We will rock you

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-Izzy-
Mi svegliai quel sabato mattina a mezzogiorno pensando che fosse stato tutto un sogno, un bellissimo sogno, quando sentì il telefono squillare, rispose mia mamma, appena tornata da non so dove, mi chiamò perché qualcuno mi stava cercando. Barcollante, per via del Jack bevuto prima di addormentarmi, andai in salotto e risposi
《Svegliati pigrone! Non vedi che sole che c'è andiamo a farci un giro》era Axl, euforico, un po più del solito
《Ok》sbadiglio' 《Dove?》
《A farci un giro nel parco dove si può andare anche in skate》
《Perfetto! Sarò lì per le due...ma Amy?》
《 Bho io non l'ho sentita non ho il suo numero》
《Provo a cercarlo sulla rubrica, la chiamo, e faccio venire anche lei, così vi fate quattro risate a vedermi sullo skate》
《Bene, allora ci vediamo dopo》
Cercai ovunque con l'intento di trovare una rubrica....non ci potevo credere.
《 Zack! Non mangiare la rubrica ti prego mollala》
《 Zack guarda lì! C'è un gatto》finalmente la mollò e corse all'ingresso per cercare se realmente c'era un gatto...ci casca sempre! Presi in mano la rubrica rosicchiata da quella bestiolina di un anno, che se voleva ti poteva staccare un dito. Cercai in tutte le pagine cercando disperatamente il nome di Amy o di sua madre, non lo trovai. Stanco, mi misi sulla poltrona, accesi la sigaretta e, aprendo la finestra, il vento fece arrivare dallo zaino a i miei piedi un fogliettino. Non lo avevo mai visto, era rosa e profumava di lavanda. Lo raccolsi e lo lessi
《Ciao Izzy, non so se ti accorgerai mai di questo bigliettino che ti ho messo nello zaino il secondo giorno di scuola ma era per darti il numero di casa mia: 310829372》
Mi misi a saltare dalla gioia, corsi al telefono, chiamai
《Pronto chi parla?》sentii con una voce che non era quella di Amy, mi fece dedurre fosse la madre, quindi inventai una balla
《Sono il fratello dell'amica di Amy, c'è? Perché le vorrebbe parlare》
《Oh sisi, un attimo, la chiamo》
《Ok, ora arriva, non sapevo avesse un fratello come ti chiami?》
《Mi chiamo Max》inventai un nome a caso
《Pronto》rispose Amy
《Sono Izzy , io e Axl alle due andiamo al parco, sai quello vicino alla scuola?》
《Si, capito》
《Io vado lì con lo skate per divertirmi un po ', vuoi venire?》
《Si, aspetta che chiedo》
《 Mammaaaa, posso uscire a fare un giro con Jessy?》sentì 《Si vai pure》rispose sua mamma
《Ok, ci incontriamo lì》rispose Amy
《Va bene, ciao amore》
Che bello, un'altra giornata con una ragazza così bella, la mia. Mi preparai, misi una canotta rossa, dei bermuda marroncini, un paio di Vans nere e poi misi in uno zainetto nero vecchio le protezioni per le ginocchia. Mancava un po' quindi mi feci un pisolino
-Amy-
《Il sole splende vedo, allora mi metterò qualcosa di più leggero》pensai, allora mi misi un paio di pantaloncini di jeans slavati, delle calze a rete con i buchi grandi, un top blu scuro con scritto punk e delle All Star dello stesso colore. A differenza delle altre ragazze ci mettevo sempre poco a prepararmi.
《Ciao, io esco!》
《 Ciao!》rispose mia mamma sorridente.
Camminai un bel po' per arrivare lì, sarebbe stato più pesante se avesse fatto caldo con il sole come all'una, odiavo il sole e il pensiero che ora era stato coperto dalle nuvole, fitte e scure, mi rallegrò. Entrai in quel l'enorme parco, vicino alle rampe dove si fa skate vidi un ragazzo seduto sotto un albero, indossava una camicetta a quadri rossi, dei jeans rotti e stava bevendo una birra mentre scriveva qualcosa su un quadernino, notai anche i lunghi capelli arancioni ramati, di chi potevano essere se non di Axl? Mi avvicinai e mi sedetti di fianco a lui, sbirciando sul quadernino notai bellissimi testi di canzoni
《Non sono ancora finite》disse porgendomi il quadernino 《ti piacciono?》
《 Si Axl, sono veramente belle, complimenti!》
《Hahah grazie》rispose in modo tenero e timido, questo mi fece capire che ci teneva ai suoi testi, aveva un grande talento quel ragazzo, chissà cosa gli frullava dentro quella testolina arancione... Di colpo passò velocissimo un ragazzo, si fermò e con un abile movimento del piede tirò su lo skate: era Izzy
《Chi mi vuole dare un bacio portafortuna per i trick che farò tra poco cercando di non cadere?》
Axl si alzò e, imitando una ragazza si avvicinò ad Izzy e per scherzare gli diede per finta un bacio. Dopo aver riso assieme per le stupidate che Axl era solito fare, mi alzai e diedi io il bacio ad Izzy. Cominciò a fare dei trick con lo skate mentre io e Axl lo guardavamo, andò tutto bene fino a quando non si aggiunsero tre ragazzi fighetti che si credevano chissà chi, cercavano di fare cadere Izzy invadendo il suo spazio, ma lui era troppo bravo e riuscì a rimanere su senza problemi.
《Li conosco: sono degli stronzi》 mi disse Axl a bassa voce. Dopo che smisero di fare i cretini con Izzy, sembrò andare tutto bene, ma uno di loro cominciò ad avvicinarsi a noi tre mentre chiacchieravamo per i fatti nostri. Senza alcun motivo tirò fuori la bomboletta di vernice arancione dal suo zaino firmato e scrisse sul muro alla nostra sinistra: "Oral Sex" "Axl Rose"
《Ehiii carotina, me lo fai un pompino?》 Disse uno di loro guardando la scritta e ridendo. Noi tre ci arrabbiammo tantissimo, Izzy stava per andare da loro, io lo fermai e presi in mano la birra che aveva Axl, finì l'ultimo sorso mentre con passo sicuro andai da loro
《Ehi Hahah, che vuoi fare ragazzina?》non fecero in tempo a dire altro che roppi in testa la bottiglia al ragazzo cicciotto che stava al centro, questo cadde giù dal bordo della rampa in cui stava.
《 Vedo che questa biondina ha voglia di rissa...ti sei offesa perché volevi fare te il pompino alla tua amica carotina》mi disse un ragazzino basso e magro con tono sarcastico, Axl in un men che non si dica lo prese e lo alzò di peso per la maglia sussurrandogli 《se provi a dire ancora una coda del genere non ti spacco una bottiglia in testa, ma bensì due》poi gli tirò uno schiaffo e cadde sbattendo la testa contro il suo skate. Il terzo, che era alto quasi come me e tutto sommato era un bel ragazzo mi si avvicinò
《Se il tuo fidanzatino skater è d'accordo ti sbatto io dietro quell'albero per rilassarti un po'》disse in tono malizioso mentre lo guardavo arrabbiata, Izzy andò su tutte le furie
《Che ne dici se ora ti sbatto io...》disse Izzy guardandolo negli occhi
《Ohhh ragazzi abbiamo un bel maschione che ci prova con me》disse interrompendolo
《 No, fammi finire. Se ti sbatto io giù per questa rampa insieme al tuo amico palla di lardo》gli diede un calcio nei testicoli e lo lanciò giù. I tre si alzarono doloranti e se ne andarono spaventati.
《 Sei il mio eroe》
《 E tu la mia eroina, sono strafatto di te》si concluse tutto con un bacio romantico in quel posto al centro della città, circondati da alti alberi e da skate.
《 Ragazzi, vi saluto, devo andare a "cantare" nel coro della chiesa, domani c'è la messa》disse Axl salendo sulla bici con una risatina
《Ok, ciao》salutammo Axl.
《 Credo che diventerete famosi, io credo in voi》dissi sinceramente ad Izzy mentre stavamo camminando mano nella mano versa l'uscita del parco
《Non lo so, speriamo》
《 Izzy guarda quella macchina! Era delle bullette di Seattle! Ora cosa faccio》
《Ma ti hanno seguito?》
《Non ne ho la minima idea ma conviene andarcene》
《No ferma, vieni, questo parco è enorme e in pochi sanno che in questa zona dove siamo noi c'è una casetta/deposito degli attrezzi》mi portò lì, era nascosta dietro alla zona per lo skate da alcuni cespugli e alberi. Era grande solo come il salone di casa mia, le tegole sembrava stessero per cadere e fuori era completamente decorata da bei graffiti. Aprimmo la porticina di legno un po' sfaciata e quando entrammo ci passò davanti un piccolo topolino nero, dentro le pareti erano senza vernice, piene di crepe anche il pavimento ero così, guardando in alto si vedeva che mancavano alcune tegole, per il resto non c'era niente. Era tenebrosa e punk, un posto bellissimo posto per una ragazza tetra come me
《Ora siamo al buio quasi e tu, stellina mia brilli》
《Non brillerei senza di te Izzy, mi hai salvata》
《Da cosa Amy》
《 Dalla vita》
《 Certo, perché tu sei un sogno, magari stiamo vivendo in un sogno》
《Spero, è il sogno più bello che io abbia mai fatto Izzy》
Usufruimmo della praivasi e del silenzio tombale per limonarci un po', anzi un bel po'. All'improvviso un tuono rimbombò da lontano e una goccia di pioggia cadde su di noi, sulle nostre bocche impegnate in una danza d'amore.
《 Amy è meglio andare》
《 Hai ragione》
Ci avviammo e di colpo a metà strada cominciò a piovere, Izzy guardò nel suo zainetto e trovò un ombrello che neanche sapeva d'avere
《Domani vai a messa?》
《Non lo so》
《Io si, vado a vedere Axl che canta hahah》
《 Io credo che rimango a casa a dormire, non entro in una chiesa da cinque anni!》
Arrivammo. Decidemmo di vederci lunedì a scuola.
《Vai su a farti un bagno caldo, sei tutta bagnata》disse mia mamma dopo che entrai a casa.
Salì le scale stanca ed andai in bagno. Ero preoccupata, preoccupata per aver visto la macchina delle persone che mi rovinarono la vita a Seattle. Non potevo rivederle, non le sopportavo. Mi immersi nella vasca calda che sprigionava profumo di limone e lime, e la schiuma glitterata per via di un bagnoschiuma costoso che avevo messo. Mi rilassò, ma non abbastanza per resistere alla tentazione: la lametta. Mi misi l'accappatoio color pesca e uscì dalla vasca poggiando i miei piedi su un grande asciugamano lilla ruvido e duro come il loro carattere e la loro mentalità chiusa, ogni cosa che mi circondava mi faceva ricordare i brutti momenti di bullismo che subì dalla prima media. Aprì il cassetto vicino al lavandino, presi il mio temperino per la matita per gli occhi e lo spaccai con l'aiuto di una forbicina per unghie, la mia testa non capiva più niente. Misi il braccio sul lavandino pieno d'acqua e feci dei tagli, l'acqua diventò un po' rossa, rosso...quello era il colore che secondo me era sinonimo di dolore e sofferenza. Mi misi il pigiama a maniche lunghe e, con i capelli ancora bagnati, andai a letto ad affogarmi nel pianto silenzioso, nei miei pensieri, nei ricordi brutti e negli episodi di bullismo. Erano le due di notte, ero ancora sveglia, cominciai a girare a vuoto per la stanza cercando qualcosa che mi avrebbe potuto far male fisicamente, distogliendomi dal dolore morale, non trovai niente, trovai solo delle lettere, lettere pieni di insulti che non potevo buttare perchè servivano al mio psichiatria, la pazzia occupava il mio vuoto. Guardai il soffitto, bianco e candido che faceva da sfondo per i miei flashback. Nel primo ricordai la prima bulla, ero in prima media e lei si chiamava Leila, era alta un metro e larga una botte, somigliava ad una delle sorellastre di Cenerentola, fu mia amica dall'infanzia fino a chè mi ignoró perchè andavo male a scuola ed ero scatenata e non ero la classica casa-chiesa-scuola, trovai conforto in seconda media con una che faceva la troia con tutti, era più bassa di Leila, non era così brutta, ma era volgare ah e si chiamava Lizabeth, mi sfotteva davanti a tutti trascinando anche i ragazzi della compagnia, andò avanti così per due anni. Il primo anno di liceo a Seattle si aggiunsero le peggiori, mi prendevano in giro insieme alla classe per ogni cosa che facevo, e perchè avevo crisi d'ansia, Adriana era la classica fighetta piena di soldi finta sia dentro che fuori, poi c'era anche un ragazzo, suo amico, nonché era anche mio amico, Erik e poi c'è ne erano altre due che però non erano le peggiori: Rachel e Iris. La mia mente poi, dopo aver ricordato tutti questi avvenimenti si stancò e alle tre mi addormentai con il terrore di rivedere questa gente.

It's so IzzyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora