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SOPHIA
" Ehy Sophia,mi senti?"
Quella voce mi fece tornare alla realtà..ero seduta a gambe incrociate sulla spiaggia mentre guardavo l'orizzonte..un orizzonte troppo lontano per arrivarci con lo sguardo,erano le 5 di una fredda giornata autunnale che sembrava non finire mai.Il rumore delle onde,il fruscio del vento sulle foglie,lo splendido panorama mi avevano trattenuta lì per un ora circa ma poi sono dovuta tornare alla realtà,alla mia vita,una vita che nessuna ragazza desidererebbe ...Mio nonno continuava a chiamarmi,io mi alzai e gli andai incontro.Mi avvicinai,non troppo,ma abbastanza per sentire le sue parole."È ora di tornare a casa,la nonna ci aspetta".
Questa ero io:una sedicenne senza genitori e senza una pallida idea di dove fossero,a vivere con i miei nonni materni in una casetta di Seattle veramente troppo piccola.

Sophia's part
Tre anni dopo
Mi sono appena diplomata e con i soldi messi da parte da parecchi anni ho deciso di fare un viaggio,così ora mi trovo su un aereo diretto a Barcellona,scrivo un e-mail per rassicurare mio nonno che va tutto bene,e quando la voce metallica degli auto parlanti annuncia il decollo dell'aereo spengo il computer e metto le cuffie all'orecchie.
Passano diverse ore e mi trovo in un aeroporto pieno di gente,è sempre difficile stare in una città che non si conosce e oltretutto sono sola:mia nonna ha perso le gambe in un incidente stradale diversi anni fa nella quale mio fratello ha perso la vita,e mio nonno non può lasciarla sola a Seattle.
(...)
Dopo svariati giri per questa grandissima città decido di andare in un posto un po più tranquillo,vedo un bar non troppo affollato e entro.Mi siedo e prendo l'ordinazione,mentre guardavo fuori dalla finestra un ragazzo attira la mia attenzione dicendomi:non sei di qua vero?scommetto che sei una turista..
Io,un po scocciata sia per la sua maniera troppo confidenziale sia per la pressione di tutta la giornata,mi limito a dire:hai vinto la scommessa...
Speravo che la conversazione finisse qui e invece comincia a parlare sedendosi al mio tavolo;a dire la verità è un tipo simpatico,ma devo stare attenta.Sarà passata un ora da quando abbiamo iniziato a parlare e nel frattempo è arrivata la mia ordinazione che ho sbranato in pochi minuti,alla fine si offre di accompagnarmi a fare un giro..guardo l'ora:19:43..È TARDISSIMO...prendo la borsa,un fogliettino e cominciò a scriverci il mio numero,glielo do dicendo:magari domani,chiamami! E esco.
[....]
Arrivata in hotel mi precipito alla reception e prendo la chiave della stanza,apro la porta e vedo una stanza modesta,di medie dimensioni e arredamento semplice,in fondo il massimo che potessi permettermi.
Decido di fare una doccia per sciogliere la tensione accumulata dal viaggio e poi cado sul letto in un sonno profondo.
•Squillò il telefono,risponsi ma la voce non era familiare,la polizia,biascicava parolone che non riuscii più a sentire ormai:un incidente,un morto,una ferita..troppe emozioni tanto che svenni sul tappeto della mia camera.•
Mi sveglio,tutta sudata ma ormai sono abituata a questi tipi di sogni,mi perseguitano da diversi mesi,sono le 5:30 del mattino e non riesco a dormire così prendo il telefono:4 nuovi messaggi,tutti da NUMERO SCONOSCIUTO.Li aprii:
Ei..ti ricordi di me?
Ci sei?Disturbo?
Comunque sei bellissima😊
Dai ti lascio in pace,buonanotte principessa ❤️
Così,con il sorriso stampato sul volto,mi riaddormento.
"Drin drin drin" il rumore della sveglia mi porta alla realtà:9:46,ho dormito per parecchio ma ora dovrei fare colazione così infilo al volo dei pantaloncini a vita alta e una canottiera,la collana di tiffany e decido di lasciare sciolti i miei lunghi capelli castani che arrivano fino al sedere.
Quando scendo nella hall rimango a bocca aperta,era vero o era solo un sogno?

ᎪᏀᎪᎥNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora