CAPITOLO III

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La settimana passò tranquillamente, non ho avuto più scontri con nessuno e ho legato molto con Annabel anche se sembra che nasconda sempre qualcosa ma in fondo non è la mia migliore amica e mica pretendo che mi racconti la sua vita da quando è nata ora e ogni suo segreto non sono così invadente.
È martedì e già ero stufa di tutto ciò. Entro a scuola e mi diriggo nel mio armadietto e lo apro con forza dato che era rotto e sento un gemito di dolore, segno che avevo sbattuto lo sportello del mio armadietto in faccia a qualcuno merda...chiudo esso e vedo un ragazzo che ha le mani nel naso e che gli stava sanguinando "merda che dolore amico sta più attento"dice con gli occhi chiusi per via del dolore "oddio scusa scusa il mio armadietto e rotto e lo devo aprire con forza scusami davvero "prendo un fazzoletto e cerco di togliere del sangue asciutto e quello che colava ad un tratto prende la mia Per allontanarla dal suo naso e mi guarda, perché mi guarda questo,però.....ha un bel paio d'occhi e bo mi sorride (anche se gli ho rotto il naso)sto ragazzo mi ispira a qualcosa di speciale e sento il mio corpo irrigidirsi e tremare "sta tranquilla non è la prima volta che qualcuno mi fa uscire sangue dal naso"sorride e wow che sorriso no ok un pò di contegno "scusami davvero "dico dispiaciuta "sta tranquilla guarda il mio naso ha smesso di sanguinare "fa un tenero sorriso non so ma questo ragazzo mi intriga stavo per rispondere ma suona la campanella e quindi gli sorrido e lo saluto e vado nella mia classe e mi siedo, Annabel non c'e e non posso raccontargli niente uff.
Era l'ultima ora non vedevo l'ora di andarmene da li. Finalmente a casa, non ciò neanche voglia di cucinare.
Tutto buio non vedo niente di niente, non so dove mi trovo,anzi vedo un lampione che illumina una piccola bambina von le codine ed è......triste.......quella bambina ero io.....non ricordavo quella....scena.....anzi....non credo nemmeno che sia successa davvero. Ora capisco, rispecchiava il mio stato d'animo ,come ero diventata nel corso del tempo,sempre una bambina ma con paure adulte ,più grandi di me ... ....
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SCUSATE PER IL RITARDO E SE É CORTO MA CON LA SCUOLA MI VIENE DIFFICILE CONCENTRARMI SCUSATEMI

QUESTA SCENA SERVIRÀ PER UN CAPITOLO PROSSIMO MOLTO IMPORTANTE

SCUSATEMI ANCORA 

Sconosciuti //Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora