×Capitolo 3×

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Praticamente era un po' un rituale il nostro quello di "decorare" con le bombolette spray lo stadio ogni volta che si finiva un periodo di scuola o quando andavano abbastanza bene gli affari. Charlie e Ashley sono degli spacciatori e anche i migliori e più giovani della zona. Sarò la più piccola ma sono la più coraggiosa del gruppo anche se loro non lo vorranno mai accettare, sono troppo orgogliosi. E ciò mi fa ridere perché posso sempre usarla come frecciatina nei loro confronti, sopratutto con Charlie oltre a quella della sua altezza.
Comunque dicevo che sì, siamo andati allo stadio per scarabocchiare un po' ma questa volta in occasione di una festa che ho saputo è Jones a organizzare e alla quale verranno tutti gli amici suoi e alcune persone della sua scuola. Ovviamente eravamo invitati anche noi.
<<Ragazzi ci credete? Una festa e verranno tutti quanti, la prima di quest'anno e sarà una delle migliori che capiteranno, poco ma sicuro>> diceva Jones, non del tutto capivamo perchè fosse così emozionato, è una festa e non è la prima che organizza ma non ci diedi peso, era strafatto quindi che biascicasse era normale.
<<Sai Cara, è anche una festa per il tuo ritorno in un certo senso. Speravo che tornassi e quando hai inviato un messaggio ad Ashely ho capito che saresti tornata. Mi auguro che questo sia decisivo e che non te ne andrai un'altra volta>> aggiunse poi con una smorfia che immagino dovesse essere un sorriso. Un po' indeciso come sorriso ma meglio di nulla. Apprezzamento.

Baggianate, come poteva sapere che saremmo tornate per via di un messaggio eh?
Noi? Da quando c'è un "noi"? Ci sono stata sempre e solamente io.

Ma che cosa dici?! E io che sono? Invisibile e muta?

Beh in effetti sì poiché ti sento solo io e non ti sopporto nemmeno.

Ha ha ha, divertente davvero. Vedi che se non ti faccio io queste domande tu da sola non ci arrivi.

Ti ricordo che siamo la stessa persona, quindi smettila di fare la saputella del cazzo e levati di torno.

Beh si vede che sta facendo il lecchino adesso lui.

Oh ma ti levi?!
Effettivamente io scompaio e riappaio nel gruppo a seconda di come mi gira e di come mi sento. Visto che negli ultimi tempi le cose in casa non hanno fatto che peggiorare ho deciso di ritornare a frequentare quei rincoglioniti e di rimanerci in modo fisso, erano l'unica cosa a cui mi ero affezionata anche io e mi accettavano per come ero..un casino umano con una famiglia da cui è meglio non prendere esempio di sicuro.
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Abbiamo iniziato a scarabocchiare un muro ancora intoccato con le bombolette disegnando cose di ogni tipo. Ashley stava facendo un non so cosa simile ad una nuvola resa tutta grigia dalle parole che vi aveva scritto al suo interno, Jones invece aveva fatto un semplice segnale di divieto con all'interno un omino che ricordava un membro delle forze dell'ordine. Non era molto pratico nel disegnare quindi i suoi disegni erano sempre interpretati male, cosa che lo faceva infuriare poiché non si sentiva realizzato in modo che rendesse bene l'idea di ciò che aveva in mente, so cosa si prova a non sapersi esprimere in maniera decente anche se nel mio caso riguarda di più il parlato. Io stavo disegnando un volto diviso a metà, una parte mostrava l'indifferenza, lineamenti rigidi e uno sguardo cupo con aria di sfida mentre l'altra era con le lacrime agli occhi dai quali fluivano in maniera del tutto autonoma, senza poterle controllare né ricacciare indietro. Era il mio stato d'animo degli ultimi tempo in un disegno. Senza nemmeno accorgercene si era fatto tardi e delle persone hanno iniziato a riempire lo stadio e a prendere posto nelle file di sedie rosse, ci sarebbe stato un concerto quella sera di sicuro visto che al centro del campo c'è un enorme palco allestito ma non riuscivo a intuire di che gruppo si trattasse. Non vi erano manifesti intorno né ricordo di averli visti. Uno striscione però era appeso ma non riuscivo a vedere. La cosa che me lo impediva oltre alla mia miopia erano i gruppetti di ragazzi che si stavano formando. Alcuni erano vestiti con felpe stile sportivo, altri avevano delle giacche di pelle e qualche piercing di troppo in viso.
<<Credo sia meglio che ce ne andiamo prima che finisca male tutto ciò>> sento parlare Charlie, il cosidetto "coniglio" anche se io penso che sia molto più responsabile di quanto mostri al resto.
<<Non capisco perché, non ci fa caso nessuno a noi al momento. Finiamo e ce ne andiamo>> ribadisce Jones, non capendo mai quando è ora di finirla.
<<Concordo con lui, andiamocene alla stazione che anche lì potremo lasciare qualche segno per esaurire la scorta, che ne dite?>> propongo io per salvare la situazione leggermente spiacevole che potrebbe crearsi fra lui e Charlie, sono loro che comandano quindi si fa ciò che dicono loro senza obiettare né proporre nulla, e ciò mi rendeva un po' insicura sul da farsi. Erano anche spesso in disaccordo per il loro modo di pensare differente il che rendeva le cose più complesse. Io lo facevo perché non mi interessava minimamente se loro erano i capi o meno, se una cosa la voglio dire per la maggior parte del tempo lo faccio e basta ma meglio stare attenti con quei due..non si sa mai che gli passi per la testa.

Sisi, infatti ogni volta che parli ci cacci nei guai e poi ti vai a chiedere perché ti capita ogni disgrazia.

Non è vero che mi lamento e che mi chiedo cose del genere. Aspetta un secondo..hai usato ancora il plurale? Ma che problemi hai nel capire che ci sono solo io e basta?

Che problemi hai tu nell'accettare la mia esistenza? Io sono la parte più razionale di te e ti faccio riflettere ma non mi dai mai ascolto

Sarà perché sei una rompi palle assurda e sei anche noiosa? Inoltre nessuno vuole mai sentire la tua opinione perciò inizia a dissolverti che mi fai un piacere

Pensi davvero che ti lascerei in pace così facilmente? Ti sbagli..HA

Stavo per rispondere alla mia coscienza ma mi sono accorta che gli altri mi stavano fissando con aria d'attesa come se avessero proposto qualcosa ma io, troppo impegnata a discutere con la vocina assillante nella mia testa, mi sono persa tutto come al solito. Ecco cosa serve questa coscienza del cavolo: a lasciarti sempre indietro.
<<Scusate ragazzi ma mi sono distratta per un attimo, che stavate dicendo?>> intanto mi guardo intorno e vedo che lo stadio era quasi pieno. Oops..credo di aver passato qualche minuto di troppo a parlare tra me e me. Maledizione.
<<Stavamo giusto aspettando te per andare, principessina>> sento dire queste parole da Charlie che nel frattempo mi avvolge con braccio sulle mie spalle e guarda con aria divertita la mia occhiataccia in risposta al suo gesto. La sua reazione non mi piace affatto per non dire del nomignolo poi..
<<Senti caro il braccio te lo puoi anche tenere tu, non sono il tuo appendino e il "principessina" te lo puoi anche ficcare sai dove quindi non sto a spiegarti>> dico con tono di finto compiacimento e sollevo il suo braccio di dosso con fare infastidito e lo lascio andare.
<< Sei sempre così amorevole, Cara>> ribatte lui divertito più di prima. Jones e Sam stanno lì impalati a godersi la scena come due mammalucchi mentre Ashley rivolge al ragazzo al mio fianco un'occhiata triste. Credo che gli voglia più bene di quanto possa meritare. Intanto osservo Sam, il più taciturno del gruppo in cerca di un sostegno ma soffoca una risatina seguito da quel cretino di Jones.
<<Ehi voi due, dovete starvene lì ancora per molto o possiamo andare?>>
<<E dove vorresti andare?>> sento parlare Sam che s'è svegliato dal suo silenzio. Ha una voce davvero bella da sentire. Così calda e pacata.
<<Che cazzo ne so io? Iniziamo ad andare e poi dove ci portano i passi continuiamo no?>> dico scocciata e mi dirigo lungo la strada per uscire dallo stadio ormai affollato con passo svelto lasciandomi dietro il resto. Ho un passo talmente veloce che vincerei il primo premio in un una gara di marcia.. e giustamente anche di distrazione visto che sbatto contro qualcuno.

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