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-Chi era quel ragazzo?- mi chiede James non appena chiudo la porta alle mie spalle.
-Niente di speciale. Sai, lite tra vicini-
Annuisce distrattamente mentre si sfila la giacca mimetica e l'appende all'attaccapanni.
-Come è andato il viaggio?- domando mentre sollevo la sua valigia e la porto al piano superiore. Sento il suo passo dietro di me su per le scale.
-Bene, hanno rimandato molti voli. Per fortuna non il mio-
-Come mai?-
-Controlli di sicurezza- risponde alzando le spalle. Apro la porta della camera degli ospiti, la terza sulla sinistra e partire dal fondo delle scale. Non è molto grande, ma non viene quasi mai usata. Non abbiamo mai ospiti in casa perciò la usiamo come cabina armadio. Poggio la borsa sulla cassapanca ai piedi del letto e mi sdraio sul morbido materasso.
-Sei stanca?- Si sfila gli anfibi e si sdraia accanto a me passandomi un braccio attorno alla vita.
- Questa situazione è così stressante- sospiro. Mi avvicino a lui e mi appoggio sul suo petto scultoreo.
- Ancora non ho capito perché tu non me ne abbia voluto parlare prima-
-Avevo paura che ti arrabbiassi- Passa una mano tra i miei lunghi capelli neri portandomeli via dal viso. Vorrei poter passare anche io una mano tra i suoi capelli se non li avessi così corti.
-Perché dovrei arrabbiarmi? È una tua scelta. E a proposito di scelta... Anche io avrei qualcosa da dirti-
Alzo lo sguardo incrociando i miei occhi color nocciola nei suoi verdi.
-Cosa?-
-Mi hanno dato il trasferimento alla tua base. E lo avevo anche accettato ma...- si interrompe distogliendo lo sguardo e levando la mano dai miei capelli.
-Ma?- lo invoglio a continuare. Prendo il suo viso tra le mani e riporto il suo sguardo nel mio.
-Ma non sono poi tanto sicuro di volerci tornare-
-Quindi resti alla tua base?-
-No. Lascio l'Accademia- mi alzo di scatto e mi metto seduta sul materasso.
-Cosa hai detto?- urlo con tutta l'aria che ho nei polmoni. James si ritrae impercettibilmente e si avvicina a me appoggiandosi sulle ginocchia divaricate.
-Voglio lasciare l'Accademia-
-Perché?- domando esasperata. Lui non ha mai neanche preso in considerazione l'idea di una vita senza l'addestramento militare e non capisco il perché di questa improvvisa decisione.
-Perché volevo tornare alla vecchia base per stare con te! Ma se tu non ci sei più non ha senso...-
Scuoto la testa stordita da ciò che sta dicendo -James, stai delirando.Tu non puoi lasciare la vita militare solo perché io non ne faccio più parte. L'Accademia è parte di te da ancor prima che ci conoscessimo. Non puoi prendere simili decisioni in base a ciò che faccio io! Non è neanche sicuro che io non torni: è solo un congedo temporaneo.James tu devi fare ciò che ti dice il cuore, e sono pronta a scommettere che non lo stai seguendo-
-Ma non potremmo più...-
-Cosa? Vederci?- Lui annuisce demoralizzato e abbassa lo sguardo sulle sue mani intrecciate.
Poggio le mie mani sulle sue e mi sporgo per baciargli una guancia -Potremo vederci ogni qualvolta vorremo. Mi avvicinerò io alla base oppure non credo che se tu chiedessi un piccolo permesso te lo neghino-
-Sei sicura?- chiede.
-Sì- annuisco convinta. Poggia la fronte sulla mia e mormora -Ti voglio bene-
-Anch'io James. Anch'io- Lo abbraccio stretto a me e spero che potrò sempre avere il calore di un suo abbraccio.

Ciao! Grazie per i commenti e le stelline che mi state lasciando, mi fa veramente piacere sapere che vi piaccia. Un bacione al prossimo capitolo•

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