-Allora, signorina ...-disse Morgan appoggiandosi alla scrivania messa affianco alla finestra.
-Scusi?-dissi senza capire per l'agitazione. Cavolo ero davanti ad uno dei vampiri più forti e importanti del nostro tempo e l'unica cosa che riuscivo a dire era "scusi".
-Il tuo cognome? Ho parlato con il tuo tutore a proposito del tuo primo giorno di addestramento e del tuo problema.
Ero così confusa che non credevo di aver capito tutte le parole-Problema?
-Si,il tuo problema di memoria. Sai non capita spesso qualcuno con il tuo singolare problema.-mentre parlava si capiva quanto fosse sorte psicologicamente. Ed adesso capivo perché gli altri avevano tanto paura di lei,si percepivano quasi tutti gli anni,tutte le conoscenze acquisite,tutte le esperienze vissute. In effetti faceva paura,ma non nel senso più comune e scontato,ma nel senso che tremi nel vedere quanto una persona può sembrare insignificante nei suoi confronti,ecco credo che sia questo che ti fa letteralmente tremare di paura.
-A si,ma non si preoccupi sto imparando a conviverci. E poi ho saputo che molti cadono in depressione a causa dei loro ricordi.
-Si be altri invece diventano squartatori. Succede ma non per questo non si può non sapere chi si é stati prima di trasformarsi.-disse alzandosi,iniziando ad allontanarsi e facendomi segno di seguirla-su vieni,voglio farti una proposta.
La seguii fino al suo ufficio situato accanto alla biblioteca. Era un'enorme stanza,piena di libri. C'era una sola finestra dietro la scrivania,una grande e lussuosa scrivania con delle altrettanto grandi e lussuose sedie di legno e velluto rosso. Sulla scrivania delle mappe e dei quaderni pieni di appunti aperti che chiuse appena entrammo. Sulle mensole poi oggetti che sembravano souvenir di viaggi nei paesi più strani e singolari,foto in bianco e nero che la ritraevano nei luoghi che aveva visitato.
-Accomodati-disse sedendosi,cosa che feci subito anch'io.-il tuo tutore,Elia Wilson,mi ha parlato di te,sai anche se ora non ne sei consapevole tu hai le potenzialità andrebbero sprecate sul campo di battaglia,potresti fare grandi cose se solo lo volessi.
-Posso sapere dove vuole arrivare?-chiesi tirando fuori tutto il coraggio che avevo.
-Ti sto chiedendo di aiutare la razza in modo diverso dal fare il soldato.
Stavo per chiedere spiegazioni quando mi mise a zittii-aspetta se vuoi saperne di più chiedi al tuo tutore,saprà rispondere in modo esauriente a tutte le tue domande. Ora se vuoi scusarmi avrei molto lavoro svolgere.
Non sapendo cosa dire,confusa e stordita dalla fame che iniziava a farsi sentire dissi solo- Con permesso-e uscii dall'ufficio. Fuori ad aspettarmi c'era Elia con un'aria severa,strana per lui. -Allora com'è andata? Hai delle domande da farmi?-disse avvicinandosi a me quando vide che stavo male-Che hai?
-Ho fame! Stoppa. Ti prego,aiutami.
Gli misi un braccio intorno al collo e mi portò in cucina,mi versò un po di sangue in un bicchiere e lo mise sul tavolo di fronte a me. Non riuscii a controllarmi,presi il bicchiere che svuotai in pochi secondi. Era una sensazione così bella sentire il sapore del sangue in bocca,così dolce e denso che non riuscii a sentire nient'altro che sangue per in paio di minuti.
-Stai bene?-disse Elia mettendo mi le mani sulle spalle e guardandomi negli occhi.
-Si,credo di...-non riuscii a dire nient'altro, sentivo il sangue risalire con la stessa velocità con cui é sceso. Scansai Elia e mi precipita i sul sa andino che si ricoprì i di sangue. Non riuscivo a smettere do vomitare,era più forte di me. Quando finii di vomitare c'era Elia dietro di me allarmato. Presi un tovagliolo e mi pulii la bocca sporca.
Non disse nulla ma dalla sua espressione si capiva che non era normale.
-C-come stai?-disse lentamente guardandomi negli occhi con uno sguardo allarmato.
-Non lo so-dissi cercando di trattenere con tutte le mie forze l'impulso di vomitare.-Credo di st-stavo per dire di stare meglio quando un conato di vomito mi impedí di continuare a parlare. La mia bocca era piena di sangue, coagulato e granuloso.
Quando finii di vomitare Elia mi accompagnò in camera sua per farmi riposare,dopo andò a cercare aiuto,mentre io mi addormantai in modo profondo. Mi sentivo così tanto stanca e debole che dormire era scontato. L'ultima cosa che ricordo poi era la porta che si apriva ed Elia e Morgan che entravano di corsa.
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The Black Shadow: La Città di Luce
VampireCosa fareste voi se vi risvegliaste in una camera d'ospedale a New York,senza poter avvicinarti alla luce del sole,con i sensi amplificati e con un'insana ossessione per il sangue. E se non ricordate niente della vostra vita prima di quel mattino. E...