La vita era stata per Maria un abbandono continuo,la morte si era portata via prima suo padre,poi sua madre e adesso anche il padre del bambino che portava in grembo.
Un po di aiuto arrivò da alcuni vicini di casa.
La sua vita era stata una serie di speranze deluse,di desideri mai realizzati,da ragazza aveva il sogno di sposare Carlo,il suo compagno di nascita ma lui era stato obbligato a sposare una cugina di secondo grado. Carlo si era sposato lo stesso periodo in cui Maria aveva detto "si" a Mattia.
Con il tempo le due nuove famiglie avevano stretto una forte amicizia.
Sara,la moglie di Carlo,e Maria erano diventate buone amiche,si confinavano di tutto.
Anche sara era incinta,il suo bambino doveva nascere a pochi giorni di distanza da quello di Maria,spesso si intrattenevano a parlare del giorno in cui sarebbero diventate mamme.
Le due donne si erano promesse di diventare l'una la madrina del figlio dell'altra.
Arrivò il giorno del parto per Maria poco tempo dopo la morte del marito.
Sara aiutò l'amica e,nonostante fosse all'ultimo mese di gravidanza,si diede molto da fare.
Maria diede alla luce un bel maschietto che chiamò come il povero papà scomparso:Carlo.
Circa 20 giorni dopo fu la volta di sara,il parto procedeva ma,pochi minuti dopo la nascita di una bellissima bambina,Sara avvertì dei forti dolori,un'emorragia fortissima che causò la sua morte.
Il dolore spaccò il cuore di Mattia cosi com'era successo a Maria quando aveva perso il marito.
L'uomo aggiunse a quel senso di vuoto e mancanza lasciato dalla moglie,la grande preoccupazione per sua figlia,era cosi piccola e già costretta a sentirsi sola.
Quest'ultima era la paura piu grande per Mattia,la sua bambina non poteva essere allattata.
Maria,da mamma,capiva il dolore della bambina e si offrì di dare una parte del suo latte.
Mattia aveva deciso di chiamare la piccola come l'amica d'infanzia,la donna che portava da sempre nel cuore.
Maria arrivò alla porta e Mattia aprì,la donna disse buongiorno rivolgendo un sorriso a quello che era un giorno l'uomo dei suoi sogni.
-grazie Maria per quello che fai per mia figlia.- disse Mattia poggiando un braccio sulle spalle della donna.
Maria si avviò per la scala di legno che portava al piano di sopra,entrò nella stanza e posò il suo piccolo fagotto sul letto.
Poi si avvicinò alla culla dove la piccolina piagnucolava per la fame.
Maria la prese e,come ormai faceva tutte le mattine e tutte le sere,si sedette sul bordo del letto e cominciò ad allattarla.
Il pianto del piccolo Carlo interruppe quel momento magico e Maria fece cenno a Mattia di prenderlo in braccio.
L'uomo non riusciva a calmarlo e la donna fece segno di posarglielo sul braccio libero,cosi il bambino,sentito l'odore del latte materno, incominciò a succhiare.
Ogni volta che si ripeteva quella scena Mattia era imbarazzato,di solito voltava lo sguardo altrove.
Trascorse un po di tempo e quando Maria alzò gli occhi si accorse che due lacrime rigavano il viso dell'uomo,l'emozione e il dolore fecero piangere anche lei e le sue lacrime scivolarono sul suo bellissimo viso per poi mescolarsi al latte che i due bambini stavano bevendo.
Quel momento di tristezza lasciò il posto ad un altro momento di dolcezza in cui Mattia depose un bacio sui capelli della giovane donna.
-"grazie Maria senza di te la mia bambina non ce l'avrebbe mai fatta."
-"per te e tua figlia darei la vita!"
Mattia a quelle parole scoppiò in un pianto abbracciando la giovane donna,accompagnandola a casa per aiutarla a portare il bambino.
Una volta arrivati a casa,Maria invitò Mattia ad entrare.
Mattia guardandola capì dall'espressione del suo volto che sentiva freddo e disse:
-se non ti dispiace accendo il fuoco,stasera fa davvero freddo.-
Maria annuì alla sua proposta con un sorriso; appena le prime fiamme rischiararono la cucina ed il primo calore arrivò dal fuoco acceso,Maria avvicinò la culla dei due piccolini per farne sentire ancora di più il calore.
Quel gesto d'amore commosse ancora di più Mattia: -"grazie,è davvero bello quello che fai anche per la mia bambina. Tu sai che se non mi imponevano di sposare Sara avrei sposato te,ti ricordi? Te l'avevo promesso quando andavamo a scuola."-"certo che mi ricordo,e ricordo anche il dolore che ho provato quando mi hai detto che non potevi disubbidire a tuo padre;adesso è tutto diverso,io ho un figlio e anche tu."
Mattia restò per un po di tempo in silenzio con lo sguardo fisso nel vuoto.-"a cosa pensi?"- chiese Maria
-"penso a quale sarà il futuro dei nostri figli quando cresceranno,e al nostro futuro."
-"quale futuro?"
-"ci penso da stamattina,da quando ti ho vista allattare i bambini insieme... Perché non ci sposiamo?"A quella domanda Maria non rispose,anche lei se l'era posta più volte quella domanda,poi posò la testa sulla spalla del giovane e restò in silenzio.
-"Maria" -continuò Mattia- "saprò volerti bene cosi come abbiamo sognato tante volte da ragazzi,i nostri figli cresceranno come se fossero figli di entrambi."
-"Si Mattia,ci sposeremo,ma solo dopo aver tolto il lutto,non voglio che qualcuno mormori su di noi."
Maria si strinse tra le braccia dell'uomo che era stato sempre nel suo cuore,i suoi occhi erano lucidi di pianto. Solo adesso,dopo la morte di suo marito e della moglie di Mattia,sentivano entrambi il dovere e la libertà di amarsi.💕