Preside: BRAVA!
Aggrottai la fronte. Brava cosa? Il cuore iniziò a rallentare i battiti.
Preside: Era ora che qualcuno tenesse testa a quell'insegnante. Dopo la tua "rivolta" alcuni ragazzi sono venuti a lamentarsi di quello che diceva. Mi scuso di aver disposto la classe di quell'essere..
E: Grazie a lei e alla sua disponibilitá signora preside, le sono grata
Ci salutammo con un sorrisetto e un impercettibile inchino.
La giornata trascorse piú che bene, e come stabilito Mattew venne a casa mia dopo la scuola.
-a casa-
M: Oh mamma! Ma hai una casa enorme
E: Beh vedi per me e la mamma è un po' grande, ma, ecco, mio padre..
M: Ow, mi dispiace cambiamo discorso...Perchè non mi mostri pa casa?
E: Oh si giusto! Però, ahahaha, prima... togliti le scarpe sai...mia mamma è fissata con la pulizia...
[...]
E: questa è la cucina, di li c'è il bagno, la lavanderia, il salotto, un altro bagno, la stanza "dei giochi", un ripostiglio e la stanza degli ospiti, al piano di sopra quattro camere da letto, altri due bagni, un piccolo salotto, un mini cinema...
Mi fermai quando vidi che Mattew non era attento a quello che dicevo, bensí a me.
E: Mattew va tutto bene?
M: Sisi...stavo solo pensando..
E: Ahh
M:...Ma Elizabeth...vedi, sto cercando di capire cosa non va in te...sei cosí...cosí
E: Cosí come Mattew? Stupida? Peesuntuosa? Cosí 'voglio-essere-al-centro-dell'attenzione'?
M: Cosí bella...
Rimasi per qualche interminabile secondo in silenzio, poi voltandomi dissi
E: Non tirare fuori il discorso della bellezza...Nessuno si innamora di una ragazza con i capelli puramente arancioni e degli occhi verdognoli...
M: Ma io non volevo dire questo
E: Ah no?
M: No..si anche questo...ma volevo dirti...che sei una bella, o carina, come preferisci, ragazza, quindi non scoraggiarti...non pensare a quello che pensa, anzi pensava, uno stupido professore..
E: Oddio, scusami..
M: Ma soprattutto...conta su di me in tutto.
Lo abbracciai.
Lui mi prese le mani e le avvicinò al suo petto.
E: I tagli!
M: Eh?
E: E no niente, volevo dire... non ti sbagli.
M: Ah menomale.
Me li ero scordati, completamente. Appena ci allontanammo un po li controllai. Erano tutti cicatrizzati apparte il piú profondo, ancora rosso fuoco. Mi voltai verso Mattew e gli dissi
E: Mi piace passare del tempo con te. Perchè non ci vediamo un altro giorno?
M: Certo! Buona idea.
Mentre lui cercava di raggiungere la mia guancia per darmi un piccolo bacio, nonostante fossi bassa, la porta si aprí.
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Elizabeth
FanfictionUna storia piena di conflitti, gioie immense, situazioni scomode, problemi personali ma soprattutto amori conttracambiati e non. Solo chi leggerá questa storia potra scoprirli.