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Uscí, uscí da quello che mi sembra ormai un lontano ricordo, voglio dimenticare ciò che mi ha reso così triste e infelice.
Mi incamminai per le piccole vie che costellano la mia città, attraversai quel labirinto che mi separava dalla mia scuola.
Mi sentivo sollevato, i libri che mi pesavano sulle spalle non mi infastidivano.
Ero così assolto nei miei pensieri: ovunque mi girassi vedevo solo dei muri, muri che in quel momento erano solo muri.
Abbassai lo squardo e continuai a camminare con gli occhi rivolti a guardare la strada lastricata che ogni giorno percorrevo con l'entusiasmo di arrivare nella mia area comfort, la scuola, l'unico posto in cui mi sentivo vivo e libero di dire ciò che pensavo.
Ma da quando é arrivata lei la mia attenzione sta sempre più calando...è stupendamente perfetta!
I suoi capelli sono del colore del tramonto, un rosso aggressivo ma che non da fastidio.

La Ragazza Col Nome D'aprileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora