*Gli hai scritto?*
*Noo!*
*Perchè?*
*Ho paura... supponiamo che sia un maniaco?*
*Ma che dici, ti ha trattata benissimo! Devo ricordarti come lo hai descritto: "il ragazzo più semplice e dolce che abbia mai conosciuto", e poi vi siete anche baciati...*
*Ti prego, non parliamo di quel bacio, non avrei dovuto darglielo.*
*Contattalo, così diventate amici. Non devi fidanzarti con lui!*
*Questo è vero, ma ho paura...*
*Se non vorrai più parlargli, non risponderai ai suoi messaggi.*Martina è troppo superficiale ed io troppo problematica.
*Vabbene, dopo gli invio un messaggio.*
*No, ora!*
È incorreggibile."Amanda, correggiamo la versione data per casa."
"Sì prof... allora... Caesar..."Compro la solita barretta ai cereali dalla macchinetta e con Martina e Leo vado in giardino.
"Cosa gli hai scritto?" chiede Martina.
È così assillante."Niente... non so che dirgli."
"Mmm... scrivigli: "Ciao sono la ragazza della festa."
"Sì, perfetto."
Compongo il messaggio e lo invio."Ha risposto?"
"Martina, l'ho appena inviato!"
È più emozionata di me."Secondo me, vi fate troppo prendere dall'ansia e dall'emozione; il ragazzo quando leggerà il messaggio, non reagirà come te, Martina." interviene Leo.
"E tu che ne sai?" domanda Martina.
"Sono un ragazzo." sorride divertito.Ha risposto.
*Ciao, non pensavo avresti avuto il coraggio di scrivermi.*
*Perchè?*
*Non sai chi sono.*
*Infatti, presentati!*
*Mi chiamo Harry Styles.*Ora ricordo: occhi verdi, perfetti ricci castani che incorniciano il viso, sorriso luminoso e fisico perfetto.
"Amanda... non posso crederci..."
"Taci!" zittisco Martina.*Quale scuola media hai frequentato?* gli scrivo.
*La scuola in centro, perchè questa curiosità?*
*Sono Amanda Seyfried*
"Amanda dove vai?" chiedono preoccupati Leo e Martina.
Non rispondo, corro in bagno con le lacrime agli occhi. Voglio sfogarmi, piangere e urlare.È lui, non posso crederci, il ragazzo che mi stregò cuore e mente ai tempo delle medie, che amai con tutta me stessa.
Il primo amore, con il quale, ricordo, passavo giornate intere a casa sua per studiare; andavamo insieme al bar, al cinema, in campeggio, alle interrogazioni di matematica, sempre insieme! Litigavamo? Si, ma c'eravamo sempre l'uno per l'altra.
"Ogni volta che avrai bisogno di me non sarò mai troppo lontano" è la frase che mi scrisse quando capimmo che dovevamo prendere strade diverse.
Ero innamorata, tanto, ma non potevo perdonarlo, dovevo andare avanti, trovare qualcuno in grado di sostituirlo e di rendermi felice, proprio come lui.
Dopo tante difficoltà riuscii a dimenticarlo: ero orgogliosa di me stessa, di nuovo felice e non grazie a lui.
Ed ora? Non mi lascerò portare a fondo da lui, ho percorso una salita ripida per tornare la ragazza solare e spensierata di oggi e non posso cascarci di nuovo.
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