Drarry - Era tutto solo un gioco

Capitolo 18 - Ritorno a Hogwarts

Harry provò a dormire nel viaggio in treno verso Hogwarts.

Da quella notte, quella orribile notte Harry non era riuscito ad avere più di due ore di buon sonno. Arrivava a sei quando era fortunato, ma i suoi sogni erano inevitabilmente invasi dagli incubi: lampi di persone che venivano torturate, morti e persino Voldemort stesso. A volte quando era completamente di fuori Ron e Hermione lo guardavano preoccupati. L'unica notte di sonno decente che aveva avuto era stata quando aveva ricevuto il serpente da Draco.
Gli mancava terribilmente, l'unica cosa che gli aveva permesso di superare l'estate e l'attacco dei dissennatori era stato il suo furetto.

Quello era il suo patronus, pensava a Draco quando lo evocava.
Ma stare lontano da qualcuno di così vicino a te, senza sapere se sta bene o no, è la cosa più difficile da affrontare.

Infinite possibilità facevano capolino al suo orecchio quando era da solo. Draco avrebbe potuto benissimo essere ferito o torturato o persino ucciso da Voldemort. Questi pensieri consumavano la vita quotidiana di Harry, formando un abisso di rabbia nelle profondità più remote del suo cuore. In questo esatto momento, Harry era il peggior nemico di Harry.

Mentre le quattro ore di viaggio scorrevano, Hermione e Ron dovettero andare a fare i giri di controllo da prefetti, lasciando Harry da solo con se stesso, che era l'ultima cosa che voleva. Presto cadde in un sonno irrequieto.

La piattaforma era gremita di bambini, adolescenti e adulti. Gli amici si incontravano, salutandosi e abbracciandosi, i genitori salutavano i loro bimbi del primo anno, i fratelli litigavano per essere abbracciati per primi.
Harry camminava lungo il binario, cercando una certa persona speciale: Draco. Il vapore rendeva difficile la vista.
Come poteva mai trovare Draco?

E allora il tempo si fermò e i movimenti si fecero lenti, a velocità di tartaruga. Vedeva una testa biondo platino in piedi al centro della piattaforma che guardava dritto verso Harry, con un ampio sorriso sul volto. Harry si incamminò goffamente verso di lui, le labbra schiuse in un sorriso.

A quel punto il sorriso sul volto di Draco si fece malvagio, i suoi occhi color mercurio diventarono grigio pietra, infine si pigmentarono di rosso. Il naso si infossò fino a restringersi a due fessure e i capelli sparirono.
Il volto di Harry tramutò da gioioso a impaurito e la cicatrice iniziò a bruciargli. Non fu finché Voldemort rise con un suono da far torcere le budella che Harry si ritrovò solo sul treno, con la testa che gli pulsava dolorosamente e la cicatrice che prudeva.

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Il treno fischiò rumorosamente, segnalando che avevano raggiunto la destinazione finale. Ron e Hermione erano tornati per incontrare Harry scesi dal treno, il binario era vuoto se non fosse stato per loro e un borioso gruppo di Serpeverde che camminavano per la loro strada. Harry provò a trattenere un sorriso, ma non ne fu capace dal momento che Draco gli rivolse una persistente occhiataccia maliziosa.

"Sorpreso che tu sia ancora vivo, Potter. Che peccato che i dissennatori non ti abbiano fatto fuori sul momento. Oh aspetta? Quali dissennatori?" Il tono di Draco era più antipatico di quanto Harry ricordasse.
"Stai alla larga!" Harry fu grato che Ron fosse lì a impedirgli di lanciarsi addosso al furetto, altrimenti lo avrebbe abbracciato fino alla morte.

Il gruppo di tre si incamminò verso le carrozze, seguendo i Serpeverde che salirono sul veicolo prima del loro. Harry si sorprese a fissare il biondo e fu preso alla sprovvista quando una grande creatura nera sbuffò, impedendogli di andarci a sbattere contro.

"Woah, cos'è?" Harry disse in un respiro.

"Wow Potty, ti sei fatto sempre più matto. Prima dici che Voldemort è tornato e ora vedi le cose. Dovresti andare al San Mungo, sono sicuro che staresti benissimo lì." Draco lo schernì mentre la sua carrozza iniziava ad avviarsi, una smorfia beffarda sul volto.