sulle braccia. E poi aveva l'ordine non trattabile di richiudermi nella mia suite una volta rientrati.

Avevo perso il conto di quanti negozi avevamo girato quella sera...abbastanza da perderne il conto! O forse era colpa di quel maledetto ghiacciolo, Taylor, che dici?

Mi ci era voluta una buona dose di correttore per nascondere le occhiaie e con immenso piacere ero riuscita a concedermi una passata di mascara prima di infilarmi in uno degli abiti nuovi che avevo finalmente a disposizione. Intimo compreso. Quella borsetta di Victoria's Secret, ancora inviolata e piena di etichette, era finita in direttissima sotto la mia brandina e pregavo di dimenticarmene nel minor lasso di tempo possibile. Fare lo stesso con la nottata insonne che avevo appena trascorso era decisamente chiedere troppo.

Il mio umore era decisamente migliorato quando mi guardai allo specchio piccolo e scomodo del mio bagnetto, inguainata in quel vestitino blu cobalto che avevo scelto per la giornata abbinato ad un paio di All Stars nere rivestite di brillantini fino all'inverosimile. Oh, e finalmente portavo un paio di calzini! Mi pareva quasi un miracolo! Non avevo in programma di starmene piegata sotto una scrivania quel giorno, ne i prossimi a venire, sapendo che razza di avvoltoi giravano al piano di sopra. Sembrava non avessero mai visto una ragazza in vita loro. Non ero così coraggiosa da provare a vestirmi in camera, sicura com'ero delle telecamere con le quali almeno lì i miei cari colleghi mi stavano continuando a tenere sott'occhio. Sapevo che nel giro di pochi minuti Nolan sarebbe venuto a prendermi per cominciare la nuova giornata.

Come volevasi dimostrare.

Uomini: enormi animali il cui centro nevralgico ha la spiacevole tendenza a scendere fino al cavallo dei pantaloni... e difficilmente risale.

Accolsi con un alzata di sopracciglia i fischi e le battutine scadenti che mi accolsero quando fianco a fianco di un orgoglioso Nolan, che per l'occasione si era persino tolto l'ennesima Fedora dalla testa per portarsela al petto e profondersi in un inchino, uscimmo dall'ascensore al piano superiore. Non mi ero mai sentita mordere le gambe come stava accadendo in quel momento, sotto gli sguardi allupati di quel branco di maschi sotto steroidi. Era gratificante, certo, ma anche molto imbarazzante.

Forse perché ti sembra di sentire ancora quelle mani sulle tue gambe?! Eh, porcellina!

Scossi debolmente la testa, rifiutandomi di prestare attenzione a loro, ma ancora di più alla vocina interiore che si stava prendendo beffe di me... e della mia notte quasi insonne. Era la parte non insonne di quella notte a farmi andare fuori di testa. Ma che mi era preso?!

Adam, l'orgoglio fatto a persona, nonostante la mascella cascante e gli occhi luccicanti d'ammirazione, ci stava aspettando al varco, sull'uscio di quello che era diventato il mio ufficio. Ancora non mi era del tutto chiaro per quale motivo la Lance si fosse presa la briga di destinarlo a me. Sapevo che la mia permanenza in quel posto, e non in un distretto circondariale, andava ben oltre alla loro necessità di potenziare e rammodernare il loro impianto informatico. Ma non avevo ancora capito quale fosse la ragione di fondo a tutto quello.

"Buongiorno splendore." Cinguettò l'armadio davanti a me, piegandosi ad appoggiarmi un buffetto su una guancia prima di porgermi una tazza di caffé ancora fumante, "Sono felice di dover ammettere a me stesso che avevi ragione tu: l'abbinamento ha il suo perché... e che perché, lasciamelo dire!" gongolò prima di risollevarsi e lanciare un occhiataccia alle mie spalle, appuntandola addosso ad uno dei suoi fisicati colleghi di cui ignoravo ogni generalità, "Tieni a freno la lingua, Marcus, se non vuoi che faccia una brutta fine."

Firestones (Fireworks 0.5) [SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora