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LEGGETE L'ANGOLO AUTRICE IN FONDO.
Visto che parecchie persone me l'hanno chiesto, ho scritto questo capitolo per intero. Per me è stato un parto, ma spero di avervi accontentati x

Paura forse non era la parola adatta per descrivere il mio stato d'animo, ma era quella che più mi rimbombava nella testa mentre Annete parcheggiava la macchina, qualche isolato più indietro a quello dove si trovava il pub.

Mi passai le mani nei capelli castani, un gesto nervoso.

Sinceramente non sapevo come agire.

Sarei entrata nel pub, sarei stata spintonata dalle persone, sarei arrivata al tavolo del gruppo, e poi? Non conoscevo nessuno, apparte Annete, ma non è che potesse farmi da babysitter e la capivo, e quindi io ero letteralmente nel panico.

Se poi pensavo a Sarah, iniziava già ad appannarsi la mente. Non avevo sue notizie da tre giorni, da quando ci eravamo baciate, e avevo questa strana sensazione sulla bocca dello stomaco.

Io ed Annete ci avviammo verso il locale, più eravamo vicine, più mi sudavano le mani.

Fuori la porta del pub c'era un piccolo gruppo di ragazzi, tutti più grandi di me, che fumavano.
L'odore della nicotina mi arrivo alle narici e starnutii, non riuscivo proprio a sopportarlo.

Il locale era abbastanza rovinato, c'erano graffiti vecchi sui muri e alcune finestre erano spaccate, inoltre l'insegna del bar 'Moonlight' era solo per metà illuminata di blu.

Quando entrammo, fui sorpresa dalla quantità di persone che c'erano, si ne aspettavo molte, ma non così tante.
Non mi piaceva stare in luoghi affollati, sentivo mancarmi l'aria e mi venivano forti giramenti di testa.

Annete afferrò la mia mano e mi guidò al tavolo dove ci aspettavano, ed io la ringraziai mentalmente perché non avrei mai avuto il coraggio di mettere la mia mano nella sua.

Mi feci un mini discorso di incoraggiamento quando mi ritrovai davanti al tavolo, con dieci persone a fissarmi, perché sì, potevo farcela.

Scrutai ognuno di loro, ma non vidi Sarah.

Il mio morale era ormai sotto i piedi e volevo già andarmene, era inutile stare lì.
Ma Annete si sedette sull'unica sedia libera e mi trascinò sulle sue gambe, per poi circondarmi la vita con le braccia.

-Ciao ragazzi!- salutò energica Annete. Salutai anch'io, nonostante fossi a disagio per la posizione.

-Ah Crystal hai deciso di unirti a noi?- domandò uno dei ragazzi, e no, non ricordavo assolutamente il suo nome.

-L'ho incontrata mentre facevo shopping e ho deciso di invitarla- Annete parlò per me.

-Si vede che avete fatto shopping assieme! Crystal sei vestita in modo diverso dall'ultima volta- disse una ragazza.

Odiavo ricevere tutte quelle attenzioni, non sapevo bene come reagire.

-Avete già ordinato? Sto morendo di fame- disse ancora Annete.

-In realtà stiamo aspettando che Sarah esca dal bagno, sai che si incazza se ordiniamo senza di lei- disse Tyler, sì, il suo nome almeno me lo ricordavo.

-Sarah è qui?- domandai sgranando gli occhi.

-Esatto. E non capisco cosa tu ci faccia qui invece-

Mi voltai di scatto alla mia destra e la vidi.

Era bellissima, come sempre.
I capelli rossi lasciati liberi sulle spalle, una t-shirt bianca bucata e dei leggins neri stretti. Mi fissava truce con i suoi occhi verdi e all'improvviso scordai tutti i discorsi di incoraggiamento, perché era impossibile fronteggiare Sarah.

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