Ogni istante della mia vita fino ad oggi,mi sono sentita sempre poco, per qualsiasi cosa e non abbastanza per ogni persona a cui mi sono affezionata. Ho sempre pensato che fosse inevitabilmente colpa mia,anche se gli altri mi facevano del male. E ho ostinatamente cercato di capire cosa fosse quell'enorme, fastidioso dettaglio della mia persona, che portava gli altri ad andarsene, perché io no, io non vado mai via. Io resto,resto sempre. Anche quando la cosa più semplice sarebbe scappare e Dio, sono quasi impazzita per capire cosa ci fosse in me che non andava.
E non trovando una cosa precisa a cui dare la colpa, ho finito per odiare tutto e distruggere quello che ero. Non avevo più voglia di essere sola. Volevo essere esattamente quello che gli altri volevano.
Non ero pronta, ma ero troppo terrorizzata all'idea di essere percepita come "diversa" e quindi, sono semplicemente diventata come tutti gli altri.
Ho lasciato che la mia personalità abbandonasse il mio corpo, pensando che avrei potuto ripartire da zero. Che sì, i miei capelli così non andavano certamente bene,ma sarebbe bastato un colpo di piastra ed ero quasi bella.
Certo,gli occhiali nascondevano i miei occhi, ma già indossando le lenti era decisamente meglio.
Non c'era più spazio per le maglie larghe e comode nella mia vita,tutto stava per cambiare. Io stavo per cambiare, perché avevo bisogno di nascondermi, di essere semplicemente "normale", come tutti mi volevano e come,cercavo di convincermi, mi volevo anche io.
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L'altra metà del mondo
Ficção AdolescenteNon ti accorgi di essere cieca,se vivi nel buio. Non sai che un profumo esiste se non l'hai mai ascoltato. Tamara non sa chi è, non se non incontra Alex. dal testo: "Non c'era più spazio per le maglie larghe e comode nella mia vita,tutto stava per...