Capitolo 6

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"Devo tornare a casa, è tardi.."dissi.
" Ok, va pure " Mi accucciai nel mio caldo lettino e cercai di levarmelo dalla testa per dormire. Dato che non ci riuscii accesi la televisione e passando canale non trovai nessuna cosa interessante. Allora la spensi, mi girai sul fianco e, finalmente, mi addormentai. La mattina seguente non si andava a scuola. Vado a fare colazione con un bel latte freddo ed un cornetto alla nutella appena sfornato. Grazie mamma! Bussarono alla porta, era Luke, un mio compagno di classe, nonché mio migliore amico. Mi propose di uscire per fare una passeggiata assieme Katy, Rosy, Arianna, Jeffry, ma non si azzardó a nominare Antonio.
" Perche non avete invitato Antonio?" Chiesi.
" Perche nessuno di noi lo sopporta, mi pare evidente " rispose lei, indifferente.
" Mh" annuì Arianna.
" Confermo" rispose Jeff.
" Ok, come vi pare " sbuffai.
Andammo a passaggiare sotto il palazzo di Luke a scherzare e a pattinare, ma nessuno di loro passó per la mente che qui abitava anche Antonio.
Nessuno si era accorto che Antonio si era affacciato alla finestra, ma io lo vidi.
" mi fanno male i pattini, vado a sedermi" mi lamentai, fingendo: i pattini mi stavano più che bene. Controllai se qualcuno dei miei amici mi stesse osservando, prima di aprire la porta del palazzo e iniziare a salire le scale correndo sempre più veloce, fino a quando non arrivai al quatro piano. Mi fermai di fronte alla porta del suo condominio e prima di bussare mi appogiai l'orecchio alla porta, mentre tra me e me pensavo:
" busso o non busso, busso o non " e nemmeno prima di finire la frase nella mia testolina vuota che mi lasciai scappare un piccolo urlo:
Antonio aprì la porta improvisamente e io persi l'equilibrio e caddi col culo a terra perché lui si spostó per evitare che io gli precipitassi addosso.
" grazie per avermi presa al volo"esclamai sbuffando.
" prego " rispose lui, divertito.
" intendi aiutarmi o no!?"Gli domando scontrosa.
" no, non ne ho voglia " risponde,
prima di girare i tacchi e scendere le scale correndo col pallone da calcio in mano.
" chi è là!!? " urló suo madre vedendomi stesa come un'idiota sulla soglia di casa sua ed io, alzandomi più velocemente di quanto The Flash possa alzarsi, scappai.
" Nessuno!" Esclamai urlando. All'improvviso spunta Antonio, sicuramente si era nascosto dietro il muretto avanti le scale del parco progettando di farmi mettere paura. Si aspettava che io mi spaventassi, eh?! Ed invece no, non mi sono spavemtata, mi sono cagata addosso! (Non letteralmente, quello per poco..). Non chiedetemi come ma in qualche modo il mio piede si trovó in aria e il mio culo per terra.
" Oh Antonio, non ne posso più dei tuoi stupidi scherzetti, basta! " urlai, prima di iniziare a spingerlo e ancor prima che io potessi finire la frase mi ritrovo con le braccia bloccate dalle sue grandi mani sopra la testa ed il muro dietro di me.
" tu a me le mani adosso non me le metti! Non hai ancora capito con chi stai parlando!" Esclama arrabbiato.
" Mi fai paura così " dissi, babettando come un'idiota. Lui non accennava a lasciarmi andare, mi guardava soltonto varie parti del viso: dagli occhi passava alle labbra e viceversa. Pian piano si avvicina, e prima che potesse accadere qualsiasi cosa alzai il ginocchio, sferrandogli una ginocchiata nei gioiellini. Lui arrossì di brutto e si portó due mani lì sotto. Presu l'occasione al volo ed iniziai a correre. Lui, una volta ripreso, cominció ad inseguirni talmente veloce che mi nascosi dietro i miei amici. All'improvviso mi trovai nascosta dietro il nulla. Ma cosa? I miei erano scomparsi, o più correttamente, erano scappati.

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