Capitolo 10 - La seconda prova

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Draco si sedette, fissando il punto da cui Harry se ne era appena andato. Si pulì furiosamente la bocca e valutò a fondo se lo voleva o no. Non era proprio sicuro che Potter avesse provato quello che lui aveva sentito, quel pungente, ardente... orrido... sentimento di audacia.
Draco odiava ammettere qualsiasi cosa, persino a se stesso, odiava ammettere che forse si o forse no gli era piaciuto il bacio, semplicemente perché voleva negare il tutto in generale.
Dopo qualche respiro vacillante e instabile, si alzò e cercò di prendere la scopa e la paletta che gli caddero d'impatto.
Riallungó la mano per prendere la scopa e spazzò, tremante, tutto il sudicio, prima di prendere la paletta. La afferrò, ma la mano gli tremò tanto che la fece quasi cadere di nuovo; raccolse tutta la polvere e la buttò via, senza curarsi di quanta se ne spargesse per terra durante il tragitto.
La bacchetta si liberò e la prese con incertezza, come se non gli fosse familiare, poi indietreggiò verso il muro e si lasciò cadere, prima di scoppiare.

"No, Draco, non è successo, era tutto un sogno - un incubo. Non ti sei appena fatto rubare il tuo primo bacio da Harry Potter. NON. Ti. È. Piaciuto. Non pensarci nemmeno a innamorarti di lui. Ricordati cosa ti ha detto tuo padre: "L'amore non ha nessun valore: è insignificante e sciocco. Non ti far intrappolare da un incantesimo dal quale non ti libererai."" Si disse, negando tutto, consapevole che ciò contraddiva i suoi veri pensieri. "L'hai odiato il bacio!"
Poi qualcuno entrò nella stanza per trovare un Draco rannicchiato in posizione fetale.
"Draco, ho appena visto Potter nel corridoio." Disse Pansy. "Ero sicura che tu avresti finito prima di lui. Cosa c'è, Draco?" Notò che era teso ed esaurito.
"Io-lui... Uh-eg-quel.. Po-lui-" Provò e rievocare l'accaduto, ma le parole si rifiutavano di uscirgli di bocca.
"Sputa il rospo!" Pansy si inginocchiò accanto al quasi tremante Serpeverde.
"L-lui mi mimi ha b-baciato." Disse, rifiutandosi di guardarla negli occhi che le si spalancarono dallo shock.
"Ti ha baciato? Draco, guardami."
Draco infine la guardò con gli occhi pieni di panico, appena lei gli prese il mento e lo costrinse a sollevare lo sguardo.
Aveva gli occhi di un color mercurio inscusabilmete vivido.
"Draco," iniziò a dire lei, ma lui la interruppe furioso.
"Non dirmelo!" Si alzò e si precipitò fuori dalla porta ignorando le grida preoccupate provenienti dalla sua amica.

Trascorse il resto della giornata a toccarsi le labbra in morbido disgusto e curiosità.

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Gli ci vollero un po' di giorni per calmarsi dopo l'incidente in detenzione.
Draco si chiuse in camera per il resto delle vacanze: si odiava. Si odiava per via di Potter, odiava il fatto che odiasse il ragazzo abbastanza da innamorarsi di lui.
C'era solo Potter nella sua mente, 24 ore su 24. Provò ad attribuire brutte caratteristiche ad ogni parte del suo corpo, ma il proprio subconscio prevalse, dicendogli ciò che sapeva essere vero:
1) I suoi occhi sono di un disgustoso verde vomito.
No, i suoi begli occhi verdi sono assolutamente perfetti.
2) Ha la bocca troppo sottile ed è un pessimo baciatore.
No, combacia perfettamente con la tua e non avresti voluto che il tuo primo bacio fosse diverso.
3) Ha i capelli troppo spettinati.
No, ami ogni ciocca dei suoi capelli corvini e sai di volerci passare le dita.
4) È troppo mingherlino.
No, ti ha riempito il cu*o di botte al ballo del ceppo.

Draco provava a respingere questi pensieri, ma continuavano a fluttuargli in mente, come squali attorno ad una preda, e lo stavano facendo impazzire.
Durante le lezioni, Draco rimaneva completamente sconcentrato e a volte gli occhi gli si soffermavano sul dietro della testa di Harry. Appena i pensieri iniziavano a volerci passare le dita, si risvegliava e tornava a guardare la lavagna, solo per poi ritornare a guardare Harry, in un terribile circolo vizioso.

In quanto a Harry, si rifiutava persino di guardare nella direzione del furetto. Il suo piano stava andando bene ed era sulla buona strada per tornare ad odiare Draco, ed anche se continuava a provare dei sentimenti
Se la passava bene.
"Mettetevi al lavoro." disse il professor Piton, che aveva appena finito di spiegare un complesso antidoto per veleni non comuni.
Il Serpeverde lasciò vagare la mente, ma fu risvegliato da una borsa che veniva sbattuta sulla sedia accanto a lui. Alzando lo sguardo, Draco vide che la persona che avrebbe meno desiderato vedere stava lanciando la sua roba sul pavimento con una smorfia.
"C-che ci fai qui?" Tartaglió Draco.
"Sto prendendo gli ingredienti, Piton ci ha messo in coppia insieme di nuovo, so di essere ritardato, Malfoy, ma so quando qualcuno mi odia abbastanza da torturarmi." Harry disse, con cattiveria nelle parole.
Mentre il Grifondoro andava a prendere gli ingredienti dall'armadio, Draco si asciugò sulle cosce le mani sudate senza motivo, deglutendo con un nodo in gola.
Harry ritornò con tutti gli ingredienti di cui avevano bisogno, numerose fiale e scatole gli sporgevano dalle braccia, Draco fissava solo il calderone di fronte e lui, ben al corrente che sarebbe stato un inferno vivente.
Harry versò del sangue di drago nel calderone per iniziare la pozione.
"Passa le code di topo." Harry disse calmo, conscio che qualsiasi battaglia stessero combattendo, era in vantaggio.
Draco sembrava sperduto e cercò un barattolo di salamandre che sembrava essere scappato, considerando che non era da nessuna parte.
"Non l'hai preso." Disse, provando a calmarsi, ma fallì miseramente. Perché era così nervoso?
"Malfoy... È esattamente accanto a te." Lo corresse Potter, con un tono talmente pieno di scherno, che Draco poteva materialmente vedere il disprezzo uscire dalla sua merav-orribile bocca.
Prese il barattolo e lo passò a Harry, senza dire una parola. Continuò così per la maggior parte della lezione, finché Harry scelse di continuare a torturare Draco.
"Oh Draco caro, perdonami se ti disturbo, ma mi stavo chiedendo perché scleri quando i tuoi occhi cambiano colore?"
"Zitto." Disse brusco, aspettando che l'ora finisse.
"Awww Drachino ha forse paura di dire a Harry la risposta?" Lo schernì Potter e ciò lo seccò a tal punto che se fossero stati soli, lo avrebbe steso con un pugno.
"Ho detto zitto, Potter." Lo minacciò Draco.
"Cos'è successo a: " Oh, Harry, ho una cotta per te da quando ti sei rifiutato di essere mio amico-"."
"ZITTO!" Aveva colpito un nervo e Harry poté solo sorridere, pronto a procedere, ma fu interrotto da una monotona, eppure rimproverevole voce da dietro di lui.
"Signor Potter, smettila di infastidire altri studenti mentre stanno lavorando. 5 punti in meno a Grifondoro." Piton disse dietro di lui.
Harry deglutí, trattenendo un lamento dalla voglia di punzecchiare ancora Draco.
"È meglio che tu faccia bene domani, Potter. La seconda prova potrebbe essere peggio della prima." Lo ammonì il professore, prima di dire alla classe che erano liberi di andare. Harry si era completamente dimenticato della seconda prova il giorno dopo.
In quel periodo stava studiando talmente tanto che il cervello gli malfunzionava e ,certamente, vendicarsi di Malfoy era sempre divertente.

Drarry - Era tutto solo un giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora