Capitolo 3.

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Dopo quella domenica passarono alcuni giorni in cui non ci vedemmo per via dello studio e passammo le giornate a telefonarci a tutte le ore del giorno, io coricata sul letto a guardare il soffitto e ridere e lui sul divano della sua camera coricato a ridere, come due bambini. Fin quando non arrivò il quattro aprile, lo ricordo ancora come se fosse ieri,mancavano due giorni al suo compleanno che quell'anno cadeva di Pasquetta, decidemmo di festeggiare prima e, assieme ai nostri amici, organizzammo una festa a sorpresa a casa di Renzo. Quel giorno successe di tutto e di più, ci riunimmo alle tre per addobbare la casa e ci impiegammo due ore belle e buone, in queste due ore attaccammo uno striscione con scritto 'Buon compleanno' in mezzo al salone, scegliemmo il film da vedere quella sera e, con l'aiuto della madre di Renzo, cucinarono una torta, nel frattempo io uscì in giardino, se così si può definire, e, con l'aiuto di Renzo e Andrea, cercai di fare una scritta a Marco, solo che non essendo molto pratica, lasciai fare a Lorenzo, che combinò un casino poiché scrisse 'compleanno buon' e appena ce ne accorgemmo, scoppiammo tutti a ridere fragorosamente. Verso le cinque Marco si fece accompagnare lì dai suoi genitori, che erano già al corrente di tutto, appena arrivò non ci trovo fuori dalla casa, ma al nostro posto trovò lo striscione rovinato e si mise a ridere, dopodiché sbucammo fuori urlandogli 'Sorpresa' e lui saltò in aria. Entrammo dentro e fu il momento di aprire i regali, per primo aprì il regalo dei ragazzi, il cappello che sognava da tempo, il cappello del suo idolo: Michael Jordan. Dopodiché tocco al mio regalo, non gli avevo anticipato niente, perché doveva essere una sorpresa e quando lo aprì e vide che si trattava proprio del cd dei suoi due cantanti preferiti, che aspettava da tempo, cominciò a spuntare un sorriso come quando un bambino apre i regali il giorno di Natale e io scoppiai a ridere, nel mentre lui lasciò andare i regali sul divano e corse verso di me, prendendomi in braccio e baciandomi. Quella sera la passammo a ballare, scherzare e guardare un film horror e gli sottrassi il suo bracciale preferito, che da quel giorno divenne mio, era il suo bracciale, ma quando lo misi al polso mi disse "Puoi tenerlo tu, trattamelo bene, e.. Ricorda: se hai lui con te, io sono sempre con te.", lo ringraziai e lo abbracciai fortissimo, da quel momento non lo levai più e la notte, prima di addormentarmi, lo baciavo, si sembrerà una cosa da bambini, ma per me era importante, era come avere un pezzo di lui con me, avere qualcuno che mi proteggeva.

Il giorno dopo era finalmente arrivata Pasqua e in casa ovunque si andava si sentiva odore di cioccolato, ma il regalo più grande per me era lui. Mi alzai dal letto sempre verso le dieci e scesi in salone per augurare una buona pasqua a tutta la mia famiglia, compresi i miei nonni materni che, anche se separati, preferivano passare le feste insieme per rendere mia madre felice, dopodiché salimmo ognuno nelle rispettive camere e ci preparammo per la messa pasquale; io scelsi i vestiti che avevo comprato per quel giorno: una maglietta sopra l'ombelico con scritto 'true love' di un colore tortora con una canottiera dello stesso colore di sotto, un giubbotto di jeans vecchio, un nuovo paio di pantaloni larghi neri e le nuove vans nere. La sera, verso le otto, io, Marco, Lorenzo, Andrea, Erica e Gaetano uscimmo e andammo al centro per passare il tempo insieme e aspettare la mezzanotte per fare gli auguri a Marco. Verso le undici e mezza, presi dalla stanchezza, decidemmo di ritornare a casa, ma io non mi addormentai subito e lo chiamai per aspettare la mezzanotte insieme. Verso mezzanotte meno dieci gli dissi "Scusa amore, sono troppo stanca,  possiamo sentirci domani? Ti prometto che passeremo tutta la giornata a parlare, giuro!" lui, deluso da tutto mi rispose "Eh va bene, ma sappi che volevo che fossi tu la prima ad augurarmi buon compleanno,  ma fa niente, buonanotte amore a domani." ridendo risposi "buonanotte a te." Non sapeva che da un momento all'altro sarei andata sotto casa sua ad abbracciarlo e a fargli gli auguri, era tutto pronto. Dopo cinque minuti ero già sotto casa sua, sua madre lo fece scendere allo scoccare della mezzanotte e gli spuntai davanti. " Buon compleanno amore." urlai e lui, sbalordito, cominciò a ridere e mi abbracciò "Grazie di tutto amore, davvero", nascose la sua faccia tra i miei capelli e io lo strinsi forte, aspirando il suo buon odore, che mi portava a non pensare a nulla se non a noi due.

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