Capitolo 2

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Forse avrei dovuto dare ascolto a Martina e allontanarmi dal locale, perchè Luca mi osserva da lontano, mi segue, mi fa davvero paura; sta cercando di capire chi si nasconde dietro la mia maschera e spero non indovini. Devo trovare una soluzione che gli faccia capire che le sue ipotesi sono errate e che io non sono chi pensa che lui sia.

Esco dal locale, volto lo sguardo, mi sta seguendo, cammino rapidamente, quasi corro, sento dei passi, lo so, è lui, corro il più velocemte possibile, chiama il mio nome, non lo ascolto, giro l'angolo, oh no è un vicolo cieco, cosa faccio? Sono in trappola! Vedo un ragazzo, posso usarlo per allontanare Luca, mi avvicino...

"Ciao amore, finalmente." dico e lo bacio.
Okay forse non è il bacio più romantico della mia vita, ma noto Luca immobile che ci fissa; è caduto nella trappola e pensa di aver sbagliato persona.
Il bacio continua ed il ragazzo sta al gioco, dopo mi scuserò e gli spiegherò tutto.

"Chi sei? Perché ci guardi?" domando a Luca, facendo finta di non conoscerlo.
"... scusate... non volevo disturbarvi... ora vado via." si gira e volta l'angolo, finalmente!

"Scusami non volevo baciarti, ma quel ragazzo mi perseguita e non sapevo come allontanarlo, quindi ho girato l'angolo per seminarlo ma..." cerco di giustificarmi.
"Sssh, non ti giustificare" ride "solo la prossima volta non chiamarmi "amore" lo odio." continua.

Non mi aspettavo questa reazione, ma ritorna il buon umore in me.

"Scusami..." arrossisco.
"Non ti preoccupare" sorrido

"Hei ti va di fare una passeggiata?" mi chiede.
Voglio solo ritornare dai miei amici, questa situazione mi fa paura.

"Ma io non ti conosco... non so nemmeno chi sei!"
Ed è vero, perché il suo viso è nascosto da una maschera, evidentemente anche lui è qui per la festa; ma che ci fa solo, in questa stradina tetra?

"Hai ragione e neanche io ti conosco" sorride.
La sua risposta mi sorprende.
"Entriamo nel locale?" annuisco e ci incamminiamo.

C'è meno gente, infatti è tardi e tra un po' dovrò tornare tornare a casa anche io.

Il ragazzo, del quale non conosco ancora il suo nome, mi fa cenno di seguirlo e ci sediamo attorno ad un tavola. Vorrei tanto sapere chi è, ma non posso, l'unica regola di questa festa è non rivelare la propria identità.

"Vedi quelli lì in fondo, sono i miei amici e tra loro, il ragazzo dai capelli neri ha pensato alla festa"
"Vuoi dirmi che lui ha affittato il locale, ha pagato cibo, bevande e dj?"
Pensavo che il tutto fosse stato organizzato dal proprietario del locale.
"Esattamente."

Continuiamo a parlare e si aggiunge al nostro tavolo Leo.
Ho scoperto che il ragazzo frequenta il liceo scientifico, gioca a calcio ed ha la passione per il disegno.

Improvvisamente si avvicina un fotografo e ci scatta foto a raffica: nelle prime stiamo benissimo, tutti seri, nelle ultime, Leo fa facce buffe ed io rido spontaneamente.

Torno a casa con Martina, non prima di aver salutato i miei amici. È stata una festa stupenda e non posso fare a meno di pensare a quel ragazzo, che mi ha fatta ridere tutto il tempo...

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