Roberto

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Con Roberto ho vissuto i migliori anni della mia vita....o almeno così credevo! Quando lo conobbi, mi convinsi che la nostra sarebbe stata una storia come quella dei miei genitori, anzi, ancora più bella.
Quando inizia una storia, tutti siamo convinti che sia quella giusta, che quella sarà la persona che ci accompagnerà per il resto della nostra vita, ma non sempre le cose vanno come ce le aspettiamo o come speriamo che vadano. Così è stato anche per la mia storia con Roberto.
Un tempo, quando pronunciavo il suo nome, lo stomaco mi si contraeva per l'emozione, oggi la reazione è la stessa, ma per motivi completamente diversi.
Quando ho conosciuto Roberto, ero in un momento felice della mia vita, anche se non lo sapevo. Beh...oggi, col senno di poi, più che felice, lo definirei un momento spensierato, ma, come sempre, soprattutto noi donne, se non ci complichiamo un po' la vita, abbiamo l'impressione di non viverla fino in fondo.
In quel periodo frequentavo l'università, anche con buoni risultati. I successi erano tanti e macinavo esami a tutto spiano! Nella mia vita c'erano lo studio, i corsi all'università e le uscite con Roberto. Ci vedevamo poco, o almeno a me sembrava non bastare mai la sua compagnia, anche se poi, non appena qualcosa andava storto, mi chiedevo cosa l'avessi incontrato a fare.
La nostra storia era nata proprio nelle aule dell'università. Frequentavamo lo stesso corso di inglese, ma due corsi di laurea diversi. La lettrice era di madrelingua scozzese e ricordo che, ogni volta, era un'impresa riuscire a decifrare quella pronuncia strettissima! A ogni frase pronunciata dalla nostra scottish-prof. (così la chiamavamo) i nostri sguardi si intrecciavano e gli occhi ridevano senza dar seguito a manifestazioni troppo evidenti della nostra ilarità, consapevoli che ciò avrebbe dato seguito a un rimbrotto della nostra scottish-prof.
Superati i primi tempi di effusioni e civetterie, cominciarono quelli dei battibecchi e delle ripicche per ogni sciocchezza, soprattutto da parte mia! Sembrava quasi che lo facessi apposta e me ne rendevo perfettamente conto, ma era più forte di me!
Mi dicevo:" se ora lui se ne esce con la solita frase banale, non ti arrabbiare, fai finta di niente e passa oltre come se nulla fosse!". Ma no! Troppo bello per essere vero! Non so dirvi il perché, ma non appena lui se ne usciva con quelle sue frasi fatte e scontatissime, io avevo la sensazione che una belva inferocita si impadronisse di me e gli balzasse addosso per sbranarlo al minimo accenno di autodifesa! Ma perché reagivo così? Perché non riuscivo a intendermi con lui come la mamma faceva con il papà? Qual era il meccanismo che si metteva in moto e mi conduceva verso quella via senza ritorno....e sì, perché l'epilogo era sempre lo stesso, musi lunghi e mutismi per tre, quattro giorni e, a volte, anche per un'intera settimana!
Il tempo passava inesorabile, quattro anni erano ormai trascorsi dal momento felice del mio primo incontro con Roberto in quell'aula multimediale e, non so spiegarvene il motivo perché ancora non lo spiego neanche a me stessa, tutto è finito con lui. Forse l'abitudine, forse l'incompatibilità dei nostri caratteri (anche se comincio a credere che il mio carattere sia incompatibile con il mondo intero), ma la nostra storia è finita, consumata dal logorio della mia insoddisfazione perenne.
Povero Roberto, non so dargli torto per aver accondisceso finalmente alla mia decisione di troncare la nostra storia; lui, alla fine, l'avrebbe anche continuata, sopportando il mio pessimo carattere e ingoiando ogni volta le mie lunatiche reazioni; diceva di amarmi e, probabilmente, era anche vero, data la sopportazione dei miei capricci e delle mie stramberie, ma, alla fine, ha ceduto alla mia determinazione a voler troncare tutto e oggi sono felice di sapere che si accompagna a una bravissima ragazza che, sicuramente, è molto più ragionevole e serena di me.
A volte penso che la vita prenda il suo corso comunque, indipendentemente dalla nostra determinazione a farla andare in un'altra direzione. Per quanti sforzi facciamo, talvolta ho la sensazione che, qualunque cosa facciamo o diciamo per cambiare il nostro destino, quello prende sempre la sua strada e non c'è verso di fargli cambiare destinazione. Così è andata con Roberto e così doveva andare, ma una cosa è certa, non ne sono pentita!

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