"Ellie, il capo è in ufficio?" urlava mentre con una mano reggeva il telefono e con l'altra si tappava l'orecchio libero perché anche nel piazzale davanti all'aeroporto ormai c'era una gran confusione, e in più la pioggia era aumentata e il rumore copriva la voce della donna dall'altra parte. Aspettò la risposta poi continuò. "Bene!! Tienilo lì con una scusa, non farlo andare via per nessuna ragione. Sto per arrivare!" dopodiché riagganciò senza darle il tempo di rispondere.
Louis si guardava intorno cercando di non farsi notare e chiedendosi dove fosse andato Harry. Si stava domandando se avesse fatto bene a fidarsi ma se lo chiese per poco perché lo vide tornare con passo sicuro e dirigersi verso di lui.
"Vieni con me" gli disse.
Louis stava per perdere la pazienza.
"Riccio, chiariamo subito una cosa! Tra noi due c'è un patto, d'accordo, ma questo non ti dà il diritto di dirmi cosa devo fare!! Lo decido IO se devo venire con te, e sempre IO pretendo di sapere dove dovrei venire, prima di seguirti".
Il suo tono era petulante, come al solito, ma Harry non si scompose.
Incrociò le braccia con ostentata lentezza e attese con pazienza.
"Hai finito?" chiese infine.
"Co-... Cosa? Si... credo di sì" concluse Louis con la sensazione che il suo chiarimento non avesse ottenuto l'effetto sperato.
"Bene!" continuò Harry "Ora stammi a sentire tu, ragazzino. Non me ne frega un cazzo se sei abituato a fare quello che ti pare, qui si fa come dico io. Altrimenti ti chiudo a chiave in bagno e chiamo papà Tomlinson. E tanti saluti."Louis preferì non ribattere ma si stava innervosendo. Quel tipo era troppo arrogante per i suoi gusti. Uscirono nel parcheggio e Harry lo guidò fino a una macchina sgangherata i cui pezzi sembravano stare insieme con lo scotch.
Appena la vide Louis scoppiò in una risata.
"No, te lo scordi! Io non ci salgo su quel trabiccolo".
Harry sbuffò. Fece il giro della macchina e tornò dal lato di Louis, aprì lo sportello e ce lo spinse dentro come se fosse stato un bagaglio. Louis stava per protestare ma Harry lo zittì con il dito indice. "Non una parola! Non una sola parola!".
Tornò al posto di guida e uscì dall'aeroporto.Fu un tragitto breve. Harry fece una sosta nel quartiere di Overtown, una zona della città che Louis non aveva mai visto in vita sua. Gli disse di aspettarlo in macchina e di calarsi in modo da non essere troppo visibile, ed entrò in un palazzo fatiscente che era anche peggio della sua automobile. Dopo una decina di minuti tornò con una borsa da viaggio a tracolla e un cappello a tesa larga e sembrava di ottimo umore.
"Hai fatto il bravo mentre non c'ero?" lo prese in giro.
Per tutta risposta Louis fece un grugnito.Percorse poche miglia Harry si fermò di nuovo, parcheggiò a lato della strada ed entrò in un altro palazzo, vecchio ma non in cattive condizioni come quello di prima.
Prima di scendere lo aveva guardato fisso negli occhi "Silenzio. E tieni giù la testa." E si era avviato.Louis decise che ne aveva abbastanza di quel trattamento. Chi si credeva di essere per trattarlo come un bambino piccolo? Gli avrebbe fatto vedere con chi aveva a che fare. Immaginò la faccia del riccio quando, al suo ritorno, non l'avrebbe più trovato lì. Non aveva intenzione di chiamare suo padre, non l'avrebbe fatto neanche morto, ma pensò che dopotutto Liam sarebbe stato felice di aiutarlo nella fuga, anche se avrebbe preferito fargli una sorpresa, ma a questo punto non c'era altra scelta. Avrebbe chiesto a Liam di pagargli una camera d'albergo con la sua carta di credito e la mattina dopo avrebbe pensato a un modo per raggiungere New York. Compiaciuto prese il cellulare e cercò il numero del suo ragazzo tra i preferiti. Tuuu. Tuuu. Tuuu. Tre squilli poi più niente.
"Merda!" imprecò Louis. La batteria era esaurita del tutto e il telefono morto.****
Harry entrò come una furia e si diresse verso l'ufficio di Peter Warne dopo aver mandato a Ellie un bacio sulla punta delle dita. Lei sorrise. Harry le riservava sempre questo tipo di gentilezze, ma non ci si stancava mai di certe cose.
Spalancò la porta dello stanzino e il colpo d'aria strappò un po' il cellophane che sostituiva temporaneamente il vetro rotto; alla vista di Harry, Peter alzò gli occhi al cielo. Riconosceva quello sguardo. Qualcosa di buono bolliva in pentola, però sapeva anche che il più delle volte si rivelava un affare di poco conto che solo uno come Harry poteva considerare sensazionale.
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Night bus
FanfictionLouis non riesce proprio a far accettare a suo padre il matrimonio con il suo ragazzo. Harry non ha i soldi per pagare l'affitto. L'uragano che sta per colpire la East Coast non sarà l'unico a fare disastri, quella notte.