Mi chiusi la porta alle spalle dopo essere uscita di casa con Isaac. Vidi, parcheggiata, una moto scura. Non mi intendevo di moto e, sinceramente, non sarei mai salita. Preferivo di gran lunga le macchine: più sicure e con un tasso di mortalità minore! Credevo fermamente che fosse di Scott, dato che abitava vicino a me. , ma...
"Che fai, principessa!? Non sali sul mio gioiellino?" Come non detto. Quel pericolo a due ruote era di Isaac. E, come non detto, sarei dovuta salire(?). Ci fu uno scambio di sguardi, prima che potessi rispondergli.
"Ehm..io.. Isaac non ho molta voglia di salirci... Non mi piacciono le moto..." Avrei potuto dirgli sai com'è... Ho una fottutissima paura di salire sulle moto e niente, non salirò nemmeno sulla tua ma... Naah! Sarei risultata scontrosa!
"Principessa, ci sono io con te! Ma se non vuoi, andiamo a piedi" annuii debolmente, ancora stregata dal "principessa" e dal modo in cui lo pronunciava. "A volte vale la pena di sciogliersi per qualcuno"*e io mi stavo letteralmente sciogliendo.
Durante il tragitto parlammo di cose senza senso ma che, in qualche modo, per noi il senso lo avevano. Arrivammo all' inizio di un bosco. L'odore degli alberi mi ricordava i giochi che facevo da piccola e il deodorante per la macchina di mio padre. Mi mancava tanto... Certe volte mi sembrava di sentirlo qui, vicino a me... Isaac mi guardò dritto negli occhi, come per chiedere il permesso per prendermi la mano. Annuii, con un segno quasi impercettibile. Mi prese la mano e un brivido partì dalle dita, estendendosi per tutto il corpo. Mentre camminavamo, le foglie, ormai secche, scricchiolavano sotto i nostri passi, come per guidarci, e gli uccellini accompagnavano il nostro silenzio. Arrivammo sotto un albero più grande degli altri. Sopra di esso c'era una casetta. Lungo il tronco vi era una scaletta in legno che si collegava alla porticina della casa. Da fuori sembrava graziosa: era interamente di legno, fatta eccezione per le finestrelle, di vetro suppongo. Sulla porta c'erano due iniziali "I.L." Isaac Lahey. Guardandomi Isaac, mi chiese di nuovo il consenso per salire sulla sua casetta. Come al mio solito, annuii debolmente, accennando un sorriso. Lui ricambiò, ma il suo, sembrò un sorriso malinconico. Mi arrampicai sulle scalette, cercando di non guardare a terra. Un senso di vuoto mi pervase. Maledetta fobia. Pensai. Ho sempre sofferto di vertigini e spesso cercavo, in qualche modo, di evitare l'altezza. Ma in quel momento, ero come... Stregata... E.. Ed era strano... Perché sentivo di essere io, ma.. Non so come... Non mi sentivo a pieno in grado di controllarmi... Tutto d'un tratto, non vidi più nulla. Niente. Solo nero. Non vedevo, ma sentivo una voce. No, erano più voci. E urlavano. Urlavano forte. Tutti insieme.
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*citando Olaf parte... Okay ho perso il conto... _--_
Okay vorrete uccidermi, i know.
Vi capisco... Avrei dovuto pubblicare prima..
E un capitolo più lungo...
Ma con le interrogazioni finali e gli esami in vista,
Purtroppo non ce l'ho fatta.
Ma...! Se riesco, ricomincerò a pubblicare i capitoli! *yaay*
Aah!! E grazie mille per i voti e le visualizzazioni!!
Sono felice ^w^
E grazie anche a chi, nonostante la "pausa" è restato!!
E sono felice di dirvi di nuovo
Se il capitolo vi è piaciuto, lasciate una stellina e un commento!✨
All the love,
L.xx❤️
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Through the dark {Isaac Lahey} -SOSPESA-
Teen Fiction"Isaac..?" Lo chiamai "Si?" Alzai di poco il viso per guardarlo negli occhi "Potrei costruirci una casa nelle fra le tue braccia..." Dissi arrossendo.. "Sai... Sembriamo la bella e la bestia... Tu sei la bella, ragazza perfetta, elegante. Mentre io...