C A P I T O L O T R E

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In tre sorsi finisco di bere l'acqua e poggio il bicchiere sul tavolino.
Fiona scende le scale e torna con un piumone e un cuscino.
Me li porge e dice «Tieni anche questa maglia, in caso che tu non abbia preso nulla con te.»
«Ti ringrazio, sei molto gentile.»
«Figurati» Sorride.
«Debbie puoi mostrarmi la tua stanza?»
«Certo.» Dice sbuffando.

Mi conduce al piano superiore dove ci stanno cinque porte bianche tra cui due aperte.
Entro in una a caso e mi ritrovo Carl.
«Carl? ma io non ti ho visto entrare.»
«Eh è tutta una tecnica, non capiresti.» Risponde.
«Se lo dici tu.»
Esco dalla camera e vedo Debbie con la mano sulla maniglia che deduco sia quella per entrare nella sua stanza.

Apre la porta e mi dice «Vuoi dormire tu sul mio letto? Ah no ci dormo già io.»
Alzo gli occhi al cielo e faccio una risata ironica.
Mi accomodo accanto a Debbie lei
si siede sul suo letto a gambe incrociate posando le mani sulle ginocchia.
«Vivete solo voi quì?» Domando.
«No, siamo in cinque. Ma se consideri Frank sei.»
«Che culo, io sono figlia unica.
Dove sono gli altri ora?»

«Ian credo sia da Mickey mentre Lip e Liam sono fuori e Frank in giro, come sempre.»
«Oh forte.» Dico sbadigliando.
Prendo il mio cuscino e il piumone e li butto a terra, in seguito mi lancio nel mio 'paviletto' sotto le coperte, lo stesso fa Debbie.

Si cala un grande silenzio in camera, ed era molto spaventoso. "Cosa faccio in questo momento? Sì, mi metterò a tossire così Debbie penserà che avrò voglia di parlare." Penso tra me e me.
Mi metto a tossicchiare per due volte di fila, ma Debbie mi ha voltato le spalle.
Riprovo e riprovo e improvvisamente Debbie sbuffa e annoiata chiede «Che vuoi?»
«Parlare.» Dico prendendo fiato.

«Oh dio santo non puoi capire quello che mi è successo, ho litigato con mia madre ed è stato terribile poi non sento nemmeno i miei amici da quando è finita la scuola in più mio padre se non lo sapevi, ma è ovvio che non lo sai dato che non mi conosci, non so nemmeno chi s..»
Debbie si volta di scatto e mi urla «Ti stai zitta un secondo? Oh dio, mi chiedo come ti abbiano presa nel giro.»

«Sono una persona furba e intelligente, tutto quì.»
«Buon per te, ora buona notte.» Dice.

Sento la pioggia picchiettare sul vetro e il temporale sferzante.
Mi alzo e guardo con quel poco di luce che causa un tuono sul orologio appeso alla parete che segna le 04.15.
Non so cosa fare e oltre tutto non voglio svegliare Debbie perché dorme come un sasso e oltre tutto non credo di starle simpatica ma sinceramente, non mi importa.

Mi avvio verso la camera di Carl e apro leggermente la porta la quale scricchiola. Carl è sveglio e appena sente il rumore si alza di colpo a vedere chi sia. «Che ci fai sveglia?» Chiede in tono stanco.
«Mi sono spaventata e tu?»
«Rifletto.» Risponde mentre io mi avvicino al suo letto a castello.
«Uhm, potrei salire?» Domando.
«Certo.»
Salita sul letto, mi siedo a gambe incrociate.
«Comunque grazie per quello che hai fatto per me, sei davvero gentile.»
«Figurati, non è nulla di che.
Un giorno pure tu farai qualcosa per me, giusto?»
«Un giorno.» Rispondo.
«Tua sorella è davvero forte, insomma. È abbastanza scontrosa e non credo di piacerle ma non fa niente.» Dico con un filo di voce.
«Infine che ti importa del suo giudizio?»
«Giusto.»

Sento che i miei occhi iniziano a farsi pesanti.
«Notte Carl.»
Mi alzo e scendo dal letto accompagnata dal picchiettio della pioggia sul vetro.
Entrata in camera Debbie dormiva ancora, era così tenera in fondo.Mi butto a terra e mi avvolgo tra il piumone caldo.
Chiudo gli occhi e l'unica cosa che sento sono la pioggia e il temporale, non potevo davvero chiedere di meglio.

«Meredith, Meredith!» Sento qualcuno scuotere il mio braccio.
Spalanco gli occhi e mi ritrovo fronte a fronte con Debbie.
Mi alzo di colpo per poi finire a sbatterci la testa insieme.
«Dio scusami Debbie.» Dico mortificata e allo stesso tempo addolorata.
«Che cazzo.
È pronta la colazione.» Dice premendo dove l'ho colpita.

Scendo dalle scale in pigiama e i capelli raccolti in una coda fatta al ultimo momento. Debbie mi stava seguendo però si era alzata col piede sbagliato dato che è inciampata. «Tutto bene?» Le chiedo. «Sisi, scendi senza di me.»
«Se lo dici tu.»

Noto tutti i Gallagher riuniti in questo tavolo a cerchio bianco.
«Buongiorno Meredith! Dormito bene?»
«Certo,
Uhm, non è che potresti presentarmi i tuoi fratelli?»

«Allora, lui è Ian» Dice indicandomi un ragazzo dalla carnagione chiara, il viso coperto di lentiggini e i capelli arancioni.
«Io sono Meredith, piacere.» Dico mentre lui mi sorride.

«Lui invece è Lip» Mi punta un ragazzo biondo, occhi azzurri e sembrava molto simpatico.»
«Philip, ma puoi chiamarmi Lip.»
«Ciao» Dico sorridendo.

«Lui è Liam, è molto timido.»Gli sorrido. Un ragazzo dalla pelle di colore con gli occhi color nocciola e aveva un'aria molto dolce.

«E poi vabbè, Carl e Debbie li conosci già.
Ah! Ci sarebbe pure Frank che è nostro padre ma, va e viene quindi, beh hai capito.
«Oh, okay.»

Mi siedo al tavolo e noto che Debbie scende dalle scale.
«Oggi è una giornata terribile, ho la luna storta.» Dice isterica afferrando una tazza, il latte, i cereali e un cucchiaio.
«Oggi è proprio una giornata di merda, quanto odio il lunedì!»

SPAZIO AUTRICE
Yooo, i'm back
Ho fatto il capitolo più lungo e noioso tra l'altro but don't worry, ho in mente un sacco di cose che voglio mettere in atto.
Se avete domande scrivetemi pure e fatemi sapere se vi è piaciuto
xoxo💗

You're cold // Carl GallagherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora